6.Sorellina

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🚨tendo a ricordare che questa non è una storia adatta ad un pubblico sensibile. l'età minima è di 14 anni in su.
sono presenti tematiche forti e non voglio normalizzarle in alcun modo.
è un atteggiamento sbagliato e questa è solo una storia.
Detto questo, buona lettura 🫀

                        

                        

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« Stai benissimo tesoro »

Mia madre beve del caffè e mi sorride, come se avessimo sempre avuto un normale rapporto madre-figlia.

Mi porto i capelli dietro le orecchie e sospiro forzatamente, mentre stringo la maniche dello zaino sulla spalla destra.

« Perché è tornato? » le chiedo, cercando di apparire il più tranquilla possibile, mentre sono di fronte a lei e l'unica cosa che ci divide è l'isola.

Indossa una vestaglia che le copre le braccia scoperte del pigiama nero e a maniche sottili. I capelli biondi le ricadono dietro la schiena in tenere onde, e il suo viso è pulito, come se non si fosse appena svegliata.

« Credevo che sentissi la sua mancanza »

Una risata preme di uscire dalle mie labbra, ma la trattengo. Sentire la sua mancanza.

Se per sentire la sua mancanza intende contare i giorni che ci separano dal suo arrivo e sperare che non arrivi mai, allora sì, l'ho sentita molto.

« Perché? » continuo, cercando di evitare di rispondere alla sua affermazione.

Credere e sapere sono due cose diverse, ma sono sicura che non l'ha fatto per me. Conosco molto bene mia madre da capire quando sta mentendo.

« Perché si, adesso smettila, stanno venendo » assottiglia le labbra e mi guarda di sottecchi, invitandomi a fare quello che mi dice.

Fanculo, andrò a questa fottuta scuola del cazzo a piedi, piuttosto che farmi accompagnare da lei o peggio ancora, aspettare che mio fratello si svegli e gli passi per la testa di accompagnarmi.

Ieri sera, dopo aver vomitato sui pantaloni di Wiley, mi ha lasciato in camera mia ed è andato via senza dire una parola. Non gli ho chiesto scusa e non l'ho guardato in faccia, troppo occupata a guardare mio fratello seduto sul mio letto disfatto.

Non mi ha detto molto e io non ho aperto bocca, aspettavo solo che andasse via. Qualche dio ha colto la mia preghiera e lui è uscito dalla mia camera augurandomi solo la buonanotte.
Non vorrei che oggi gli passasse per la mente di passare del tempo con me, se così fosse, oggi resterò tutta la giornata fuori casa.

Mi volto senza dire una parola e passo accanto il fidanzatino di mia madre che mi dà il " Buongiorno ". Apro la porta di casa ed esco, sbattendola alle mie spalle.

Ci sono tre macchina di fronte al piccolo giardino a destra e altre due a sinistra. Riconosco la jeep di mio fratello, regalata da mio padre al suo compleanno di due anni fa.

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