Jacopo's mind
Ad un certo punto della mia vita mi accorsi di non star facendo più sogni d'oro, quelli in cui sogni le cose che vorresti di più nella vita, che ti migliorerebbero la vita.
Avevo tutto quello che una persona poteva desiderare. Il successo o la fama, a voi la scelta. Ma mancava qualcosa. Essere affiancato da una persona che ci teneva veramente a te, che ti confortava e ti rassicurava. Era molto tardi quella notte, precisamente le 4:43, e pensai questo mentre scrollavo le storie di Instagram, fermandomi per qualche minuto su una in particolare, quella di Debora. Era in discoteca, era vestita con un abito che non le copriva neanche un centimetro di pelle, ed era circondata dalle sue amiche, ma anche da ragazzi che non conoscevo. Cazzo, se ero geloso. Ma non potevo esserlo, lei ora era libera di fare quello che voleva, senza qualcuno che le creasse solo problemi. Non ammettevo che mi mancava, ma la sensazione di essere amato ancora di più. È vero, avevo migliaia di fan che mi supportavano, e mi facevano sentire più che apprezzato, ma non mi bastava. Ora c'eravamo soltanto io e la musica. Solo noi. Nessun ostacolo.
Ma i giorni passavano, e la routine si ripeteva ogni volta.
Oggi era un nuovo giorno, e come sempre, devi sopravvivere Jacopo.Noemi's mind
Mi svegliai con tutti i capelli in faccia. Non dormivo così bene da una vita. Mi sentivo più tranquilla, forse ancora un po' in ansia per via dell'Università, che stranamente non mi stava dando problemi. Mi alzai velocemente dal
letto per guardarmi allo specchio. Non ero mai stata una ragazza con molta autostima. Mi amavo il giusto. Ero consapevole di avere dei bei occhi e dei capelli sempre sani, ma niente di più. I complimenti dagli sconosciuti non mancavano mai, ma da parte mia non ne ho mai visto uno. Uno dei miei sogni nel cassetto era amare me stessa molto di più, ma purtroppo non ci sono mai riuscita al 100%. Diciamo che andava bene così.
Mi accarezzai il viso come per svegliarmi e mi diedi una mossa. Volevo finire le lezioni il prima possibile per poter uscire con Valeria. Volevo conoscerla e non vedevo l'ora. Andai in cucina per preparami la colazione, e proprio mentre prendevo la moka per farmi un bel caffè, suonarono il campanello. 8:26, chi mai poteva essere a quest'ora. Aprii la porta, già preparata a salutare e a dare il buongiorno alla persona che aveva disturbato il mio momento preferito, quello della preparazione del caffè. Inaspettatamente non trovai nessuno alla porta, guardai sia a destra sia a sinistra, ma niente, non c'era neanche un'ombra. Rimasi molto perplessa, ma poi abbassando lo sguardo, trovai una busta di carta con un bigliettino attaccato vicino. Mi chinai per prendere l'oggetto con il suo bigliettino. Su di esso c'era scritto qualcosa."Buongiorno Noè,
stamattina al bar ti ho pensato,
ti auguro una buona giornata. <3"
~ JJacopo. Sorrisi istintivamente. Mi aveva pensato e mi aveva comprato un cornetto, con tanto di cappuccino. Era un gesto così carino da potermi sciogliere il cuore. Entrai dentro e mangiai il mio 'regalo' prima che il cappuccino si raffreddi.
Dopo di ciò, mi andai a preparare. Optai come sempre per un outfit comodo, infatti i vestiti che presi prima dall'armadio furono una tuta nera e una felpa bianca. Sopra ci abbinai il mio 'North Face' nero e le mie amate Airforce 1 bianche. Mi truccai il giusto e presi tutto il necessario per affrontare questa giornata. Ma prima di uscire di casa, presi un piccolo foglietto di carta ed un penna. Scrissi sopra quel biglietto, 'Ehi J, grazie della colazione. Buona giornata anche a te.<3', e mentre scendevo le scale, lo posizionai per terra, infilandolo il più possibile nella fessura della sua porta, così, nel momento in cui Jacopo andrà ad aprire la porta, si troverà il mio biglietto. Fu un piccolo gesto spontaneo per ringraziarlo, pagandolo con la sua stessa moneta. Abitavano ad un piano di differenza ma parlavamo con degli stupidi biglietti, ma a me andava bene così.
