Ethan's pov
Mentre guidavo, ripensai alla scena con Ava, chiedendomi perché avessi quasi proposto a lei, una mia studentessa, di fare da babysitter a mio figlio. La mente era intrappolata in quell'immagine del suo volto, così puro e delicato, e il suo vestito che emanava un'eleganza irresistibile. La tentazione di strappare via quel bel vestito era inquietante.
Stupito dai miei stessi pensieri su un'allieva, diedi un pugno allo sterzo nella speranza di liberarmi da quelle sensazioni travolgenti. Il turbamento cresceva, specialmente perché mi rendevo conto di star per tornare a casa dopo un giorno. Ora avrei dovuto affrontare le sfide personali che mi aspettavano, consapevole della complessità della situazione che si era creata.
Entrai dalla porta di casa e trovai Mia infuriata, i suoi occhi fiammeggiavano di rabbia mentre gridava contro di me.
"Dove diavolo sei stato? Non hai idea di quanto ti ho cercato!""Sono tornato a casa, Mia. Non vedo il motivo di tutto questo clamore."dissi calmamente.
"Clamore? Non hai chiamato, non hai mandato messaggi. Che cosa pensavi stessi facendo?" gridò come una pazza.
"Ho avuto bisogno di tempo per pensare."
"Tempo per pensare? Io sono stata preoccupata! Dov'eri?" I suoi pugni sul mio petto piovevano come la furia di un temporale, ma io rimanevo impassibile, sorpreso dalla sua reazione. Dovevo essere io ad essere arrabbiato; era lei che mi aveva tradito. Decisi di affrontarla.
"Ho ricevuto un video di te con il tuo capo. Sai qualcosa a riguardo?" Dissi ancora serio, stupendomi del mio autocontrollo.
"Non so di cosa stai parlando..." I suoi occhi divennero lucidi. Non poteva negare l'evidenza.
"Non fare la vittima Mia." La fissai studiando la sua espressione.
Il volto di Mia, trasandato dal pianto, rifletteva una miscela di emozioni. I suoi occhi, solitamente luminosi, erano opachi e gonfi a causa delle lacrime. Le guance, di solito radianti, erano segnate da macchie rosse e i lineamenti delicati apparivano contratti.
"Guarda questo, Mia." Le mostrai il video e il suo sguardo si impietrì.
" Io... Io posso spiegare..." balbettò fra le lacrime.
" Spiegare? C'è davvero una spiegazione per tradire?" Gridai pieno di rabbia.
"Ethan, per favore, ascoltami..."
"Mia, devi andare da tua madre per qualche giorno. Abbiamo bisogno di tempo per riflettere su tutto questo." ero deciso. Su tutto.
" E il nostro bambino? Chi se ne prenderà cura?" sospirò, pensava veramente che non mi sarei preso cura dell'unica mia ragione di vita? Lei non era stata mai una vera mamma, si ritirava sempre la sera tardi, e adesso so il perché, tutti i miei dubbi erano stati colmati, e poi si prendeva cura più mia suocera di mio figlio che lei.
Mentre osservavo il volto segnato di Mia, un pensiero attraversò la mia mente. "Ava..." sussurrai quasi a me stesso. Forse, in qualche modo, lei sarebbe stata la scelta giusta come babysitter. La sua dolcezza e gentilezza erano evidenti, ma allo stesso tempo, mi rendevo conto che non la conoscevo abbastanza. Dovevo rifletterci attentamente.
"Sarà con me. Ho trovato una babysitter affidabile."
Davvero? Ne ero sicuro? Avevo riflettuto? NoMia si sorprese "Ma... chi?" domandò curiosa.
"Domani la conoscerai. È una mia alunna.Avrà tutto sotto controllo. Tu potrai venire a prenderlo quando vorrai."
"Ethan, non puoi affidare nostro figlio a una tua studentessa! Non la conosci abbastanza!"
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PASSIONE PROIBITA
RomanceAva Spencer, 19 anni, si trasferisce da una piccola cittadina nel Midwest a New York City per iniziare il suo primo anno al college. Ava è un concentrato di dolcezza e solarità, con un'anima che riflette la purezza di una bambina. Timida e impacciat...