In quella palazzina di Secondigliano rimbombavano tanti rumori, come voci di bambine che strillavano, di mamme che le sgridavano, ruote che sfrecciavano, porte che sbattevano, ma risuonava una sola voce, che non era angelica, ma molto intonata.
Quella voce era di Emanuele, che con un foglio in mano, scriveva e cantava ciò che gli passava prima per la testa. E lì, seduta affianco a lui, c'era Noemi, una bambina vivace, altruista e sempre attiva, proprio il contrario di Emanuele. Lui era un po' più riservato, chiuso, ma sempre pronto ad aiutare chiunque gli passasse vicino.
Ed è proprio in quel sottoscala, che i due bambini passavano i pomeriggi fino a che il sole non calava. La mattina a scuola era un trauma per Emanuele, voleva che il tempo passasse in fretta, per poi andare a giocare e a cantare con Noemi, che al contrario, si impegnava molto a scuola. Da grande sognava di diventare manager. In cosa?Non lo sapeva neanche lei, in qualcosa di sicuro. Ed invece Emanuele, sognava di diventare come il grande Maradona, ma la sorte cambiò da un momento all'altro, quando, per il suo 14esimo compleanno, i suoi genitori gli regalarono una radio, che poteva sia trasmettere musica, sia trasmettere la telecronaca delle partite di calcio. Il Napoli era la sua squadra del cuore. Portava quella radio ovunque, ascoltando i Co'Sang, i Club Dogo e Micheal Jackson.
I due, in poche parole, erano tanto diversi quanto simili. Amavano e odiavano le stesse cose, avvolte si vestivano anche uguali, per poi camminare per la strada ed essere fermati dalle persone che chiedevano 'Ma siete gemelli?' e loro ridendo, scappavano. Ciò che li legava era una forte amicizia. Ma solo amicizia.
I destini cambiarono poi quando Emanuele fece 18 anni, e quando il suo nome diventò Geolier. La musica ormai era la sola che riempiva le sue giornate. Aver lasciato la scuola fu un segno di sconfitta per i suoi genitori, ma non per lui, anzi lui la definiva una vittoria. Incominciò a farsi riconoscere per strada, stringere nuove amicizie anche in ambito lavorativo. Guardare Emanuele riempire i parchetti con gente che voleva parlargli rendeva felice Noemi, la sua prima spettatrice. Quando invece pubblicò il suo nuovo singolo 'P' Secondigliano', Noemi si era appena maturata con il massimo dei voti. Sì lo so che volete che io parli di Noemi nonché la protagonista, ma è grazie a lui che il suo futuro brillò.
Noemi, nonostante sia sempre stata una ragazza solare, aveva questa dannata paura di aprirsi con gli altri, di fare nuove amicizie, ed è proprio quando la scuola finì, che capì che da quel momento in poi, Emanuele non sarebbe più stato lì a proteggerla da tutto e da tutti come sempre. Il futuro adesso spettava solamente a lei. L'università non fu una scelta difficile, anzi, i genitori, nonostante le difficoltà, furono i primi ad indirizzarla per studiare ancora, almeno fino a quando non avrebbe trovato un lavoro stabile e ben pagato. Noemi aveva ambizioni, sogni ma anche realtà. Le faceva davvero paura non continuare la sua vita con il suo migliore amico, ma lui, ormai troppo impegnato, non le avrebbe dato lo stesso peso di sempre. Ma lei voleva sognare, entrare a far parte del mondo dello spettacolo, e magari, chi lo sa, un giorno lavorare al fianco di Emanuele, come da bambini. Lui infatti, le dava sempre consigli, le diceva cosa era giusto e cosa era sbagliato, la aiutava a vivere. Purtroppo la strada era ancora molto lunga, e Noemi, fu costretta a fare le valigie e volare a Milano, e salutare, forse per l'ultima volta, Emanuele, che continuò, o iniziò, finalmente la sua carriera da rapper.
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Ciao raga!
Ecco la piccolissima parte della storia su Lazza, che è una persona che stimo e che amo molto. Non sono molto brava a scrivere lo so, ma c'è una prima volta per tutto o no? In effetti fa un po' pena questo primo 'capitolo' ma spero che capiate il senso🫢. E no, la storia non è su Geolier ma su Lazza! Infatti poteva sembrare cosí, ma questo è solo l'inizio di tutto.
Fatemi sapere se vi è piaciuto e ci sentiamo al prossimo capitolo💋💋
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Alibi - Lazza
Fanfictionquel che è peggio è che noi siamo simili. (ALIBI) ⚠️In questa storia, DATE, AVVENIMENTI ed ETÀ, non sempre combaceranno con un ordine cronologico come quello della realtà⚠️