Finalmente uscita di casa, mi incamminai verso la mia Università. Questa volta decisi di prendere l'autobus, che portava direttamente sotto all' edificio. Noemi già ti sei stancata di camminare lo sappiamo tutti. In effetti non mi ero ancora svegliata del tutto. Durante il tragitto decisi di mettere un po' di musica. La prima canzone che ascoltai fu 'Cuore' di Emanuele con Coez. Amavamo alla follia quella canzone. Ripetevo continuamente ad Emanuele che andavo pazza
per questo pezzo. Casualmente, ormai decisamente fatto apposta nell'ultimo periodo, la seconda canzone che partì dal mio Spotify fu 'Amore Cane' di Lazza ed Emma. Non avevo mai ascoltato questa canzone. Mi fermai su ogni minima frase della parte di Jacopo. Ogni parola significava qualcosa, e quel qualcosa mi colpì molto."Potrai pure odiarmi
l'importante è che non dici che ti sono indifferente
(che ti sono indifferente)
Sei disposta a perdermi solo per poi
cercarmi tra gli sguardi della gente."C'era però qualcosa che non andava in queste parole. Provavo sofferenze e malinconia, anche se quelle parole non erano le mie. Pensai subito a qualche relazione passata di Jacopo, ma la mia mente cestinò l'idea immediatamente. Non volevo pensarci, non sapevo perchè.
Non mi accorsi che arrivai alla Bocconi, e appena scesa dal pullman, venni travolta da un abbraccio, molto stretto. Era Valeria. Valeria mi aveva visto da lontano ed era venuta a salutarmi.<<Mi hai fatto spaventare Vale!>> dissi io. Dopo il suo messaggio continuammo a parlare di varie cose. Mi sembrava una ragazza molto in gamba.
<<Era quello il mio intento stupida! Ci vediamo alle 11 qui nell'atrio! Non fare tardi o ti ucciderò quando ti vedrò!>> disse tutto ad un fiato. Non avevo capito niente di quelle parole per via della velocità in cui furono state dette, ma avevo affermato il suo intendo, ovvero quello di uccidermi. Molto bene Noemi.
Entrai e mi fiondai subito nell'aula dove si sarebbe tenuta la mia lezione.Le ore passarono in fretta per fortuna e uscii da quell'edificio. Avevo una faccia più che assonata ed avevo bisogno di un bel caffè. Incontrai subito Valeria, che stava fumando una sigaretta vicino ad un muretto. Mi avvicinai e le mostrai l'orario sul mio iPhone. Erano le 10:59. Ridacchiò.
<<Vedi! Non ho fatto tardi! Più anni di vita per me!>> esclamai io ironica.
<<Sì sì come no, dai andiamo, abbiamo tante cose di cui parlare!>> e insieme ci avviammo nel bar più vicino, il primo che ci poteva servire qualcosa per farci riprendere da quella stanchezza.
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Ciao raga!!
Finalmente il dodicesimo capitolo è uscito! Scusate veramente il ritardo ma questi giorni sono sempre un casino. Nel prossimo vedremo delle belle cose!!! Tipo il dialogo tra le due ragazze, ed altro ancora.. Questo capitolo è un po' corto ma vi prometto che il prossimo non sarà così!
Alla prossima🩶!xoxo
piccola domanda.
Avete sentito l'album di Tony? Che ne pensate?
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Alibi - Lazza
أدب الهواةquel che è peggio è che noi siamo simili. (ALIBI) ⚠️In questa storia, DATE, AVVENIMENTI ed ETÀ, non sempre combaceranno con un ordine cronologico come quello della realtà⚠️