Hannah
Sono seduta nel bar dell'hospitality della McLaren per mangiare qualcosa, prima di ritornare al lavoro.
Per tutta la mattina ho scritto la tesi e ho analizzato con alcuni ingeneri il motore delle monoposto e ho bisogno decisamente di una pausa, per questo ho deciso di venire qui sulla terrazza che si affaccia sul paddock.- Allora cosa ne pensi del giro di oggi? - mi chiede Daniel fiducioso, mentre divora un'insalata di fronte a me.
Ha deciso di accompagnarmi dopo aver finito le sue ore di prova. Aveva bisogna quanto me di mettere qualcosa sotto i denti.- È andato bene - mento, prima di ricevere un'occhiata minacciosa dal pilota accanto a me.
Vuole che sia sincera con lui, soprattutto quando si tratta di lavoro.
- Okay - mi arrendo, aprendo il pc per mostrargli i grafici.Indico l'andamento della velocità e i tempi di frenata, tutti rappresentati tramite linee, per poi passare ad analizzare il circuito per fargli capire come può guidare al meglio.
- Cazzo - si passa una mano sui capelli ricci scuri - Come fai a capire tutte queste cose e come fai a spiegarle con così tanta semplicità? - é quasi stupito di aver compreso tutte le nozioni che gli ho spiegato in pochi minuti - Di solito quando mi parlano, fingo di capire -.
- Perché non ti applichi - alzo le sopracciglia con ovvietà e sorridendo al pensiero che sia diventata anche un'ottima insegnante in questa settimana e mezza.
- Una frase che ho sentito per tutto il mio percorso di studi - guarda fuori dalla finestra come se volesse ricordare i vecchi tempi con malinconia, per poi finire con una delle sue solite frasi che ti spiazzano e che ti fanno scoppiare in una risata insieme a lui - Ecco perché ho mollato -.
- O forse perché sei solo troppo stupido - interviene la voce di Lando dietro di me, facendomi ridere ancor più di prima.
Deve essere appena entrato e io non me ne sono nemmeno accorta.Daniel gli riserva semplicemente una smorfia e un dito medio. Tipico suo, anzi di entrambi. Questi due sono inseparabili.
- È ingiusto che aiuti solo lui - si lamenta il pilota inglese, rivolgendosi a me e sedendosi accanto alla mia sedia - Anche io ne ho bisogno -.
Sembra un bambino in cerca delle attenzione di sua madre e la cosa mi fa assumere un cenno di gioia sulle labbra sottili.- Mettiti in fila Lando - lo schernisce l'australiano, facendogli un segno con la mano.
Entrambi sembrano due bambini, ognuno a modo loro.
- Quando vai in pista ora? - chiedo, ignorando i finti battibecchi tra i due.
- Tra mezz'ora - afferma il ragazzo, guardandomi con quegli occhi verdi così innocenti.
- Okay si può fare - ribatto, alzando il dito per avvertire entrambi - Ma poi basta. Vi ricordo che sono venuta qui per fare altro -.
Fino ad ora non ho potuto impegnarmi quanto speravo sulla scrittura della tesi, anche se ho fatto parecchia esperienza direttamente sul campo, aiutando papà e il resto del team.- Rimorchiare piloti di F1? - interviene Daniel, indicando il suo compagno di squadra - Lando è single - riferendosi alla mia frase precedente.
- Quando la finisci? - domanda il diretto interessato, socchiudendo gli occhi come per minacciarlo.
Quella reazione mi fa ricordare il sabato sera in cui, a detta di Daniel, Lando ha provato a difendermi per le battute infelici del pilota australiano, anche se non ho mai saputo le parole esatte che gli sono state dette. E mi ha fatto ricordare quando Lando mi ha sussurrato all'orecchio che avrei votato per lui su chi fosse il più bello. Di nuovo dei brividi mi pervadono, ma questa volta riesco a non diventare paonazza.- Vorrei saperlo pure io - lo spalleggio, alzando lo sguardo al cielo.
