-Quindi? Era questo il programma che aveva richiesto un così tanto dispendio di soldi e tempo?-
-Con o senza cipolla?-
-Senza-
-Ok due kebab senza cipolla-attendo a braccia incrociate che la mia cena esclusiva sia pronta. Non so se esserne piacevolmente sorpresa o delusa. E inizio ad avvertire il freddo e l'umido che mi penetra nelle ossa. –Hai freddo?-sembra avermi letta nel pensiero. Annuisco. Appoggia sulle mie spalle la giacca che indossa.
-Adesso non hai freddo tu?-realizzo che è rimasto con su addosso solo la maglia di cotone leggero beige.
Alza le spalle e sembra non esserne più di tanto preoccupato. Recupera i due sacchetti contenenti i nostri kebab-Li mangiamo seduti sulla panchina?-gliene indico una libera di fronte al negozietto. Scuote la testa-Avevo in mente un'idea migliore-
-Vediamo se indovino, vuoi mangiarli seduto a terra sul gradino del marciapiede lercio così da provare un'esperienza terrena-
-No pensavo a qualcosa di molto più vecchio- lo seguo nella strada ormai semideserta data la tarda ora.
-Una casa diroccata?-
-Non so se è definibile diroccato ma non è proprio una casa- inchioda sui suoi passi. E' molto buio e sono anche molto stanca per rendermi conto di ciò che mi circonda. Manda un messaggio dal suo cellulare-Seguimi-mi prende per mano. Accanto a lui sono veramente minuscola. Saluta un addetto alla sicurezza e solo in questo momento realizzo di essere all'interno delle mura del colosseo.
-Porca troia-
-Volevo un posto tranquillo in cui poter mangiare qualcosa insieme, Roma è molto molto caotica-
Alzo lo sguardo al cielo. Sono al centro dell'arena deserta e illuminata solo da tanti faretti e dalla mezza luna.
-Come ci sei riuscito?-faccio un giro su me stessa sul posto.
-Con il potere dei soldi di cui tu tanto mi accusi di abusare e perché l'organizzatore dell'evento di beneficenza si stasera è un amico del sindaco ed entrambi hanno ceduto al mio fascino e alla mia gentilezza-
-Sei anche molto modesto vedo-prendo posto su una gradinata fredda. Mi sembra quasi di violare questo posto incantato fermo nel tempo. Sussurriamo per evitare che le nostre voci rimbombino troppo nello spazio aperto. Si siede accanto a me.
Mi porge il mio kebab. Lo osservo addentare il suo. Sorrido lanciandogli qualche occhiata che ricambia e cerco di mantenere una certa eleganza destreggiandomi nella mia cena bisunta.
-Birra o coca cola?-
-La seconda, grazie-Apre la bottiglina contenente il liquido frizzante e marroncino-Posso prenderne un sorso?-
-Certo fa pure non mi da fastidio-indugio sulle sue labbra appoggiate al collo della bottiglia mentre manda giù un paio di sorsi. Si volta a guardarmi per passarmi la bottiglia. Gliela sfilo via lentamente dalla mano e la abbandono sul gradino inferiore. Siamo terribilmente vicini e stranamente in un imbarazzante silenzio. La sua bocca è sulla mia. Mi si spezza il respiro in gola. Sa di kebab e di buono. La sua mano sinistra è sulla mia spalla. E' un bacio breve, brevissimo. Si morde il labbro inferiore-Scusa, non dovevo-
-E' tutto ok-non so nemmeno io bene cosa dire.
-E' che mi ero ripromesso di non farlo più-
-Cosa?-
-Di non lasciarmi andare a cose razionalmente impossibili-
Mi prende una mano nella sua-Forse hai ragione tu quando dici che sembro un inguaribile romantico ma il fatto è che io mi affeziono davvero alle persone che sento affini a me e poi ci resto male quando queste non fanno parte più della mia vita-abbassa lo sguardo-Sarebbe molto più facile se agissi come fanno tutti quanti gli altri portandomi a letto chi mi pare e piace e suon di accordi di non divulgazione ma non ci riesco sono il primo a rimanerci male dietro queste robe!-sorrido a questa sua ammissione così innocente-Però sono ben consapevole di chi sono al momento e di che vita faccio e ormai una frequentazione stabile sia di amicizia che addirittura sentimentale è un qualcosa che vedo irrealizzabile al momento-
-Tay ci siamo scambiati un semplice bacio possiamo tranquillamente tornare a parlare come prima-
-Il punto è proprio questo El-si sistema nella seduta portando una gamba incrociata sotto al sedere-Volevo lasciarti con un bel ricordo di me portandoti qui e magari facendoti capire che non sono uno che ci ha provato con te o che ha ostentato la sua fama e i suoi soldi-si passa una mano tra i ricci scomposti-Tu mi stai davvero simpatica e ti trovo anche molto bella e potenzialmente potremmo restare anche amici ma non potemmo comunque-
-Stai parlando come uno che è condannato a morte-
-No El-guarda un punto fisso davanti a sé-Parlo come uno che fra meno di 3 giorni tornerà in America per poi chiudersi negli studios cinematografici per 8 lunghi mesi a girare un film al quale seguiranno una serie di campagne promozionali, interviste e altre cento cose in giro per il mondo-torna a osservarmi con gli occhi scuri dalle lunghe ciglia-Non credo riusciremo a vederci più o comunque nel breve tempo e restare in contatto sarà faticosissimo-
Le sue parole sono lucide e piene di verità. E' in fondo questa la differenza tra noi comuni mortali e persone così tanto famose.
-Ti riaccompagno all'albergo, è molto tardi anche per me visto che domattina ho un incontro con il proprietario di un brand che mi vuole come testimonial di una stupida pubblicità del suo stupido profumo del cazzo-
-Quindi potrei trovare le tue foto in giro sui cartelloni di tutta Milano?-
-Oh si-accenna ad un sorriso stemperando la tensione accumulata durante il suo discorso-E anche in tv, sui giornali, ovunque-porta la testa all'indietro-Sarò il tuo peggior incubo!-
Appoggio la testa sulla sua spalla-Ok d'accordo andiamo-mi perdo a fissare le gradinate davanti a me-Pensi di riuscire a trovare ancora un po' di tempo da trascorrere con me in questi giorni?-appoggio una mano sul suo ginocchio-Ho fatto un viaggio lunghissimo solo per te merito almeno un po' di riconoscimento anche io per il mio sforzo-
-Non ti dispiacerebbe pensare che potrebbero trattarsi delle ultime volte che ci vediamo?-
-Ti ricordo che nessuno dei due è in fin di vita o deve affrontare una missione che preveda la nostra fine sulla faccia di questa terra quindi diciamo che potremmo goderci un altro po' di tempo da trascorrere insieme senza preoccuparci di quando ci rivedremo, perché-deglutisco incerta alle mie stesse parole-Ci rivedremo, puoi scommetterci-
-Non sono un tipo da scommesse ma mi piace la tua visione delle cose-ci alziamo entrambi dal gradino.
-Io alloggio qui-indica un palazzo storico poco distante dal Colosseo dal quale ci stiamo lentamente allontanando-Sono ospite esclusivo del proprietario dell'associazione per cui ho preso parte all'evento-
-Perché tu sei un vip e a te viene riservato un trattamento speciale ovviamente-
-Ovviamente-ride, con i suoi denti bianchissimi ride di gusto alle nostre stupide e naturali battute e il suono della sua risata è sincero come lui.
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My V.I.P.
FanfictionNella vita ordinaria di Elisabetta piomba all'improvviso un personaggio famoso.------ ---- -Ah in ogni caso-mi porge la mano al cui polso è stretto un orologio argentato dall'enorme quadrante dal valore di migliaia di euro-Piacere, Taylor Zakhar Per...