Capitolo XXIV. Gli araldi di Hysteria

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Il cantarello di un picchio era l'unica voce a tenerle compagnia in quel tratto di bosco avvolto da una sciarpa di nebbia sottile

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Il cantarello di un picchio era l'unica voce a tenerle compagnia in quel tratto di bosco avvolto da una sciarpa di nebbia sottile.

Stava a gambe larghe, china sul bordo della sorgente d'acqua calda a strofinare una tunica di lino. Il vapore le infiammava le gote e le umettava i capelli.

Sbatté l'indumento flaccido e l'acqua in eccesso schizzò sull'ocra del suo vestito. Prese un altro panno, lo sciacquò e lo strofinò sulle rocce con la spazzola.

I coni dei grandi sempreverdi ombreggiavano sullo spiazzo florido di felci e zolle d'erba borraccina.

Il lento bruire delle acque e la luce bianca proveniente dal cielo coperto di nubi le ispiravano melodie e canti d'infanzia. Si lasciò andare a un motivetto, come ogni volta che si trovava assorta nella solitudine delle proprie faccende.

Strizzò l'ultimo panno, lo gettò nel cesto insieme agli altri capi puliti, se lo caricò in spalla e prese il sentiero per tornare al villaggio. Giunta davanti casa, s'appressò ai due pali che sorreggevano il filo da stendere e cominciò a sistemarci sopra i capi bagnati.

«Ehi.» La voce proruppe alle sue spalle. «Che stai combinando?»

«Ehi» disse Harriet. «Pensavo fossi andato a caccia con Astrid e gli altri ragazzi.»

«Alla fine ho cambiato idea.»

«Strano. Come mai?»

«Perché non ne avevo voglia.» Thuggory si appoggiò coi gomiti al palo traverso della staccionata. «Tu, invece?»

«Io sono stata a lavare i panni alla fonte e ora li tendo. Mi aiuti?»

«Nemmeno per sogno.»

«Che dire, ti pareva.» Lei la prese sul ridere. «Sei sempre il solito fannullone.»

Seguì uno strano silenzio. Harriet incontrò il suo sguardo insinuante e tornò a sbattere una camicia per dispiegarla.

«Hai fame, Thug?»

Il pianto dei Draghi - Saga dell'Arcipelago Barbarico, Vol. IIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora