Marianne, una volta nella stanza, si accasciò lungo tutta la porta per poi scoppiare in lacrime.
Quel suo sfogo non sapeva neanche lei a cosa era dovuto realmente,
lei li considerava degli sfoghi, per liberarsi.
Quando si accorse di essere in ritardo per l'appuntamento con Thomas si affrettò per prepararsi.
Si fece una doccia veloce e poi indossò un vestito nero che le arrivava poco più sopra del ginocchio,
con sotto un paio di scarpe Gucci col tacco, sempre nere. Decise di lasciare i capelli sciolti e di lasciare il suo volto al naturale.
Prese la sua giacca, la borsa con il cellulare e quant'altro e uscì.
Fuori dalla sua stanza incontrò Bieber, con degli oggetti fra le mani.
Si squadrarono entrambi e dopo essersi scambiati sguardi, Marianne girò i tacchi,
se ne stava quasi per andare finché Bieber non la prese per il polso.
"Dove credi di andare?" le chiese in modo arrogante.
Come se Marianne fosse sua.
"A prostituirmi" ribatté la ragazza con un leggero sorriso sulla faccia.
Le piaceva quel contatto che aveva con lui, era pervertito certo, ma sapeva che in fondo c'era un ragazzo fantastico.
"Simpatica" rispose lui lasciandole il polso.
"Dove stai andando?" richiese nuovamente il ragazzo, aspettando questa volta una risposta seria, come lo era lui.
Marianne sbuffò "Sto uscendo con Thomas" rispose la ragazza.
Non sapeva il perché di tutta quella sua preoccupazione, non era di certo malata come lo era la sua "passerotta".
"Ah..." rispose il ragazzo abbassando lo sguardo un po' deluso.
Justin quella sera si era immaginato tutt'altro: loro, un letto, senza vestiti.
Solo che era lui ad autoconvincersi che era quello che voleva realmente da quella ragazza.
Ma pian piano e più passava del tempo con lei, il suo desiderio andava a svanirsi.
"Deluso Bieber?" la ragazza si allontanò ridendo e sculettando più che poteva per far impazzire ancora un po' Justin.
Justin sorrise a quei suoi movimenti. Dopo tornò nella stanza con la persona che realmente doveva stare. Selena.
Marianne quando si trovò giù all'atrio del Hotel ci ritrovò subito Thomas in tutto il suo splendore.
Più lo guardava e più lo vedeva in futuro come un amico, niente di serio.
"Ciao bellezza" disse il ragazzo raggiungendo la ragazza per poterle dare un leggero bacio a stampo.
"Dove vuoi andare dolcezza?" chiese lui prendendola per mano e conducendola fuori da quell'edificio.
"non so decidi tu" rispose lei non dando minima attenzione al ragazzo che le sostava accanto.
Era assai concentrata a come risolvere la situazione con Justin.
"Luna Park?" propose lui.
Lei fece "no" con la testa e mugugnò un qualcosa di incomprensibile.
"Mhm...fammi pensare" disse il ragazzo fermandosi e portando il dito indice al mento.
Le veniva da ridere, la sua espressione mentre pensava era davvero buffa.
"trovato!" disse il ragazzo facendo sobbalzare Marianne.
"Potremmo andare... me la sono scordata" rispose il ragazzo.
Marianne non resistette più e scoppiò in una fragorosa risata.
"Non ci posso credere che te la sei scordata" disse Marianne tra una risata e l'altra.
"Ahah Vieni qui" disse il ragazzo prima di prenderla e abbracciarla.
"Si okkey mi stai soffocando" disse Marianne cercando di allontanarlo.
"Ho un'altra idea..." disse il ragazzo.
"Si però adesso non te la scordare" disse Marianne ridendo ancora a crepapelle.
"potremmo andare...da una parte" disse lui con fare ovvio.
Marianne era visibilmente confusa dall'affermazione dell'amico.
Thomas la prese per mano e senza degnarle di qualche spiegazioni la condusse in un altro edificio,
poco più lontano dall'Hotel.
Salirono undici piani, alla porta del dodicesimo, Thomas le fece chiudere gli occhi e la condusse su quello che doveva essere un tetto.
Le tolse le mani dagli occhi ridandole la vista e Marianne rimase stupefatta su quello che si celava lì sopra.
Una vista magnifica, si vedeva tutta Toronto. E il riflesso della luna sul mare era un qualcosa di fantastico.
Decise di prendere il telefono e di fare una fotografia a quello spettacolo.
All'improvviso due mani calde le circondarono il ventre, riscaldando tutto.
"Bello vero?" disse Thomas alle sue spalle.
"Fantastico, è l'unica cosa che mi viene da dire" disse la ragazza.
"Ci vengo spesso qui sopra" disse Thomas sospirando per poi riprendere a parlare
" questo posto mi fa sentire libero, come se stessi volando e tutte le mie preoccupazioni, problemi svaniscono lasciando solo me e la brezza fresca che filtra tra i miei capelli." finì il ragazzo.
Marianne doveva ammettere che le parole di Thomas erano davvero profonde,
come se in quel momento le avesse dette un poeta in persona.
Sorrise e con lei anche Thomas.
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You ... My biggest mistake but I would do it so many times.
أدب الهواةLa signora Jenkins, racconta ai nipoti la sua storia. Di come ha conosciuto l'uomo della sua vita, e di come la ragazza del suo amore, ha spinto la signora Jenkins ad andarsene e fuggire per sempre. Lui è innamorato, ma troppo cieco per vedere che a...