10.Inizieremo stasera

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  La testa vortica mentre mi volto dal lato apposto, ma qualcosa di duro è poggiato sotto il mio collo

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La testa vortica mentre mi volto dal lato apposto, ma qualcosa di duro è poggiato sotto il mio collo.

Prendo un bel respiro, prima di aprire gli occhi e rendermi conto di dove mi trovo. Questa non è camera mia, o meglio, camera del fidanzato di mia madre.

E' buio pesto, ma una sottile luce fuoriesce dalle serrande. Riesco a vedere un piccolo comodino bianco, dove sopra c'è un telefono. Mi volto dall'altra parte, ma quando vedo un corpo, urlo.

« Sta zitta, Zuccherino » la voce assonnata di Wiley mi fa venire i brividi.

Mi rendo conto che quel fastidio era procurato dal suo braccio sotto il mio collo. Tasto la mia gonna, le mutande ci sono. Tocco la camicia, ma la trovo abbottonata fino al collo.

Quando diavolo l'ho abbottonata così ?
Io odio i bottoni fino al collo.

« Non è camera mia questa, Coglione » sussurro, mentre mi sbottono la camicia e mi alzo dal letto.

« Ma non mi dire , sei sempre così perspicace? » la sua voce vibra dal cuscino premuto sulle sue labbra.

« Che ore sono ? » mi avvicino al comodino e accendo il cellulare, sono le sette del mattino, ma qualcos'altro attira la mia attenzione.

I miei occhi volano sullo sfondo, su tre bambini che sorridono alla fotocamera del telefono, con le magliette di calcio sporche di fango.

Il bambino dai capelli ricci e biondi a destra è il più alto, ha gli occhi chiusi e un sorriso radioso. La punta del nasino è sporca di fango e le guance sono rosse.

Il bambino al centro ha i capelli biondi e lunghi fino alle spalle, guarda la fotocamera dai suoi occhioni verdi, ma non sorride come l'altro bambino, ha un sorriso allungato e serio.

L'ultimo, invece, ha i capelli color ambra che splendono alla luce del sole e sono portati disordinatamente lontano il viso da un cerchietto. Gli occhi color miele guardano la fotocamera, mentre sorride a 32 denti.

Xander, Wiley e Rhett.

Non credevo che si conoscessero da così tanto tempo. Sembra che la loro amicizia sia una di quelle belle amicizie forti, dove si fa di tutto per l'altro, si vive per l'altro e si ama.

E' un filo, un lungo filo che li intreccia e che sei mai dovesse rompersi, non avrebbe più senso la vita.

Sono tutto e sempre lo saranno.

« Cosa stai facendo? » il sussurro di Wiley dietro di me mi fa sobbalzare e quando arretro di un passo, vado a sbattere con la schiena contro il suo petto sodo.

Maledizione.

« Niente » sospiro.

« Niente » sussurra, accarezzando con il fiato il mio lobo.

Il palmo della sua mano sfiora la mia e una scarica mi colpisce la schiena, così forte da togliermi il fiato.

« Mi hai portata in camera tua perché provi pietà per me? Oppure speravi di scoparmi? » le parole escono amare dalle mia labbra, ma non riesco a digerire la sue parole di ieri sera.

Wiley sospira, poggiando la punta del naso sul mio lobo, accarezza il mio orecchino, fino ad arrivare al mio collo.

Le sue mani mi stringono le braccia, prima di alzarmi dal pavimento e farmi volare sul letto.
Il materasso morbido mi abbraccia, riparandomi. Urlo, ma la mano di Wiley mi copre la bocca in tempo.

« Shh, farai svegliare tutti Zuccherino »

Stringe la mano sulla mia bocca e si posizione al centro, sopra di me. Sento i suoi occhi fissi nei miei, sento le pagliuzze entrare dentro la mia pelle. Circondo con la mano destra il suo polso e cerco di allontanarlo dalla mia bocca.

« Urlerai? » mi sussurra, avvicinandosi al mio viso.

Mimo di no con la testa e lui sogghigna, facendosi uscire una risata forzata e priva di divertimento.

Fottuto psicopatico.

« Le bambine dicono sempre tante bugie, perché io dovrei crederti? »

Fa sfiorare il mio ventre con il suo e con la mano sinistra sfiora le mie curve, senza mai toccare la mia pelle.

« Credi che io non sappia riconoscere una menzogna da una verità? Credi che io abbia bisogno di scopare te? »

Con l'indice della mano premuta sulla mia bocca sfiora le mie labbra.

« Adesso te lo ripeto Erika Santiago, urlerai? » sussurra e sono sicura di aver trattenuto il fiato per qualche secondo.

Mimo di no con la testa e quando lui allontana la mano, non emetto un suono. Nonostante la poca luce, riesco a vedere il verde dei suoi occhi. Una sensazione mi mozza il fiato, non mi permette di pensare con lucidità, di mandarlo a fanculo.

« Hai perso la lingua, Zuccherino? » la sua voce rauca mi mette i brividi e quando la punta del suo naso sfiora la mia, il mio stomaco si chiude.

Ho bisogno di respirare anche con la bocca.

« Ehi! C'è Erika?!»

Qualcuno bussa alla porta e so benissimo di chi si tratta.

Qualsiasi cosa io stessi provando prima, viene smagnetizzata, vola via come se non l'avessi mai provata. Sgrano gli occhi e quando sto per parlare, Wiley mi tappa la bocca nuovamente con la mano.

« No, non c'è. Credo che sia andata già a scuola »

« Sei sicuro? Sento il suo profumo »

Cingo il suo polso con la mano e sento i muscoli diventare tesi. Wiley sospira nervosamente e io gli stringo il polso, sperando di fargli capire di restare calmo. Lucas potrebbe persino buttare giù la porta.

« Sono sicuro, credo che quella con cui sono a letto abbia il suo stesso profumo »

Alzo gli occhi al cielo e sento Lucas sospirare fuori la porta. Inspiro, cercando di diminuire i battiti del mio cuore.

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