Capitolo 19

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-Secondo te non è un po' esagerato che piombiamo in camera senza nemmeno provare a chiamarlo?-provo a seguire il passo spedito di Taylor ma i tacchi che ho scelto di indossare mi impediscono di mantenere il ritmo-Magari starà semplicemente scopand...

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-Secondo te non è un po' esagerato che piombiamo in camera senza nemmeno provare a chiamarlo?-provo a seguire il passo spedito di Taylor ma i tacchi che ho scelto di indossare mi impediscono di mantenere il ritmo-Magari starà semplicemente scopando con qualcuna come al suo solito-

-No-mi ammonisce Taylor inchiodando sui suoi passi-Abbiamo il letto condiviso e i patti erano chiari: non avrebbe portato nessuna su quel materasso senza il mio consenso-

-Come se a Nick importasse davvero di seguire le regole-

-Nick è molte cose e non tutte sono giuste ma è un amico leale-questa somiglia a una sorta di frecciatina che arriva dritta al mio cuore-Deve essergli successo qualcosa-

-Qualcosa di grave intendi?-

-Qualcosa-bussa freneticamente alla porta della camera, la loro carmera-Nick? Ci sei?-dall'altro lato nessuno risponde.

-Questa suite non ha il campanello?-scuote la testa-Hai già provato a chiamarlo?-

Annuisce-Nick?-inserisce la tessera magnetica ma non c'è lo scatto della serratura. Ci guardiamo istintivamente ruotando piano il capo-E' rimasto chiuso dentro!-affermiamo a gran voce.

-Ma questo non spiega il perché non risponda nemmeno al telefono o alla porta?-Taylor si passa una mano sul viso-Come possiamo fare per entrare?-fa un passo in avanti e uno indietro-Dovremmo avvisare la sicurezza-

-I balconi tra le stanze sono comunicanti?-

-Si-

-Ottimo-mi appresto a bussare alla camera accanto.

-Stai pensando di...-

-Scavalcare-sorrido dinnanzi alla giovane donna che mi apre la porta della sua suite comunicante alla loro. Le spiego brevemente del disguido. La sento impazzire nemmeno troppo sommessa all'idea di ritrovarsi come vicini due divi di Hollywood. Foto di rito con Taylor in cui ha coinvolto il suo povero compagno rimasto ignaro fin ora perché assorto in una partita di Football americano data sul megaschermo nell'altra ala del miniappartamento. Siamo sul balcone. Ci separano pochi centimetri da quello che dobbiamo raggiungere: di certo il concetto di privacy anche in questi posti è parecchio sopravvalutato considerato le immani cifre che si spendono per metterci piede. Con (non poca difficoltà) e la benedizione dei nostri due nuovi amici, o forse no, siamo nel balcone della stanza giusta.

-Le finestre sono scorrevoli-Taylor indica la vetrata davanti ai nostri occhi-Poteva arrivarci anche lui da solo a voler scavalcare il balcone-

-Voi uomini non siete così diabolicamente ingegnosi-fingo di darmi delle arie per la mia decisione azzardata ma che potrebbe essersi rivelata geniale.

-Nick?-Taylor richiama il suo nome a gran voce.-Dove cazzo si è cacciato?-afferma tra i denti.

-Magari è scappato via-

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