Seconda parte dell'epopea dei Cavalieri dei Draghi, ispirata alla saga di libri di Cressida Cowell e ai film d'animazione DreamWorks.
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L'esito fatale del concilio di pace indetto dai nobili di Berk e Hysteria riaccende le ostilità fra le...
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«Knut! Schifoso topo di fogna!» Thuggory si aggrappò a una bolina, montò sul parapetto di prua e strizzò un occhio. «Cazza le scotte all'indietro!»
Knut sorrise, mentre Thuggory si sporgeva sull'acqua corrente. La barca filava dritta sotto il cielo terso e lui se ne stava lì, a godersi il rumore delle onde e l'aria salata sul viso. La tunica vibrava sotto le sue braccia per la forza del vento e i capelli gli finivano dappertutto.
Wartihog era impegnato a tagliarsi i capelli con una lama affilata. «Ma che versi fai?»
«Faccio il pirata.» Thuggory fece una smorfia grottesca. «Ci vuole il tono giusto: Bordate la vela, sottospecie di mozzi!»
Wartihog mise giù il coltello. «Così sembri un coglione, non un pirata».
Björn rise forte, la pipa stretta fra i denti. «Ti piace il mare, Thuggory?»
«Oh, sì.» Chiuse gli occhi. «Ci vivrei.»
«Perché non vieni con me quando riprendono le tratte commerciali più lunghe? Potremo sondare le coste dell'Impero. Immagina: una vita per mare.» Il ragazzo gli sorrise. «Potremmo chiamarci esperti vagabondi, temerari esploratori e temuti pirati.»
«Potessi... lo farei.»
«Perché non puoi?»
«Ho un destino da portare a termine al villaggio.»
«Diventare capo? Non è mica detto.» Il vecchio marinaio si grattò la barba sporca di granelli di sale. «Puoi anche rifiutare il ruolo e salpare.»
Thuggory si morse il labbro, come se fosse tentato. «Non posso.»
«No, non è che non puoi. Non vuoi.» Era come se Björn gli leggesse nel pensiero. «Perché vuoi succedere a tuo padre e diventare re.» Aspettò che scendesse sul ponte e si mettesse seduto su un baule. «Ormai li conosco i miei polli.»
«Me lo sento come un dovere addosso, capisci? Non posso abbandonare la mia gente quando ha bisogno di me.»
«Beh, intanto bisogna vedere se tuo padre ti nominerà o no.»
