Happy Hotel

335 11 11
                                    

~Charlie~
-Cosa significa? Non puoi tornare da mio padre?
-No... o non funzionano le vie di comunicazione o l'ha rifiutata volutamente.
-Forse i tuoi servigi non sono più graditi?- lo punzecchiò Alastor.
-O sperava che ti uccidessi.
-Charlie, non puoi chiamare tuo padre e toglierti il dubbio?- chiese Vaggie.
-Ci sto provando ma la chiamata viene rifiutata.
-Non potete andare fisicamente là?- chiese Angel Dust.
-No- spiegai -L'unico modo per entrare al palazzo è essere invitati.
-Oh come i vampiri- commentò Angel.
-Beh mi preoccupa non poter comunicare con papà, ma penso si farà sentire lui, sicuramente ci sarà un motivo. Per adesso puoi stare qui in hotel con noi.
-Ho capito, aggiungo un posto a tavola- Husk si diresse in sala pranzo.
-A dopo Gattone Meow Meow- lo salutò Angel.
-Mi rassegno al fatto che dovrò stare qui. Quanto costa l'alloggio?
-Costa? È gratis- sorrisi.
-Ah... sorridi veramente tanto per essere la figlia di Lucifero. Vado sul tetto e provo ad usare qualche incantesimo rinforzante sull'edificio, ci vediamo a pranzo- si voltò ed iniziò a camminare -Ah, vi ringrazio, Signorina Morningstar.
-Chiamami Charlie- non feci in tempo a dirlo che era già uscito dalla stanza.

Ognuno tornò a farsi gli affari propri ed io andai in camera con Vaggie per sistemarmi.
-Non ci provare neanche, Charlie.
-A fare cosa?
-Ti conosco troppo bene e te lo vedo negli occhi. Non cercare di "aggiustare" il nuovo arrivato.
-Ma...
-Charlie, gli overlords non sono cagnolini che puoi addomesticare o bimbi da crescere. Un conto sono i peccatori come Angel Dust e Pentious, ma uno come lui o Alastor è un'altra storia.
-Ma devo aiutarlo, è lo scopo dell'hotel!
-Non puoi adottare ogni demone problematico che incontri. In questo momento né io né Alastor potremmo salvarti. Ha contrastato un'arma angelica!
-Non proprio, sai? Alastor l'ha utilizzata dopo di te, quindi non l'ha messa fuori uso. Ha usato una specie di formula magica per fare in modo che solo chi si ritiene "degno" possa usarla, ha fatto leva sulla tua insicurezza e senso di colpa.
-Visto? È un manipolatore.
-Nah, so riconoscere un manipolatore.
-Non è vero, per te sono tutti troppo buoni. E poi non è un peccatore, non è morto quindi non ha peccati da espiare, non può andare in paradiso.
-Chi è nato all'inferno non può andare in Paradiso? Dovrei parlarne con...
-Charlie, ti prego- poi scoppiò a ridere -Ti amo, ma è impossibile vincere una conversazione con te.
-Vero, sono molto determinata.
-Direi testarda ma sì... va bene, prova ad aiutarlo ma stai attenta, abbiamo già un grande problema da affrontare, non ce ne servono altri.
-Promesso- le diedi un bacio -Ora andiamo a pranzo.

~Vaggie~
Mentre mi dirigevo nella sala pranzo sentii la voce di Stilo, stava parlando con qualcuno ma non riconoscevo la voce.
Mi sporsi leggermente senza farmi vedere, dovevo stare allerta per proteggere Charlie e l'hotel.
Sembrava da solo ed era girato verso il muro.
-E quindi vorresti conquistare l'inferno?- disse Stilo.
Corsi verso di lui, doveva essere al telefono ed avevo bisogno di coglierlo in flagrante.
-Ehi tu, che stai facendo?- gli puntai la lancia alla gola.
-Miss Vagatha, è tutto apposto? Stavo parlando con queste simpatiche creature.
Notai solo in quel momento un paio di Ovetti di Sir Pentious.

Notai solo in quel momento un paio di Ovetti di Sir Pentious

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
Hazbin hotel: il silenzio dell'infernoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora