🎵 Meddle About - Chase Atlantic______
Scozia, 1862
«Riclau, fratello, siete pronto? Ci faremo attendere a lungo se non vi date una mossa.»
Gli disse Errard con un pizzico di irritazione nella voce, dal piano inferiore.
I due erano fratelli gemelli, l'uno l'opposto dell'altro.
A differenziarli erano gli occhi, alcune sfaccettature del viso come: lentiggini e colore della pelle, i capelli e il modo di fare. Per il resto erano identici.
Riclau era come si suol dire, il classico bello e dannato, colui che attrae qualsiasi cosa nell'aria. Capelli color biondo cenere che andavano a risaltare la carnagione chiara quasi pallida che aveva, inoltre aveva gli occhi di un azzurro limpido che avevano l'aspetto di due cristalli, così fragili ma al contempo pieni di oscurità. Era di un'altezza spropositata che faceva invidia persino alle statue che circondavano il castello in cui lui e il fratello vivevano.
Quest'ultimo invece, aveva capelli color rosso fuoco che gli adornavano quel volto asciutto, pulito quasi angelico. Per non parlare degli occhi, di un verde smeraldo mai visto prima.
Il tratto che, oltre a quelle già citate in precedenza lo differenziava dal fratello, erano le lentiggini. Ne aveva tantissime e piccolissime che andavano a decorarli quel viso già perfetto di suo.
Riclau finì di prepararsi con assoluta comodità non curandosi del fatto che erano in tremendo ritardo. Si stava abbottonando il gilet e quando fu pronto per indossare finalmente la giacca, sentì Errard chiamarlo per l'ennesima volta.
«Riclau per l'ultima volta, il calesse è qui fuori che ci attende, se per le 21 non siete al piano di sotto, potete venire con i vostri amatissimi piedi» Gli urlò il fratello, in piena crisi nervosa.
Dopo una decina di minuti, scese a passo deciso, dalle infinite scale a chiocciola di un marmo pregiatissimo e andò dritto in salone.
Il castello in cui vivevano, il cui nome era Brightdoom ereditato dal loro defunto padre Smith Brightdoom, aveva più di 400 stanze ed era il più grande di tutta la Contea.
Per non parlare del vastissimo giardino che occupava ettari di terreno, era talmente vasto e pieno di labirinti in cui addirittura una volta i due fratelli si persero. Era situato su di una collina, e a completarne il paesaggio era l'oceano che lo circondava.
Le stanze erano piene zeppe di quadri, soprattutto quelle di Riclau che ereditò questa passione dal padre, eccezionale paesaggista dell'epoca. Amava la Scozia, con il suo paesaggio in grado di mozzare il fiato. L'acqua cristallina che scendeva leggiadra come una piuma e formava le cascate che a vederle, chiunque sarebbe rimasto folgorato, per non parlare del verde e delle colline che circondavano e rendevano perfetto il paesaggio.
Trovò il fratello seduto sulla poltrona di velluto rosso scarlatto che sorseggiava del whisky piuttosto pregiato nell'attesa di Riclau.
Si avvicino, dunque, dicendogli:
«Mi stavate aspettando per caso, fratello?»
Con quel maledetto ghigno stampato in faccia tipico di Riclau.
Errard visibilmente irritato dal sarcasmo del fratello, posò il bicchiere di vetro sul tavolino al suo fianco, con una forza tale da farlo in mille pezzi, i quali si sparsero sul costosissimo arazzo che gli aveva donato il nonno Herald, da cui era nata la variante del suo nome.
A quel punto, contento di aver fatto sbottare il fratello, gli disse:
«Fratello, non vi agitate per così poco. Sapete che amo stare ore e ore allo specchio ad ammirare il mio riflesso che è... mhh a dir poco incantevole, modestamente. Dicevo... quello era il mio set di vetro lavorato per giunta a mano, preferito... lo amavo con tutto il mio subdolo cuore, avete per caso la benché minima idea di cosa significhi?»
Errard non ascoltò minimamente quello che gli stava dicendo il fratello e stufo del suo comportamento, scalciò via i pezzi di vetro che gli impedivano di alzarsi e si diresse fuori dalla dimora senza degnarlo di uno sguardo.
Riclau sentì la porta di ingresso sbattere, il che stava a significare che il fratello era uscito, e lo vide, attraverso la finestra, salire nel calesse senza nemmeno aspettarlo.
A quel punto, diventò paonazzo. Non accettava che il fratello se ne stesse andando, e per giunta ignorandolo completamente dopo quanto accaduto qualche minuto prima.
Ha davvero intenzione di andarsene a quel dannato ballo senza di me? Pensò Riclau.
Brulicante di rabbia e con il solo intento di vendicarsi, andò dritto nella sezione dedicata ai liquori amatissima dal fratello, e iniziò a far cadere tutto ciò che gli capitava in tiro.
Dopodiché soddisfatto di essersi vendicato del fratello, chiamò il suo fedelissimo maggiordomo, Nylén e gli ordinò:
«Fermate immediatamente il calesse. Non vanno da nessuna parte senza di me.»
Nylén corse immediatamente fuori dalla dimora e si mise a rincorrere il calesse che fortunatamente non aveva percorso molta strada.
Riclau prese il cappotto e uscì dall'abitazione. Lanciò uno sguardo dritto al fratello talmente intenso da ucciderlo solo con esso, e salì su quel maledetto mezzo.
Ad averli invitati, fu una loro vecchia amica d'infanzia, Kyraly.
Era una bellissima ragazza, sempre con il sorriso stampato sulle labbra.
Aveva i capelli lunghissimi, di un dorato che solo a guardarli ti si bruciavano anche i bulbi oculari, e inoltre, andavano a combaciare perfettamente con quegli occhioni marroni che Madre Natura decise di donarle.
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The Angel's Oath: The Cursed Dream
Fantasy✔️[COMPLETA] Due fratelli e un oscuro segreto nel loro passato. Un amore che esiste da millenni e due anime che continuano a legarsi nei secoli, per sempre. Abilità straordinarie o magia? Vendetta o amore? Inizia tutto dalla fine, o forse no? L'equi...