Good boy

Capitolo 19

📍 Germania

Sono seduta nella veranda della casa in cui sono cresciuta. Il vento leggero primaverile mi muove le ciocche di capelli non raccolte nella coda morbida, mentre chiudo gli occhi per godermi questi momenti immersa nella natura. Mi risulta strano essere qui, considerando la vita frenetica dell'ultimo mese e la routine a cui mi sono abituata a Londra che non scambierei per nulla al mondo, anche se ammetto che mi piace tornare qui per trovare un po' di pace.

Mi stringo nella felpa chiara che è impregnata ancora del profumo di Lando. Quella sera in camera sua in Australia mi ha coperto con l'indumento del suo merchandising e gliene sono grata, considerando la gonna succinta che portavo e che avrebbe potuto mostrare qualcosa al di sotto, nel muovermi durante il mio stato di trance. Inalo l'essenza che si spruzza sempre sul collo e sui vestiti, facendo ritornare nella mia mente l'abbraccio che ci siamo scambiati in discoteca, quando il mio viso era così vicino al suo collo e al suo orecchio da permettermi di sentire il suo aroma che annuso anche ora e che mi fa sognare ad occhi aperti che lui sia qui con me e non a chilometri di distanza.

In questi giorni l'ho completamente ignorato, rispondendo lo stretto indispensabile ai suoi messaggi per non risultare sgarbata, ma la verità è che non riesco ad affrontare il discorso che abbiamo lasciato in sospeso, perchè questo vorrebbe dire dover ammettere probabilmente ciò che provo per lui, che è qualcosa di forte. Troppo per poterlo spiegare a parole.
So che probabilmente lui vuole solo parlare di quella nottata per sapere se sto bene, ma so che c'è anche altro da dover discutere, malgrado non ricordi cosa.

Non ho mai avuto grandi relazioni, se non qualche frequentazione durante il liceo nei periodi in cui stavo bene e un'altra durante il periodo universitario. Questa è un'altra cosa di cui mi sono privata negli anni per via della mia salute mentale non proprio stabile. Con Lando c'è qualcosa di diverso, io stessa sono diversa: è la prima volta che penso di essere pronta a una relazione più stabile e matura, ma so benissimo che questo rimarrà solo un sogno.

Sto fantasticando da ore su cosa potremmo essere io e il pilota numero 4 inglese, ma la verità è una sola: niente. Lui non potrà mai essere interessato a una persona problematica come me: è riuscito ad uscire da questo circolo vizioso e non vorrà di certo ricaderci frequentando me e a questo aggiungiamo che io potrei diventare il suo ingegnere strategico.

La mia mente viene finalmente risvegliata dalla videochiamata di Daniel che non esito ad accettare.
Meno male che c'è lui nella mia vita.

- Ehi - lo saluto con un caloroso sorriso, felice di vederlo anche se virtualmente. Da quando ha saputo dei miei problemi, mi sento molto più a mio agio e leggera al pensiero che non devo nascondere più nulla anche sulla questione di Lando, malgrado questo voglia dire venir presa di mira dalle sue battute maliziose.
- Ciao - risponde con un'espressione altrettanto gioiosa. Fortunatamente il comportamento nei miei confronti non è cambiato e non mi guarda come un cucciolo di cane bastonato, anche perchè non ce ne sarebbe motivo.

Non abbiamo il tempo di iniziare la nostra quotidiana conversazione che dall'altro capo del telefono prende a parlare una voce femminile - Chi é amore? - Daniel sposta lo sguardo dietro per incitare la persona a entrare nell'inquadratura - É Hannah, vieni che te la presento -.

Sono in attesa di conoscere la ragazza di Daniel, della quale sento parlare spesso ma che purtroppo non ho ancora avuto modo di incontrare, malgrado sappia già che probabilmente sarà una persona meravigliosa per stare al fianco del mio amico australiano che ora si trova nella sua villa a Miami.

Scorgo dalla telecomera una figura alta e magra, il cui viso stupendo è contornato dai capelli biondi - Ciao, finalmente do un volto alla famosa Hannah - sembra sinceramente felice di vedermi e io altrettanto - É un piacere conoscerti Heidi -.