21.Mia moglie

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🚨 A T T E N Z I O N E 🚨
Alto livello di tensione sessuale e non
solo 🥔🌶️. Vi voglio ricordare che
" Heartless " tratta tematiche forti,
la storia di tutti i personaggi è delicata.
Leggete con consapevolezza la parte di Erika, altrimenti potete passare al pov di
Wiley oppure direttamente al successivo,
se non riuscite.

Mi sveglio a causa del rumore incessante di quel abominio che chiamano: " Sveglia "

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Mi sveglio a causa del rumore incessante di quel abominio che chiamano: " Sveglia " .

Qualcosa mi stringe i fianchi e quando apro gli occhi, mi ricordo della sera prima.

Rhett mi stringe contro di sé e io sono poggiata sul fianco, dove la mia coscia intreccia le sue e il mio braccio è poggiato sul suo petto duro.

Mi vengono i brividi solo a pensare a ciò che ho visto, alla sua voce stridula che pregava di essere lasciato in pace, continuava ad urlare di non volerlo fare. Cosa? Cosa diavolo stava sognando?

Rhett si muove lievemente e mi stringe di più contro di sé, come se temesse che io mi allontani.
Sospiro contro il suo petto, mentre sento le mie guance andare a fuoco avvolta dal suo calore persistente che sembra volermi inebriare fino allo sfinimento.

« Sei già sveglia? » Mi sussurra e il calore del suo alito accarezza la punta del mio naso.

Non ho il coraggio di guardarlo, perciò fisso le sue scarpe accanto alla porta.

« Sono le sette, dobbiamo andare a scuola »

Il suo petto vibra e mi rendo conto che sta ridendo, solo ora mi alzo e poggio il mento sulla sua clavicola.

« Perché ridi? » Gli chiedo, fissando la punta dei suoi occhi e le sue ciglia folte. I capelli sono in disordine ma per qualche motivo, è impeccabile.

« Niente, mi ero quasi dimenticato di dover andare a scuola » inclina il viso per guardarmi negli occhi e sento di provare del fuoco che arde in tutto il corpo.

« E questo fa ridere? »

« No, mi faccio ridere io, che mi sono dimenticato dell'esistenza di tutti stando con te »

E' ora che non capisco più niente, nemmeno il senso della parola " Convenienza ".
Come diavolo sono finita così? Come diavolo sto dimenticando di odiarlo?

Un sorriso flebile si forma sulle sue labbra, mentre il suo viso si avvicina per congiungere le labbra alle mie e credo di non essermi mai sentita così bene di prima mattina.

Le sue labbra morbide catturano le mie in un bacio a stampo, prima che si stacchi e si alzi dal letto, facendomi sentire la mancanza del suo calore e la tenerezza del suo gesto.

Quando siamo arrivati a questo? A questi baci rubati e alle belle parole?

« Devo darti una cosa » si abbassa sulle sue scarpe e pesca qualcosa all'interno, quando si volta, tra le mani ha una scatolina rossa.

« Che diavolo hai messo nelle scarpe? » Lo prendo in giro, sedendomi a gambe incrociate sul letto, mentre lui si avvicina con uno sguardo pensieroso.

« Avrei voluto dartelo prima, ma volevo che fosse così » si inginocchia e apre la scatolina, dove un anello di cristallo a forma di fiore viola di Rivinus, brilla di luce propria.

Mi copro la bocca con la mano, sono stupida e incredibilmente emozionata. Il mio cuore fa un capolino e il mio stomaco si arrotola. Non ho idea di cosa sto provando, ma è terribilmente magnifico.

« Io..» Rhett trattiene il respiro, come se fosse quasi ansioso di una mia risposta «E' bellissimo »

Un sorriso mozzafiato gli divora il viso, facendo brillare i suoi occhi color miele. Prende l'anello e lo avvicina al mio indice che lo circonda come se fosse fatto apposta per stare lì.

Ogni petalo di cristallo brilla e sono sicura che costi una fortuna, ma per Rhett Wright i soldi non sono un problema.

« Grazie » i miei occhi ammirano quell'anello come se fosse la cosa più bella che mi abbiano mai regalato , forse è così.

I miei genitori non mi fanno quasi mai dei regali, al mio compleanno trovo sempre dei soldi sulla scrivania e l'aumento dei soldi anche nella mia carta di credito, aumento di circa diecimila dollari.

Non posso però non pensare a quello che è successo ieri sera, al modo in cui le sue urla hanno aperto un uragano nel mio petto. Sembrava sofferente, come se non riuscisse a ribellarsi a qualcuno che lo stava catturando.

« Rhett » lo richiamo, facendo tramutare il mio sorriso, mentre il suo è ancora radioso.

« Per quanto riguarda ieri sera...»

All'improvviso vorrei non aver mai aperto bocca. Il sorriso che poco tempo prima divorava il suo viso, sparisce. I suoi occhi non brillano più, ma vengono invasi da una contaminata tempesta.

« Cosa, Violet? » Irrigidisce la mascella « Non è successo niente ieri sera » si alza all'in piedi e cerca di mettere distanza tra noi, come se avessi un filo che condivido con lui, non riesco a non seguirlo mentre scappa via da qualsiasi mostro gli stia correndo dietro.

« Tu, ieri...» non riesco a terminare la frase, il suo sguardo duro mi incenerisce.

Si infila le Jordan in un secondo ed esce da camera mia, impetuoso nel volermi lasciare sola.

« Fatti gli affari tuoi, Violet. Limitati ad essere la mia fidanzata » scende in fretta la poche scale e io gli sto dietro senza sosta, come se non volessi vederlo uscire da quella porta e l'ansia mi divora, dannata quanto lui.

« Credevo che noi fossimo di più di questo...forse mi sbagliavo »

Si ferma e io per poco non mi sconto con la sua schiena, si volta lentamente verso di me, ma è in bilico tra il cessare il fuoco oppure incenerirmi.
I suoi occhi vengono tramortiti dalla tempesta, mentre il radioso sole vuole sbocciare senza sosta.

Apre la bocca, ma la chiude subito, negando con la testa.

« Forse ti sbagliavi » professa, prima di avvicinarsi alla porta.

« Rhett » faccio per chiamarlo, ma lui mi sbatte la porta in faccia.

Sono tentata di toccare la maniglia e magari uscire fuori, ma no. Non lascerò che sia io a rincorrerlo.

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