The Angel's Oath: The Cursed Dream

11. « Il risveglio »

🎵 Don't Let Me Go - RAIGN

DESTINY'S POV

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Sentivo tutto quello che accadeva attorno a me, ma non potevo muovermi o comunque rispondere.

Sentivo Riclau venire ogni giorno a trovarmi.

Mi parlava sempre.

Volevo gridargli che io ero lì ma non potevo.

Volevo riempirlo di affetto, ammirare i suoi preziosissimi occhi, ma non potevo.

Era come se fossi dentro ad un sogno da cui non potevo uscire.

Ci misi tutta me stessa e fu proprio quel giorno in cui Riclau venne a trovarmi per l'ultima volta che mi motivò a  svegliarmi.

«Bambolina... è possibile che devi sempre finire nei guai? Mi dispiace tanto... è tutta colpa mia. Sarei dovuto stare più attento, è solo colpa mia. Non sono l'uomo giusto per te, io sono il male piccola mia.
Sono quello da cui dovresti stare alla larga.
Fin dall'inizio non dovevi rivolgermi la parola e nemmeno innamorarti di me.
Io so soltanto rovinare ciò che tocco, non so fare altro.
Mi dispiace davvero tanto.
Ma ti prometto che quando ti sveglierai non mi troverai più qui. Me ne andrò.
Devo farlo.
Così sarai felice e al sicuro.
Sono io la causa di tutto questo.
Solo io posso mettere fine a tutto questo.» Mi disse lui.

Perché diceva che era colpa sua?

Perché voleva lasciarmi da sola e andarsene?

Non potevo accettarlo.

Non so come ma riuscii a svegliarmi, e con tutta la forza in corpo cercai di prendergli il braccio per fermarlo e gli sussurrai:

«Ti prego, non andare.»

A quel punto, si girò di scatto come se avesse preso la corrente, e mi guardò scioccato.

Allora, ripetei di nuovo:

«Ti prego non andare via. Ho bisogno di te.»

E fu in quel momento, che capii che non era un sogno ma che mi ero davvero svegliata.

Si tuffò letteralmente su di me, schiacciandomi.

Ma non mi importava.

Almeno sono viva, pensai.

«Destiny... pensavo di averti persa per sempre.
Non farlo mai più.
Non posso vivere senza di te.
Sei tutto per me.» Mi disse lui.

E scoppiai a piangere.

Non poteva vivere senza di me?

Era troppo da reggere.

Mi asciugò le lacrime e mi rimproverò:

«Non piangere, altrimenti me ne vado davvero.»

E io smisi subito.

Non volevo che se ne andasse.

Per nessun motivo.

«Mi sei mancato da morire. Ho temuto il peggio per entrambi, soprattutto per te. La mia vita non ha nessun significato senza di te.» Gli sussurrai io.

E fu a quel punto che mi baciò.

Mi mancò come l'aria.

Poi si staccò e mi ordinò di riposarmi.

⊱ ❀ ⊰

Mi svegliai e scoprii di non essere più in ospedale, bensì a casa di Riclau.

Ormai conoscevo la sua stanza a memoria.

Le lenzuola erano intrise dal suo profumo.

Solo odorandole mi sentivo a casa.

Cercai di sollevarmi piano piano fallendo miseramente, ero ancora debole.

In fondo mi ero svegliata da poco.

Dopo poco, entrò Riclau in camera.

«Bambolina, vedo che ti sei svegliata. Come ti senti?»

«Insomma... ancora frastornata. La mia memoria è confusa. Ricordo solo che eravamo in macchina e poi il buio.» Risposi io, ancora intontita.

«È normale piccola. Sei stata incosciente per tanto tempo, ci vorrà un po' di tempo. Fortunatamente ne sei uscita praticamente illesa, a parte qualche ammaccatura, avevo pensato al peggio.
Adesso che sei qui con me sono tranquillo.» Mi disse lui, sinceramente.

«Puoi metterti qui con me, per favore?» Gli chiesi io timidamente.

Non se lo fece ripetere due volte.

Si fiondò nel letto e si mise accanto a me.

Ci coccolammo un po' fino a quando non ci addormentammo.

Mi svegliai candida di sudore, avevo fatto un incubo.

Mi girai per vedere se Riclau era sveglio e mi stava guardando.

«Tutto bene piccola? Ho sentito che gridavi, perciò mi sono allarmato. Hai fatto un incubo?» Mi chiese lui preoccupato.

Gli dissi di si.

A quel punto mi abbracciò.

«Va tutto bene piccola.
Ci sono io adesso.
Finché ci sarò io con te non ti succederà nulla.
Ti proteggerò da tutti e tutto.»

E mi riaddormentai sulle sue possenti braccia.

Era una magnifica sensazione.

Ti faceva sentire a casa.

Adesso ero tranquilla.

Lui mi tranquillizzava.

Lui era il mio tutto.

Era la mia casa.