8.Le foto

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« Si può sapere dove diavolo eri finita? » mi chiede Violet , mentre camminiamo lungo il corridoio del secondo piano

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« Si può sapere dove diavolo eri finita? » mi chiede Violet , mentre camminiamo lungo il corridoio del secondo piano.

Non abbiamo parlato molto nel corso di questi due giorni, eppure non ho sentito la necessità di scrivere e nessuno delle mie amiche, volevo restare sola, volevo. Se Xander non mi avesse tenuto in servo quella bella sorpresa, ci sarei riuscita.

« Sono stata un pò da sola, avevo bisogno di pensare »

Alcuni ragazzi ci guardano e poi abbassano subito lo sguardo. Non ci faccio molto caso e continuiamo a camminare, fino ad arrivare fuori al corso di pittura che seguiamo insieme.

E' quasi finita la giornata scolastica e non ho ancora ricevuto alcun messaggio dallo Stalker, ne tanto meno ho avvistato la gang di Xander.

Ci appoggiamo con la spalla al muro, una di fronte all'altra. Violet è sempre stata la più dolce e comprensiva del gruppo, il suo carattere fa da scudo alla sua anima fragile e la farei pagare a chiunque la facesse soffrire.

« Le cose con Flynn non vanno bene » sospira, portandosi i capelli lisci dietro il viso.

« Perché?»

« Non lo so, non provo nulla quando ci baciamo , probabilmente non ho mai provato nulla. Ho capito che forse l'amore non so nemmeno cosa sia »

Ecco qui che ritorna a farmi visita la mia indissolubile confusione.
Amore o non amore .
Verità o bugia.

Per quanto io abbia bisogno di concordare le sue stesse emozioni, quelle che non provo per Marcus, non lo faccio. Devo ancora essere sicura, forse sono solo una vigliacca e ho paura di deludere i miei genitori. Stanno passando già un mare di merda con la storia di mio fratello, non voglio collaborare.

« Se è così che ti senti, lascialo. La vita è una per cercare di imporre a te stessa di provare qualcosa per lui solo per non ferirlo » e forse questo lo sto dicendo anche a me stessa « Gli farai del male così, non dicendogli quello che provi veramente »
« Hai ragione, ma non posso » leggo nei suoi occhi la più profonda agonia.

Poggia la testa al muro e mi guarda dai suoi occhi da cerbiatta.

« Si che puoi, così lo farai soffrire » le accarezzo la guancia con l'indice e lei inspira lentamente.

« Cosa mi stai nascondendo? » mi chiede, quando lascio cadere la mano lungo il mio fianco.

Violet è perspicace e anche molto intelligente, non le nascondevo mai nulla prima, eppure ora ho la sensazione di starle nascondendo tutta una vita.

Il telefono vibra nella borsa, e quando penso di lasciarlo perdere, vibra una seconda volta.
Decido di prenderlo e faccio segno a Violet di aspettare un secondo. Ho tre messaggi dallo Sconosciuto.

Cosa diavolo vuole? Prima sparisce e poi come se nulla fosse riappare?

Il telefono vibra una quarta volta.

« Astrid! » Mi richiama Erika e quando arriva davanti a noi ha il respiro corto e i capelli scompigliati.

« Che succede? » le chiedo con il telefono che ancora vibra.

« Hai visto...» poggia le mani sulle ginocchia e cerca di riprendere aria « Quello che hanno fatto nel bagno dei maschi? »

Violet corruga la fronte e guarda me e la ragazza, prima di proferire parola.

« Cosa hanno fatto? » le chiedo, mentre Erika si alza e cerca di respirare normalmente.

« Vieni, questi pezzi di merda hanno bisogno di
una lezione » sibila e io e Violet la seguiamo scendere le scale. Il telefono continua a vibrare e decido di leggere i messaggi.

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