Capitolo L. In cattive acque

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L'atterraggio dell'Incubo Orrendo  nella piazza principale del villaggio fece molto più che destare l'attenzione

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L'atterraggio dell'Incubo Orrendo nella piazza principale del villaggio fece molto più che destare l'attenzione.

Si era avvertito un tonfo sordo, pure la terra era sobbalzata per lo spavento. Polli e oche starnazzavano in un vorticare di piume, le capre scalciavano, i bambini correvano e strillavano nella polvere che si era creata nella piazza principale.

Le zolle erbose sui tetti si erano scapigliate per lo spostamento d'aria, gli attrezzi appesi alla facciata di una bottega erano caduti a terra come in uno scossone di terremoto.

«Attento a non fare danni, Zannacurva.»

Il drago si guardò indietro e pose la coda spinata a terra. I suoi occhi rettilei si socchiusero con circospezione. A naso, poteva avvertire un certo malanimo nell'ambiente circostante.

Gli histerici uscirono dalle loro dimore con paura e meraviglia. Alcuni erano armati, altri curiosi di vedere da vicino quella magnifica creatura.

Mogadon camminò fuori dalla Sala Grande col supporto dei suoi consiglieri e si fermò sul pianerottolo lastricato davanti al portone.

Zannacurva protese la testa cornuta sul suolo e Astrid smontò per prima. Moccicoso ebbe invece la cura di assestarsi la pelliccia – composta da due zampe d'orso incrociate sul petto – prima di scendere. L'elmo che indossava, avvolto da due possenti corna d'ariete, era piuttosto vistoso.

«Ci sta aspettando.» Astrid parlò a bassa voce perché solo lui potesse udirla.

«Bene.» Moccicoso sollevò il cinturone con entrambe le mani. «Tu resta dietro di me.»

«Ora non cominciare...»

«Piccola, sono qui apposta.» Impugnò la missiva di Stoick in una mano, il martello al suo posto. «Fammi fare il mio dovere.»

«Se non te ne sei accorto, sei un solo hooligan circondato da histerici armati...»

«C'è sempre Zannacurva a coprirmi le spalle.»

Il pianto dei Draghi - Saga dell'Arcipelago Barbarico, Vol. IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora