CAPITOLO 2 - BIP BIP

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La stanza era poco spaziosa, le pareti erano celesti e il pavimento era costituito da mattonelle beige. Nella stanza erano sistemati cinque letti e su uno di questi giaceva Jake, ricoperto da tanti tubicini a sua volta collegati su un monitor che regolava il battito cardiaco.

Io e Allison avvicinammo due sedie al lettino e osservammo Jake.

Alla parete destra, di fronte a noi, era presente un'ampia finestra spalancata, da cui entrava un fresco venticello. Era mattina presto e dalla finestra si riusciva a scorgere un bel panorama. Il sole sorgeva, nel cielo si alternavano sfumature di arancione e rosa.

Lì fuori, pensai, sembrava tutto tranquillo e osservare quel paesaggio mi faceva passare dalla testa tutti i problemi e la calda luce del sole sembrava avvolgermi trasmettendo sicurezza e quiete.

Poi spostai lo sguardo sul mio amico, in pericolo di vita, e tutta quella sicurezza e quiete lasciò spazio al terrore di perdere i propri amici, l'insicurezza causata dai cacciatori, il timore di non essere all'altezza delle aspettative del mio gruppo. Dopotutto, è un mio compito prendere le decisioni per il bene del gruppo, mia la responsabilità di ciò che potrebbe accadere e, soprattutto, mio il dovere di guidare il gruppo.

"So che non morirai." Sussurrò Allison.

Fui sorpresa dal tono con cui lo disse: la sua voce era ferma e decisa, ne sembrava sicura. Ma io non ne ero molto convinta.

Successivamente Allison, si alzò in piedi e comunicò "Vado a telefonare a mamma, dovrò chiamarla prima o poi." lasciando la stanza ed estraendo il cellulare dalla borsa celeste.

Rimasta da sola, rimuginai su tutto ciò che era accaduto in questi giorni, soffermandomi su Jake: se lui era un ibrido, perché non aveva mai sviluppato le capacità dei vampiri? Mi scervellai, sperando di scovare una risposta verosimile, ma ci rinunciai.

Mi rivolsi a Jake sperando di attirare la sua attenzione con un colpo di tosse "Non so... se sei in grado di sentirmi, ho sentito che le persone in coma riescono ad ascoltare i suoni intorno a loro... perciò mi auguro che tu mi stia ascoltando. Sei messo davvero male, ma con l'intervento starai meglio... ti prometto che quando avrai abbastanza forze scoveremo i cacciatori e li sgozzeremo... o decapiteremo. Insomma, si vedrà." Sospirai, venendo interrotta da un suono differente a quel bip. Mi si gelò il sangue nelle vene quando spostai l'attenzione sul monitor: sullo schermo scorreva una linea rossa, dritta e senza curve.

"AIUTO!" esclamai, necessitando di un immediato soccorso. "AIUTO! NON RESPIRA!"

Jake e il brancoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora