Capitolo 15

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Samuel

Siamo nella cucina di casa mia e stiamo cenando quando decido di sollevare l'argomento Mia.

"Mi vuoi dire che hai combinato con quella donna quando stavate assieme?"

Tristan mi guarda con la forchetta a mezz'aria, la risposa sul piatto e mi guarda dritto negli occhi.

"Quando Mia mi comunicò di essere incinta respinsi subito l'idea di diventare padre, non volevo ero all'ultimo anno di università mentre lei era solamente una matricola, perché rovinarci la vita diventando genitori?"

Rimango totalmente basito dalle sue affermazioni.

"Tristan sapevo che eri un coglione all'epoca non fino a quel punto" osservo in tono duro e lui si passa una mano in volto per poi bere un lungo sorso d'acqua.

"Purtroppo lo sono stato davvero Sam, all'epoca contava solo lo studio e il divertirsi con gli amici, davvero non avrei avuto tempo di fare il padre" spiega con un certo imbarazzo.

"E il mostro del fratello anziché aiutarla ha spalleggiato te, è pazzesco quanto sia un bastardo quell'uomo" affermo con astio.

"E non è la cosa peggiore che ha fatto."

"Che intendi dire Tristan? Cosa ci può essere di peggiore del far abortire la propria sorella?" Chiedo finendo di mangiare la mia bistecca.

Non risponde sembra perdersi nei suoi pensieri e così decido di lasciar perdere almeno per il momento.

Tristan

Flashback

Entro nella stanza dopo avergli mandato un messaggio per sapere dove fosse, sono appena uscito dalla centrale di polizia dove ho deposto in favore del mio amico.

Alberto è disteso sul letto e stà sfogliando una rivista di moto, mi guarda sorridendomi beffardo.

"E andata bene?" domanda gettando la rivista infondo al letto.

"Sì è andata, mi hanno creduto al cento per cento" rispondo sedendomi.

"Bene. Io e te formiamo una squadra eccellente. Sarà così per tutta la vita" sentenzia sorridendo.

"Cioè tu farai cazzate e io ti difenderò?" ribatto divertito.

Lui annuisce restando disteso.

"Alberto se viene fuori la verità e si scopre che io ho mentito la mia futura carriera va a puttane, senza pensare che mio fratello mi spedirebbe direttamente in galera buttando la chiave" puntualizzo serio al solo pensiero.

"Dio Tristan quanto la fai lunga e drammatica."

Si alza dal letto avvicinandosi a me e precisando con arroganza e strafottenza:

"Nessuno saprà mai la verità. Jenna ha fatto due nomi a caso perché non ha mai avuto apprezzamenti da noi. Non si ricorda te lo garantisco io era talmente ubriaca che poteva infilarglielo chiunque."

A quelle parole lo guardo con disprezzo e ribatto:

"Ma non è andata così?"

lui sogghigna ributtandosi sul letto e riaprendo la rivista con indifferenza.

Fine flashback

Dopo aver rassettato la cucina e messo su il caffè esco nel giardino di casa dove mio fratello è andato a sedersi e mi metto accanto a lui.

"Mia è una donna molto ferita, nonostante siano passati così tanti anni si percepisce tutto il dolore che prova per quell'orrenda esperienza."

Mio fratello mi guarda e annuisce.

Il vento della rinascita   (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora