The Angel's Oath: The Cursed Dream

9. « Il lupo perde il pelo ma non il vizio »

🎵 Skin and Bones - David Kushner

DESTINY'S POV
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Si era letteralmente preso tutto di me.

Dopo la sera della festa, non parlammo nemmeno per sbaglio.

Non era cambiato nulla.

Ero impazzita a donarmi completamente a lui.

Poi mi resi conto che ero sbronza, per quello, altrimenti non l'avrei mai fatto a mente lucida.

È stato un errore e non si ripeterà più, dissi più a me stessa che ad altri.

Violet e Hyla si scusarono almeno un miliardo di volte, ma erano prese peggio di me.

Avevano vomitato tutta la notte e avevano una cera orrenda.

Alla festa, non si resero conto di nulla ed erano mortificate, non sapevano che stessi per annegare.

Le rassicurai dicendo che ormai era acqua passata, e si tranquillizzarono un po' ma non del tutto.

Alla fine non era colpa loro, ma solamente di una persona.

Riclau Brightdoom.

Aveva il potere di rovinare ogni cosa che toccava.

Ti rovinava, ti possedeva, ti domava, ti bramava e poi ti buttava come un rifiuto, questo è quello che faceva.

Sommersa tra i miei penseri, mi scontrai contro qualcuno e sul subito mi scusai, non appena alzai il capo, mi venne uno svenimento.

Era proprio lui.

Parlando del diavolo spuntano le corna.

Mi fissava con quell'aria spavalda.

«Bambolina, non sai camminare per caso? Devo insegnartelo per caso?» Disse lui facendomi vedere come si fa.

Chiusi gli occhi in due fessure e contai fino a cinque prima di rispondergli, e gli dissi:

«No grazie, so come si fa. Tu, invece dovresti stare più attento a dove metti i piedi, hai solamente la barbie in testa che hai perfino dimenticato come si cammina.» Dissi io guardandolo con aria di sfida.

«Bambolina, ti sei svegliata con l'acido in bocca? Eppure ieri dicevi il contrario, o sbaglio?
Ieri ti piaceva, la mia bocca sulla tua e...» Non gli feci nemmeno terminare la frase che gli tappai la bocca, lo afferrai per un braccio e lo trascinai dentro alla prima porta aperta che trovai, il ripostiglio... perfetto non ne andava una dritta, e la giornata era iniziata solamente da qualche ora!

«Si può sapere che ti prende?» Disse lui.

«Ieri un cazzo. Non c'è stato proprio niente, è stato lo sbaglio più grande della mia vita, non si ripeterà più. Vuoi per caso gridarlo ai quattro venti? Se vuoi vado a prenderti un megafono, puoi usare quello! Che ne dici?» Gli dissi io, urlando!

«Quella che lo sta urlando sei proprio tu! Comunque, puoi mentire ma non ci casco. Ho visto il tuo corpo, ti ho vista ieri... tu sei attratta da me e non puoi negarlo. Non potrai negarlo per sempre e lo sai benissimo. Smettila di mentre a te stessa e lasciati andare, bambolina!» Mi disse lui avvicinandosi a me.