Capitolo 14

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Tristan

Senza fare domande per il momento, perché so che me le farà mio fratello, le appoggio una mano sulla spalla sostenendola con lo sguardo.

Mentre attendiamo, la polizia fa il suo ingresso e noi ci presentiamo. Un'agente inizia ad interrogare Mia.

Dopo quasi un'ora di domande, risposte e riempimenti di fogli, ci salutano dicendole che potrebbero aver bisogno ancora di lei se necessario, pregandola così di non lasciare la città.

Le facciamo mangiare e bere qualcosa, quando la voce del dottore ci fa voltare e lei si alza tenendo sempre la coperta sulle spalle, fiondandosi davanti e ascoltando quello che ci dice.

"La signora adesso è sveglia, si è ripresa da poco non ha lesioni interne gravi dopo quello che ha subito diciamo che è stata fortunata."

"Come può dire una cosa del genere dottore, è stata violentata" sbraita Mia innervosita sia dall'accaduto che dalla stanchezza.

Io e Samuel le mettiamo all'unisono una mano sulle spalle per fermarla e sostenerla, mentre il medico le risponde:

"Mi faccia finire di parlare signorina."

"Mi scusi dottore" dice con tristezza e amarezza.

"La capisco, non si preoccupi" premette lui.

"Possiamo vederla?" chiede Samuel.

"Sì però non affaticatela. Per finire il discorso ha un paio di costole incrinate dai calci subiti e varie escoriazioni. Le abbiamo dato una leggera dose di antidolorifico" precisa per poi accompagnarci da lei.

Davanti alla porta della stanza di Sienna vedo Mia asciugarsi le lacrime e fare un sospiro per stamparsi un sorriso sulle labbra.

Entriamo, è voltata verso la finestra e appena sente la porta si volta rimanendo a guardarci incredula e stranita.

Ha il viso tumefatto, un'occhio è gonfio e viola, un lato della bocca presenta uno spacco, sulla guancia sinistra si stà formando un bel livido e sulle braccia i segni violacei dove lui l'ha tenuta stretta senza contare quelli che avrà anche addosso.

Cerca di spostare il corpo per mettersi comoda e subito mio fratello le va in soccorso.

"G-grazie" gli dice accennando un sorriso che sembra più di dolore.

Poi guarda Mia che a sua volta le si avvicina.

"Mi dispiace così tanto" precisa con voce rotta dal pianto.

"T-tu c-cosa ci fai qui" le dice con voce bassa e dolorante.

Mia trasalisce e io prendo la parola.

"Ti ha salvata dalle grinfie di quel maiale."

"Tristan..." mi ammonisce al volo mio fratello Samuel.

Sienna sgrana l'occhio aperto mugolando dal fastidio dei segni sul viso.

"Non ricordo molto al momento" ammette diretta sempre con voce fievole.

"Adesso pensa solo a rimetterti poi parleremo" le fa presente sorridendole.

"G-grazie" risponde allungando una mano.

Mia l'avvolge nelle sue continuando a guardarla con dolcezza.

"Lui dov'è?" chiede.

Io sbuffo irritato e mio fratello le risponde con la sua flemma anche se so che ribolle di rabbia:

"L'hanno arrestato e dopo la denuncia di Mia e la tua starà anni in galera."

Sienna li guarda.

"Mia tu... tu..."

Il vento della rinascita   (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora