Capitolo 20

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Tristan

Mi alzo alle prime luci dell'alba, i pensieri mi hanno tenuto sveglio per molto tempo.

Credo proprio che sia il caso di parlare con Sienna, se voglio che quello che c'è tra noi vada avanti, devo essere sincero fin dall'inizio.

Perchè tra noi qualcosa c'è.

Lo sappiamo entrambi, ma tutti e due abbiamo paura di affrontarlo.

Conviviamo internamente con due mostri, uno diverso dall'altro.

Dopo una lunga e rinfrescante doccia entro in cucina, trovando la tavola preparata per la colazione.

Guardo fuori dalla finestra e lei è lì che contempla il lago, abbracciata a sé stessa.

E' bella da fare invidia alle altre donne, i suoi capelli biondi ondeggiano leggeri nella brezza mattutina.

Indossa una camicetta a righe blu e bianche e dei pantaloni a sigaretta blu che fanno risaltare il suo fisico magro e atletico.

Guardo poi la moka preparata e dovere sul fornello, l'accendo ed esco in giardino.

"Buongiorno" le dico con tranquillità

Si volta sorridendomi lievemente.

"Buongiorno" rivolgendo nuovamente il suo sguardo sul panorama.

"Ho acceso la moka, facciamo colazione e poi..." le dico soffermando le parole e guardandola.

"E poi..." ripete seria.

Mi avvicino e finisco di dirle:

"Parliamo. Dobbiamo parlare Sienna."

Lei annuisce avviandosi in cucina e io la seguo.

Verso il caffè nelle tazzine mentre lei appoggia i due croissant nei piattini.

I nostri occhi sono agganciati mentre beviamo il caffè.

Dopo aver sistemato la cucina la invito a sedersi sul divano in salotto, mettendomi seduto accanto a lei.

Faccio un gran respiro e inizio a dirle:
"Mi dispiace per ieri sera."

"Non importa davvero Tristan" mi risponde di getto cercando di alzarsi.

Ma la blocco agguantandola per un braccio con delicatezza.

"Non ho finito, per favore" la supplico con dolcezza.

Lei mi guarda rimettendosi seduta.

"Dobbiamo essere sinceri l'uno con l'altra se vogliamo darci una possibilità" le dico serio.

"Sai tutto di me Tristan. Io ho solo bisogno che tu risponda alla domanda che ti ho fatto ieri sera" mi fa presente con grinta.

"Non siamo due adolescenti alle prime esperienze. Sappiamo benissimo quello che potrebbe esserci se lo volessimo" puntualizza seria.

Annuisco dandole ragione.

"E' vero non siamo adolescenti e quello che mi spaventa è quello che provo per te, è quello che sento quando ti guardo, quando ti tocco."

Lei mi ascolta senza fiatare e io continuo:

"Ho amato pazzamente solo una volta in vita mia. Ero giovane, ero un coglione e l'ho fatta soffrire" le confesso.

"Si soffre tutti per amore almeno una volta Tristan, ma la vita ci insegna ad andare avanti e perdonare. Senza ricadere negli stesi errori" mi dice seria.

"A te è successa una cosa orribile, che non augurerei neanche al peggior nemico. Ma io quella ragazza l'amavo e l'ho ferita in un modo spaventoso, l'ho abbandonata quando aveva più bisogno di me. Le ho rovinato la vita" sentenzio.

Il vento della rinascita   (Completa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora