Capitolo 23

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Samuel

Entro nello studio saluto Harper e vado diretto nell'ufficio di mio fratello, la porta è aperta entro nella stanza salutandolo lui distoglie lo sguardo dai dei documenti e ricambia il saluto mentre io mi metto a sedere sulla sedia dinanzi la sua scrivania.

"Martedì venti alle dieci in punto ci sarà l'udienza in cui deporrà Sienna" lo avviso.

"Perfetto, lei lo sa già?" si informa guardandomi.

"L'ho appena sentita al telefono e mi ha chiesto se in aula ci saresti stato anche tu, e dalla mia risposta è rimasta in silenzio sicuramente spiazzata e non ne capisco il motivo dato che ambedue siamo i suoi avvocati."

Sospira passandosi le mani sul volto stanco, lo vedo provato e pensieroso più del solito.

"Che succede Tristan?" chiedo diretto.

"Siamo stati due giorni nella mia casa al lago, ci siamo detti molte cose, alcune davvero importanti tra cui che se nascesse qualcosa tra di noi la causa sarebbe affidata totalmente a te" mi spiega.

"Quindi non c'è ancora nulla tra di voi?" indago.

"Credo che proviamo entrambi qualcosa che va oltre la semplice attrazione fisica, ma nessuno dei due si è ancora sbilanciato" dichiara con un po' di delusione nella voce.

"Bè credo proprio che dovresti trovare il coraggio e dichiararti con lei, non fartela scappare Tristan, credo che Sienna sia la donna adatta a te" gli faccio presente convinto.

Lui annuisce sorridendo.

"Si lo credo anch'io" ammette.

"Bene perfetto allora ti tolgo dalla pratica" dico svelto.

Lui sgrana gli occhi sorpreso.

"Ehi non correre e se poi mi dice di no?" chiede e io scoppio a ridere divertito.

"Si vede lontano un miglio che siete fatti l'uno per l'altra non ti dirà di no, ne sono certo" ribatto sicuro di quel che dico.

"E che mi dici di Mia? Quando ci siamo parlati mi ha detto anche lei che non state insieme, cosa aspetti?"

"L'occasione giusta mi pare ovvio" ribatto sarcastico per poi tornare serio e chiedere:

"Vi siete chiariti?"

"Abbiamo fatto una lunga chiacchierata e sono state dette molte cose importanti, la prima è che non mi darà mai il suo perdono purtroppo, e la seconda che abbiamo deciso di diventare amici perché entrambi teniamo a te."

"Immaginavo che non ti avrebbe perdonato Tristan, devi accettarlo e andare avanti ugualmente, entrambi porterete questo peso sul cuore in eterno, ma il fatto che vogliate instaurare un rapporto di amicizia mi fa molto piacere e tifo per voi" ammetto sincero e fiducioso.

"Mi auguro davvero che possa essere così e che il tempo che passeremo assieme aiuti ad alleviare almeno in parte la sofferenza delle nostre anime" confessa con sincerità.

Sienna

Stò aspettando Mia, devo darle una stupenda notizia e appena si siede sul divano con una coca cola tra le mani, mi supplica di raccontarle.

"Ho ricevuto un'email da una pasticceria a conduzione familiare e stamattina sono stata a fare il colloquio. Mi hanno preso all'istante" esordisco euforica.

"Questa sì che è una notizia fantastica e quando inizi?" chiede curiosa.

"Posso già iniziare lunedì. I signori Jones, i titolari sono gentilissimi, mi hanno già preparato il contratto e devo consegnarlo firmato quando inizierò" preciso sorridendole.

"Sai, mi ricordo che..." mi dice, per poi bloccarsi.

"Qualche volta all'inizio del tuo matrimonio hai fatto delle torte, ed erano davvero buone" ammette con titubanza.

La guardo sorpresa e le rispondo:
"Sì è vero le ho fatte. Ma tua madre mi disse chiaro e tondo che la cucina non era posto per una Jenkins e allora smisi. Non sapevo che le avevi assaggiate" puntualizzo senza rancore.

"Perchè all'epoca ero una stronza" dichiara diretta sardonica.

Scoppiando poi a ridere tutte e due.

Torna poi seria dicendomi di non pensare alla vecchia vipera Jenkins.

A quell'affermazione sentendo come l'ha soprannominata scoppio a ridere nuovamente seguita da lei.

Appena torniamo serie le domando:
"Credo che tu sappia già di martedì venti."

Lei annuisce bevendo la sua coca cola per poi dirmi:
"Ho già scelto il vestito, il tailleur blu che mi sono comprata per il matrimonio della cugina Costanza andrà alla perfezione. Farò uscire dai gangheri la vecchia vipera" sussurra le ultime parole con estremo sarcasmo.

Scuoto la testa sorridendo.

"Sei tremenda" le dico per poi bere la mia limonata.

Ad un tratto si fa più seria e guardandomi fissa mi dice:
"Tristan è venuto da me qualche sera fa."

A quelle parole il mio cuore sobbalza, ma cerco di restare calma senza far trasparire niente.

"Avete parlato di Samuel?" chiedo con dolcezza.

"Anche di lui, sì. Ma soprattutto di quello che avevamo in passato o meglio di quello che non abbiamo avuto" precisa con amarezza.

Abbasso gli occhi sentendomi triste per lei, non so cosa si provi a perdere un figlio come le è successo a lei, ma so quello che si prova a non riuscire ad averne dall'uomo che ami.

"Mi dispiace che tu sia venuta a sapere di noi, di questa brutta questione da quella infame vipera" mi dice mettendomi un dito sotto il mento e facendomi alzare lo sguardo su di lei.

Le sue parole mi ridestano dai pensieri e le rispondo in imbarazzo:
"Tranquilla non eri tu quella che doveva dirmelo."

"Non difendermi, perché in questo caso stai sbagliando" mi brontola con delicatezza.

"Dovevo essere io a raccontarti tutto fin dall'inizio. Tu sei anche troppo buona con me, con tutti" puntualizza risentita.

"E faresti bene ad incazzarti" finisce col dirmi con il tono della voce più risentito.

A quel punto sospiro e tiro fuori quello che sento.

"Non sono incazzata sono solo delusa, soprattutto dal comportamento di Tristan. Non riesco a capirlo a volte. Non riesco a capire cosa pensa, cosa vuole" confesso diretta.

"Gli piaci molto. Lo vedo dal modo in cui ti guarda" mi fa presente.

"Questo lo so. Non so fino a quanto però, perché si ferma sempre a quel punto. Non fa una mossa in più" le dico guardandola.

Sospira.

"E' venuto da me per avere il mio perdono, ma non posso non ci riesco" confessa avvilita.

Abbassa la testa.

"Lo capisco" le rispondo in un sussurro.

Mia mi prende una mano e alza lo sguardo guardandoci fisse.

"Sienna, lui verrà da te abbi fede. Se riesce a tirare fuori il lato che conoscevo prima che si facesse influenzare da quello stronzo di mio fratello. Lui verrà da te e ti amerà come meriti. Perché lui sa amare come un vero uomo" esordisce sorridendomi.

Annuisco appena, non voglio illudermi perché so che soffrirei. Tristan mi stà entrando dentro e questa cosa mi sconvolge perché pensavo di provare solo per Alberto quello che stò provando per Tristan.

Scrollo la testa scacciando i pensieri e cambiando discorso parlando dell'udienza, lei tiene le braccia avvolte al corpo come per proteggersi da quello che verrà fuori.

Siamo tutte e due consapevoli di quello che verrà detto in aula, non sarà facile reprimere la rabbia, la delusione e il dolore che ognuno di noi si porta dentro.

Il vento della rinascita   (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora