Capitolo 16

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-El, tesoro sembri più interessata a fissare lo schermo del tuo cellulare piuttosto che a Times Square-finalmente mi decido a guardare in faccia mia madre e avverto un profondissimo senso di colpa nei suoi confronti: ha preso delle ferie solo per portarmi qui nella Grande Mela per 4 giorni e io la sto ripagando con lunghi silenzi e momenti in cui mi isolo a fissare lo schermo del telefono su cui compaiono le immagini rubate al set del film che vede come protagonisti i miei ormai 2 ex amici, semmai così avessi potuto definirli, da più di una settimana. Oggi è il nostro penultimo giorno e io no, non sto mostrando affatto entusiasmo in mezzo a questa piazza affollata e stra illuminata. Oltretutto mi sento parecchio tormentata dalla scoperta che Nicholas oggi è qui, in questa città per rilasciare un'intervista e qualcosa dentro di me mi sta spingendo a fare il possibile per rintracciarlo, fosse solo mettere in pratica le mie doti da stalker dei social come feci quella volta, quella maledettissima volta con Taylor. –Ci sono di mezzo quei due bellissimi ragazzi con i quali suppongo tu non abbia più alcun rapporto da qualche tempo?-mia madre è molto, molto sveglia e perspicace. Le accenno ad un sorriso raccontandole in breve di come senta l'esigenza di fare una qualsiasi cosa prima di poter definire il tutto un capitolo chiuso e gettare tutto alle ortiche.

-Hai modo di rintracciare questo Nicholas?-

Scuoto il capo. Comincio a pensare che la mia sia un'assurda paranoia che mi sta solo rovinando gli ultimi giorni in America.

-Ti va di cambiare un po' discorso?- sempre lei a provare a trovare un punto d'incontro per provare a farmi distrarre-Mi racconteresti un po' di tuo fratello Marco? E' sempre così schivo con me al telefono-fissa lo sguardo in un punto davanti a sé-Sento che ce l'ha sempre con me per qualcosa-

-Forse è perché gli manchi-mi guarda con i suoi occhioni verdi gli stessi di Marco appunto.

-La sua carriera da barman/musicista prosegue bene? E' sempre tanto eclettico e inaffidabile?-Prendo un respiro intenso e sento che devo essere sincera almeno con lei rispetto ad una serie di cose di cui è probabilmente all'oscuro. Resta ad ascoltarmi senza interrompermi minuti interi in cui le confesso perfino i miei timori riguardo quel piccolo e ingombrante problema che gli ho lasciato risolvere senza servirsi della parte razionale , cioè del mio aiuto e di quanto mi senta in difficoltà ad aver lasciato anche Marina in balia della faccenda in cui avrei potuto effettivamente comportarmi diversamente-

-Tu non hai colpe El-mia madre sembra stranamente serena-E' giusto che tu ti sia fatta da parte e che abbia lasciato a loro l'ultima parola. Talvolta, quando si sente di non avere abbastanza risposte valide, abbastanza certezze, bisogna fare un passo indietro e lasciare che le altre persone si confrontino, arrivino perché no anche a scontrarsi se le opinioni sono divergenti e alla fine prendano le loro decisioni in maniera consapevole, ma soprattutto LORO-

-Non hai paura di diventare nonna?-

-Sarei una nonna piena di charme-

La sua affermazione mi innesca un moto di positività. Non sembra turbata e sembra avere dentro di sé una soluzione a tutto, nel bene e nel male-Mamma-scorro compulsivamente ancora la home di un social network-Quest'ultimo discorso che hai fatto sui rapporti mi ha acceso una lampadina-forse è quello che inconsciamente si aspettava da me-So dov'è Nicholas, o almeno credo-le mostro una foto di una emittente radiofonica poco distante, almeno secondo le indicazioni di google dove a quanto pare è in rassegna stampa o qualcosa del genere.

-Questo vorrà dire che cenerò da sola?-

-No, aspettami per cena-le poso un sonoro bacio sulla guancia-Al ristorantino sotto il nostro albergo. Proverò a fare in fretta-

 Proverò a fare in fretta-

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-Salve, avrei bisogno di parlare con questa persona-mostro alla donna dietro al desk la foto di Nicholas.-Eì un mio amico-Difficile non riconoscerlo, soprattutto se la foto è scattata all'interno dei loro studi radiofonici e c'è il logo ben visibile piazzato alle sue spalle.

-Signorina non so come abbia fatto ad avere libero accesso ma la sua richiesta è al dir poco irrealizzabile-accenna ad un sorriso amaro-Ha visto il caos di persone che c'è già qui fuori che vorrebbe fare praticamente la sua stessa cosa? Crede che sia tanto stupida da cascarci alla storia che voi siate amici?-

-Siamo amici, glielo assicuro-in effetti è difficile dimostrarglielo-Se non le spiace resterò seduta sul divanetto in attesa che passi e vedrà lei stessa con i suoi occhi che Nicholas mi saluterà-e in cuor mio spero lo faccia davvero e che non si dimostri schivo e stronzo o che peggio mi ignori consapevolmente.

Attendo interminabili minuti prima che qualcuno cominci a scendere la rampa di scale a chiocciola seguito da un paio di addetti alla sicurezza. Deve trattarsi di Nicholas. Balzo all'impiedi dalla seduta cercando di incrociare il suo sguardo cosa che avviene in breve tempo-Oh no ancora tu!-esclama ironico ma con una punta di acidità di troppo. Lancio un'occhiata eloquente alla receptionist per confermarle che non le stessi mentendo: di tutta risposta abbassa il capo.

-Che diamine ci fai qui?-esclama ancora prima di scendere l'ultimo gradino-Mi hai seguito fino a New York? Vuoi mischiarti alle fans lì fuori per chiedermi un autografo?-me le indica oltre la porta vetrata. Fa segno ai bodyguards di lasciarmi rivolgere la parola, rassicurandoli che non rappresento un grosso pericolo. Intanto la folla urlante al di fuori della struttura si fa sempre più rumorosa. Si arrotola le maniche della camicia azzurra che indossa in maniera maldestra.

-Sono venuta qui a New York con mia madre e...-mi merito occhiatacce di chi gli intima di fare in fretta-Oh porca troia Nick te lo spiego più tardi come ci sono finita qui adesso ho bisogno che tu mi dedichi del tempo per parlarti-

-Adesso?-sorride sbeffeggiante-Impossibile-

-Più tardi-allargo le braccia.

-Di cosa vuoi parlare El?-

-Di me, di te e di Taylor-

-Per carità-alza gli occhi da cerbiatto al cielo-Lo sai che io e Taylor abbiamo litigato a causa tua vero?-abbasso lo sguardo-No che non lo puoi sapere, sei sparita!-si risponde da solo-In realtà pensavo fossi già ritornata in Italia-

-Ti prego necessito di sapere alcune cose per mettermi l'anima in pace-

-Non voglio altri problemi El-

-Dammi la possibilità di capire solo alcune cose Nick-

-Non voglio essere coinvolto ancora nella pseudo storia tra te e Taylor-

-Non c'è nessuna pseudo storia anzi in verità non c'è nessuna storia-scuoto il capo-Ho solo qualche domanda irrisolta a cui vorrei dare risposte-

-Ok, facciamola breve, ti aspetto qui-mi infila nel taschino del giubbino di jeans una tessera magnetica, probabilmente la chiave di un qualche posto-Alle 9 in punto-

Sorrido gongolante per averlo convinto nonostante i miei deliri di mezze frasi non dette.

-Vai-lo esorto a farlo-C'è una folla urlante che ti aspetta come se fossi una divinità da adorare-

-E' quello che sono e merito tutto questo-sparisceoltre la porta vetrata, in mezzo alla gente.

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