Capitolo 10

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 -Certo che puoi prendere l'auto tesoro-lascio un bacio sulla guancia di mia madre ancora assorta davanti ad un computer

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 -Certo che puoi prendere l'auto tesoro-lascio un bacio sulla guancia di mia madre ancora assorta davanti ad un computer.

-Tu non esci mamma?-

-No oggi ho da lavorare ancora-le richiudo la porta dello studio lasciandola al suo dovere. In gran parte mi sento egoisticamente sollevata dal fatto che sia impegnata, certo con tutt'altro tipo di divertimento ma così mi peserà di meno lasciarla sola e godermi questo momento. Parcheggio in un ampio spazio proprio davanti al molo, proprio lì dove le coordinate del navigatore satellitare mi hanno condotta.

-E' stato semplice arrivare qui?-una figura alta appoggiata ad un'auto abbassa gli occhiali mostrandomi in pieno il suo viso nella penombra delle luci del tramonto.

Lo riconosco dal suono della voce caldo e profondo.

-Ciao-mi avvolge nelle sue braccia possenti e rassicuranti. Mi sento profondamente in imbarazzo ma al posto giusto. Da quella notte e la conseguente mattina trascorsa insieme non l'ho più rivisto. Da allora è trascorso più di un mese e mezzo. Sa del suo profumo di sempre. Sembra più abbronzato del solito avvolto in questa camicia hawaiana che tiene sbottonata sul petto.

-Quanta gente c'è stasera al party?-do un occhiata alla spiaggia, dove un nugolo di persone inizia ad accorparsi sotto un palco allestito probabilmente per l'evento. L'oceano è calmo, violaceo mentre il sole si tuffa spegnendosi in esso.

-Ti presento Matthew il regista-gli stringo la mano-E Laura una delle costumiste-

-Sabrina, Karl, Anthony...-elargisco sorrisi a persone di cui quasi certamente dimenticherò i nomi. Taylor sembra essere molto a suo agio in mezzo a questa gente: chiacchiera con tutti e tutti vogliono chiacchierare con lui. Chi è in disparte, con le ginocchia al petto, seduto sul bagnasciuga sotto uno dei pilastri del molo, è l'insospettabile Nicholas che riconosco dal ciuffo di capelli biondi illuminati da un faretto sulla spiaggia. Mi allontano dalla folla che ondeggia a ritmo di musica per avvicinarmi a lui.

-Ciao-esordisco facendogli alzare il capo-Così sei ritornato biondo-provo a rompere il ghiaccio.

-Già-stringe tra le mani una bottiglia di birra, probabilmente non la prima né l'unica che si è già scolato considerando gli occhi gonfi e lucidi.

-Posso?-gli indico il lembo di sabbia accanto a lui. Annuisce-Come mai stai qui? Ti facevo tipo da "anima della festa"-virgoletto questa frase con le dita all'aria. Resta fisso a guardarmi inebetito.

-Che cazzo ne sai tu di me-

Deglutisco. Ricordavo fosse un tipo poco avvezzo alle formalità ma non mi sarei mai aspettata tale maleducazione da parte sua.

-Scusa non volevo sembrarti invadente-provo a rimediare-Se vuoi vado via-faccio per alzarmi facendomi leva con un polso sui granellini umidi ma Nicholas mi trattiene per lo stesso polso-Resta-lo faccio, rimanendo in silenzio a fissare il cielo che diventa sempre più scuro finchè le stelle non iniziano a illuminarlo una ad una.

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