Il giorno seguente, Marianne non salutò nemmeno Pattie che corse in albergo.
Le lasciò solo un piccola lettera all'entrata della porta della sua stanza.
Dalla macchina, tutto quello che aveva visto il giorno precedente, le passava di fianco con molta più velocità.
Era furiosa ma non perché non le avesse detto la verità, ma perché l'aveva tenuta all'oscuro di tutto.Arrivata al parcheggio dell'albergo, posteggiò e a passi pesanti si diresse al ristorante.
Pensava di trovarli lì, invece, non c'erano.
Salì al piano dove si trovavano entrambe le camere e bussò prima a quella di Justin. Non trovandoci nessuno, si arrese.
Aprì la porta della sua camera e una volta dentro si stese sul suo grande letto, esausta.
"Ahi..." disse una voce all'interno delle coperte.
"Oh mio dio...chi sei? cosa vuoi?" chiese Marianne spaventata alzandosi si colpo.
"Tranquilla sono io..." disse Justin uscendo allo scoperto.
Marianne tirò un sospiro di sollievo. Aveva avuto molta paura.
"Che ci fai nella mia camera? e per giunta nel mio letto?" chiese lei incrociando le braccia al petto.
Justin non poteva dirle la verità, che era andato a dormire nella sua stanza per sentirla vicina, inventò una scusa al momento.
"Mi sentivo solo, però non ti ho trovato" disse Justin alzandosi e sistemandosi la maglia.
"Non ero in città" rispose Marianne tranquilla.
"Selena?" chiese poi non notando la coppia essere insieme.
"è partita per il suo tour in Spagna" rispose Justin infilandosi una mano tra i capelli.
Marianne notò quel movimento, così sexy, e dolce allo stesso tempo. Le faceva impazzire tutto di lui.
Si morse il labbro e per non incantarsi davanti a tutta quella bellezza di girò andando a guardare fuori dalla finestra.
Justin le andò dietro, e le circondò il bacino.
"Dov'eri?" chiese Justin lasciandole un innocente bacio sul collo.
Marianne ricevette una scossa, e per poco non si dimenticò per cosa era ritornata realmente.
Si staccò di corsa, vedendo di star cadendo nella tentazione.
"Sono ritornata per sapere la verità" disse sicura di se Marianne.
"Ti ho già detto tutto" disse Justin girandosi dalla parte opposta.
"Oh beh...allora parlami di tua madre...e il fatto che non la vai mai a trovare quando sei nei paraggi..." ribattè Marianne posizionandosi giusto davanti a Justin.
Justin stette muto.
"Visto che non parli, parlerò io per prima" disse Marianne alzandogli il mento, costringendolo a guardarla negli occhi.
"Ieri sono stata a Stratford, la tua città natale, dove vive tua mamma, Pattie Mallette..." vedendo che Justin non la interrompeva continuò " mi ha ospitato a casa sua, nel tuo letto. Abbiamo parlato, è uccisa dal dolore, da ciò che sei diventato" stava per continuare ancora ma questa volta fu Justin a parlare.
"Quando sono diventato famoso ho lasciato mia mamma da sola, la fama mi ha fatto diventare un'altra persona, mi ha montato la testa. Lei me lo ripeteva in continuazione e così ho deciso di andarmene e di non tornare più" finì lui.
Qualche lacrima scese sul viso di Justin. Marianne gliel'asciugò subito, dandogli un piccolo bacio sulle labbra.
Justin, aveva un espressione confusa sul suo volto triste, ma allo stesso tempo vogliosa di nuovo di quel bacio.
Prese tra le sue mani il viso di Marianne e delicatamente la baciò.
Quello fu un bacio diverso da quei pochi che Marianne ebbe il piacere di assaporare.
Quello era un bacio, dolce, vero.
Le loro lingue erano unite, e sembrava non volessero più lasciarsi andare.
Allungarono il bacio, trasportandosi entrambi sul letto.
Quella volta Marianne era pronta. Solo perché era con lui che voleva davvero farlo.
Justin le tolse la maglietta delicatamente, senza mai staccare quel bacio infinito.
Poco dopo Marianne la tolse a lui, rimanendo a torso nudo.
Poi toccò al jeans di lei, dove Justin impiegò un po' per toglierlo.
Lei le tolse il bermuda e così finirono entrambi in intimo.
Justin dalle labbra passò al collo di lei, provocandole leggeri brividi.
Passò poi alla spalla, sfilandole lentamente prima una e poi l'altra spallina del reggiseno.
Poi, senza slacciarglielo, glielo sfilò, come si fa con una maglietta.
Iniziò a baciale il seno, provocando sul corpo di lei leggeri brividi di piacere. Lei ansimava pesantemente, lui era solo all'inizio.
Justin voleva che per lei la prima volta fosse perfetta, senza andare di corsa.
Lui era sopra di lei. Continuarono a baciarsi e Justin lentamente le sfilava le mutandine rosa.
Lei non ci mise niente a togliergli i boxer. Ed è così che furono nudi.
Justin si fermò e la guardò negli occhi come nel cercare un permesso nel continuare.
Lei annuì, ed è così che lui entrò in lei. Prima lentamente, per farla abituare al dolore poi il ritmo aumentò.
I due gemevano insieme, le loro voci insieme erano come un orchestra che andavano d'accordo.
Arrivati all'orgasmo di fermarono entrambi. Lui disteso al suo fianco senza fiato.
"è...stato...bellissimo" disse Justin rivolgendole uno sguardo di sfuggita.
Marianne era troppo immensa nei suoi pensieri per ricambiare lo sguardo.
Si avvicinò piano a lui, accoccolandosi sul suo petto. E chiudendo gli occhi. Fu così che si addormentò fra le braccia di lui.
Justin, invece, fu sveglio tutto il tempo, gli piaceva guardarla dormire, pensava di aver trovato un altro hobby oltre alla musica.
La considerava come la "Bella addormentata nel bosco" e lui era il suo principe che con un bacio la veniva a svegliare dal sonno eterno.
Rimase a fissarla ancora qualche minuto, poi si addormentò anche lui.
In una storia sarebbero una coppia perfetta...ma lo sarebbero anche nella realtà?------------------------------------------
Se trovate degli errori mi dispiace, non ho riletto.
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You ... My biggest mistake but I would do it so many times.
FanficLa signora Jenkins, racconta ai nipoti la sua storia. Di come ha conosciuto l'uomo della sua vita, e di come la ragazza del suo amore, ha spinto la signora Jenkins ad andarsene e fuggire per sempre. Lui è innamorato, ma troppo cieco per vedere che a...