- Preferisci Hamilton? - insiste Daniel fingendosi serio, grattandosi il mento come se volesse pensarci su - Beh in effetti ha più esperienza -.
Io e Lando ci guardiamo e in contemporanea ci alziamo senza proferire parola, mentre il trentatreenne ci urla contro - Ehi dove andate? -.Ho imparato ad apprezzare le battute di Daniel, per quanto a volte vorrei ucciderlo, ma forse è proprio questo il bello: avere un rapporto di amore e odio che si é creato con molta naturalezza.
So che si é affezionato a me quanto io a lui e per questo gli permetto di scherzare sulla mia vita sentimentale praticamente inesistente. Ma ogni tanto deve essere ignorato.- Non lo sopportavo più - faccio un respiro profondo, come se mi fossi tolta un peso, mentre camminiamo per il paddock per raggiungere il box McLaren per aiutare l'inglese, come ho promesso.
- Pensa a me - ribatte Lando, ridendo.
- In effetti non so come tu faccia - ammetto sincera.
Daniel é un vulcano in continua eruzione, è difficile stare al suo passo con quello che gli passa per la mente, ma so che Lando é molto simile.
É una persona in continuo movimento e con una miriade di interessi, ed é l'unico a riuscire a tenere testa a Daniel e viceversa. Si sostengono e si divertono insieme.- Quindi non ci sei rimasta male per quello che è successo sabato? - domanda quasi imbarazzato l'inglese, grattandosi la nuca coperta da quei ricci.
- No - sorrido, scuotendo la testa - Volevo solo andare a letto e dormire - spiego in riferimento a quella sera - E poi volevo vedere la faccia delusa di Daniel. Quel ragazzo scherza troppo -.
- E siamo solo alla prima settimana. Vedrai il resto dei mesi - mi avverte, sempre con quel cenno di gioia sulle labbra.
- Non voglio pensarci - scuoto la testa, mentre camminiamo fianco a fianco.
In realtà sono elettrizzata al pensiero che vivrò questa esperienza al fianco di mio padre e di altre persone che mi hanno fatto subito sentire a casa a partire da lui e Daniel, insieme anche agli altri piloti.- Sarò felice di farti da spalla quando vorrai vendicarti di lui -.
- Questa cosa la tengo seriamente in considerazione - mi fermo nel bel mezzo del paddock e abbasso il capo imbarazzata per ringraziarlo sinceramente - Grazie Lando. Anche per esserti preoccupato l'altra volta -.
Non avevo ancora avuto l'occasione e mi sembrava il minimo, considerando che si é interessato più del dovuto.- Mi sembravi piuttosto sconvolta - inizia a parlare seriamente, per poi tirarmi in giro con una spallata innocente - Non ero ancora a conoscenza delle tue grandi doti da attrice -.
Non era mia intenzione allarmarlo, ma volevo semplicemente rimanere sola quella sera. Come sempre i miei pensieri negativi hanno meglio su quello positivi.
Ho comunque apprezzato che abbia voluto assicurarsi che io stessi bene.- Beh posso sempre tenerlo come piano B, se vedo che come ingegnere non ottengo nulla - ride di gusto alle mie battute, rasserenandomi: a volte credo di non essere abbastanza divertente per i loro livelli. Alla fine sono un noioso ingegnere e nient'altro. Non ho una vita emozionante. Questa é la prima volta che vivo qualcosa di diverso.
- Dubito - si fa più deciso, continuando però ad avere quel sorriso sul viso infantile - In una settimana sei riuscita a dare consigli preziosi per tutto il team. Non sarò il primo a dirtelo che sei in gamba -.
- Ora vado altrimenti tuo padre mi ammazza - si gira un'ultima per rivolgermi un occhiolino come è sempre solito fare con me.
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Good boy
FanfictionHannah Seidl é figlia del team principal della McLaren e decide di passare del tempo con il padre, seguendolo in giro per il mondo, grazie anche all'opportunità di tirocinio offerta dalla McLaren. In questo periodo avrà l'occasione di conoscere al m...