Capitolo 42

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Martinus mi mette una mano sugli occhi.

"che fai?"
"mi assicuro che non sbirci in alcun modo"
"sbirciare cosa? Sai vero che ora sono curiosa?"

Cerco di spostargli la mano, ma lui è più forte di me.

"lo saprai se fai da brava, stai ferma e tieni gli occhi chiusi, ok?"

Obbedisco chiudendo gli occhi, le mie ciglia solleticano la sua mano e lui la toglie.

"se apri anche solo di poco, ti lascerò tutta la giornata in balia della tua curiosità"

Mi minaccia avvicinandosi.

"va bene, farò la brava"
"ecco, brava la mia bambina"

Mi bacia e io ricambio sembre tenendo gli occhi chiusi.

"bene, aspettami"

Giocherello con l'orlo della maglietta ma non apro gli occhi.

"eccomi, facciamo un giochino, ti metterò qualcosa in mano, tu devi capire cos'è"
"Martinus Gunnarsen..."

Lo rimprovero aprendo gli occhi e lui mi guarda male.

"che mente perversa hai, è un gioco innocente, non stavo pensando a nulla di indecente, anche se adesso sono tentato, su chiudi gli occhi, fidati di me"

Sorrido e chiudo di nuovo gli occhi, tendo la mano aperta e lui mi mette qualcosa di sottile a forma di cilindro, percorro lentamente tutta la lunghezza della cosa per capire che è una penna.

"ti devo dire cosa penso sia?"
"certo"
"una penna"

Dico facendo scattare la punta.

"brava, passiamo alla seconda cosa"

Mi toglie la penna dalla mano e la sostituisce, è qualcosa di sottilissimo.

"carta?"

Chiedo non capendo bene.

"esattamente"

Sostituisce pure questo oggetto con uno abbastanza piccolo, un pacchetto rettangolare aperto su un lato, infilo le dita dentro e tiro fuori un rettangolo spesso forse un millimetro, me lo rigiro tra le mani senza capire, finché la mia memoria olfattiva non viene colpita da un ricordo, quest'odore, questo magnifico odore, scarto il primo strato di carta e il secondo, tirando fuori una cicca.

"cicca, anzi ti dirò di più una brooklyn alla fragola e lime"

Dico mentre mi infilo la cicca in bocca, quanto amo le cicche della brooklyn

"che brava, passiamo all'ultimo"

Martinus mi toglie la carta della cicca e la sostituisce, è un quadrato, non so cosa possa essere probabilmente una scatola, provo ad aprirla ma non ce la faccio, forse è un cubo normale.

"non so cosa sia"
"ok, va bene così"

Mi toglie l'oggetto dalla mano.

"puoi aprire gli occhi"
"ora posso sapere il perché di questo gioco?"
"prima leggi questa"

Mi passa un foglio e inizio a leggere, è il testo di una canzone, intitolata "Air"

"è bellissima, ma perché?"
"è un testo di una delle canzoni miei e di Marcus e te la voglio didicare, quando l'abbiamo scritta non sapevo nemmeno della tua esistenza, ma ora capisco affondo il senso del testo, sei il mio ossigeno. Senza di te non saprei come fare"
"sei un amore, grazie"

Lo abbraccio, ma Martinus si allontana in fretta.

"non ho finito, quella cosa che non sei riuscita a identificare è questa"

Tira fuori una scatolina.

"lo sapevo che era una scatola, ma non essendo riuscita ad aprirla ho dato per scontato di aver sbagliato"
"non importa, la scatola in sè non interessa a nessuno, è il contenuto che importa"

Apre la catola e mi trovo davanti agli occhi un anello argento, molto fine e con qualche diamantino incastrato all'interno.

"oddio"

Dico non riuscendo a formulare una frase a senso compiuto.

"non so se si debbano fare regali quando si chiede a una persona di essere la propria fidanzata, ma io ho voluto farlo, quindi ti prego accettalo"
"Martinus è bellissimo, ma non serviva"

Dico mentre lui mi infila l'anello al dito.

"volevo farlo e vedendo il tuo sorriso adesso, so che ho fatto la mossa giusta"

il fidanzato di EmmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora