15. « L'angelo prescelto »

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🎵 Gods and Monsters - Lana Del Rey

DESTINY'S POV
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Mi svegliai nell'enorme salone di Riclau.

Un'immenso divano che in realtà ne venivano benissimo due da quanto era immenso, arazzi dipinti e quant'altro in quel magnifico salotto.

Ricordavo bene cos'era successo qualche ora prima.

Riclau era in grado di volare.

Doveva darmi delle spiegazioni perché non capivo come potesse essere possibile.

Lo vidi lì, davanti di me, mi ha guardato dormire per tutto il tempo.

Che cos'era in realtà?

Cos'altro mi nascondeva?

«Sei sveglia finalmente, immagino tu abbia un sacco di domande da farmi.» Disse lui.

E non si sbagliava.

Avevo un sacco di cose da chiedergli, ma non sapevo da dove iniziare.

Mi misi seduta, e gli feci segno di mettersi accanto a me.

Una volta seduto, aspettò che io proferissi parola.

Iniziai, quantomeno con quello che avevo visto.

«Dunque... ero con Luke e quando stava cercando di mettermi le mani addosso, sei arrivato... letteralmente dal soffitto della biblioteca, volando! Che cosa sei?» Gli dissi io, tutto d'un fiato.

Brava Destiny, sei stata bravissima.

Con calma.

Sicuramente stavo sognando.

Ma certo!

Lui mi guardò negli occhi, mi prese la mano e cominciò a parlarmi.

«Destiny... so che è strano e pazzesco da sentire e non è nemmeno facile... Cercherò di spiegartelo con un pratico esempio.» Disse lui.

Si tolse la maglietta e io aggrottai le sopracciglia, non capendo le sue intenzione.

Cosa voleva fare?

Questo era il suo modo per spiegarmi.

Si girò, dandomi la schiena, e mi accorsi di cicatrici proprio sulle scapole.

Come se qualcosa gli mancasse.

Dopo nemmeno cinque minuti, uscirono due ali di un bianco candido.

«Oddio, ma com'è possibile?» Dissi io quasi gridando.

Ero scioccata.

Venne verso di me e me le fece toccare, facendomi capire che non stava mentendo.

Non avevo bisogno di toccarle per capire che erano vere, sapevo che non mi stava mentendo, ma non riuscivo a capire come potesse essere possibile.

«Destiny, io non sono un essere umano, sono una creatura soprannaturale, sono un Angelo.» Disse lui in tutta tranquillità.

Ero scioccata da ciò che stavo udendo e vedendo.

Quindi, il mio ragazzo, qui in carne ed ossa davanti a me, sarebbe un cosa? Un Angelo?

Era una situazione irreale.

Incapace di formulare una frase, scoppiai a ridere, più una risata isterica in realtà.

«Destiny, ciò che ti sto dicendo è vero, non è una bugia. Devi credermi. Lo so che sembra irreale e ti sembra che io ti stia prendendo in giro, ma non è così. Io sono un Angelo, ero prescelto fin dall'inizio.

The Angel's Oath: The Cursed DreamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora