14. It was a particular day

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Justin quella mattina dovette svegliarsi più presto del solito, avrebbe dedicato una giornata intera a Selena,
la quale non aspettava altro da più di una settimana.
Justin aveva pensato di organizzare per loro un pranzetto semplice sulla spiaggia, passando il pomeriggio in totale tranquillità,
almeno lui pensava. Sul finale c'era invece una cenetta romantica al ristorante più famoso di Stratford.
Aveva anche deciso di lasciare un'altra giornata libera a Marianne,
siccome lui aveva riacquisito i rapporti con la madre e in contemporanea aveva avuto il permesso di guidare.
Si lavò e vestì in fretta, non gli importava minimamente di fare tardi o presto, ma faceva tutto veloce per non incontrare gli occhi di Marianne, ancora una volta delusi, dispiaciuti perché non potesse esserci lei al posto della Gomez.
I sentimenti verso quella ragazza erano cambiati e non poco, ma i due non potevano fare altrimenti,
le chance erano di rimanere nell'ombra o scappare via da tutti, senza dire niente.
Justin aveva pensato a questa idea più di una volta, ma solo il pensiero di dover abbandonare di nuovo la madre e poi le Beliebers,
gli veniva il mal di stomaco. Marianne era diventata importante, ma non come le Beliebers e la madre,
le uniche persone che lo avevano sostenuto dall'inizio e nonostante tutto continuavano a farlo.
Ovviamente le "fans" lo abbandonavano ma lui sapeva e ne era sicuro, che le vere Beliebers sarebbero sempre rimaste,
nonostante il male che Justin aveva fatto loro in passato, trascurandole e non poco.
Quando fu pronto, lasciò un bacio sulla guancia di Marianne e una lettera sul comodino di fianco al letto,
spiegandole il vero motivo della sua assenza.
Dopo uscì di casa, diretto all'hotel dove alloggiava Selena.

Nel frattempo Marianne rimase nel mondo dei sogni ancora qualche minuto per poi svegliarsi, aveva umido su una guancia,
e le erano rimaste impresse delle labbra era per quello che si era svegliata?? No, aveva solo fame.
Così, corse di sotto, dove quella mattina in casa non c'era assolutamente nessuno.
Sul tavolo c'era un post-it, Marianne si aspettava che l'avesse scritto Justin e invece era di Pattie,
dove affermava di essere andata via per qualche giorno assieme hai nonni di Justin,
i quali Marianne non aveva ancora avuto l'opportunità di conoscere.
Chissà Justin dove era finito. Il pensiero di Justin era ormai fisso nella testa di Marianne, come un ossessione.
Ma la fame era più forte anche del pensiero ossessivo di Justin.
Così si affrettò ad aprire il frigorifero e cercare qualcosa da mettere nello stomaco.
Rimase delusa, nel frigorifero non c'era niente solo una bottiglia di latte mezza piena.
La prese e nella dispensa ci trovò dei cereali, quella mattina si doveva accontentare.
Pensava che nel pomeriggio Justin sarebbe tornato, solo che non aveva ancora letto la lettera.
Dopo aver fatto colazione la ragazza decise di rimanere in pigiama ancora per un po', in questo modo,
quando Justin sarebbe rientrato, l'avrebbe vista così sensuale con indosso ancora quel pigiama.
Si sedette sul divano, e accendendo la televisione zappava col telecomando su tutti i canali.
Era così disperata, sia per la fame che si faceva spazio e sia perché in Tv quella giornata non trasmettevano niente di interessante.
Decise di guardare un film strappalacrime. Il film parlava di una ragazza a cui, dopo anni di fidanzamento,
muore il fidanzato, cade in depressione e alla fine muore per la solitudine.
Strano come film, non aveva neanche notato il titolo, troppo occupata a versare lacrime, nonostante l'ambiguità del film,
era davvero coinvolgente e riusciva subito a cacciar fuori le lacrime.
Aveva occhiaie giganti, i fazzoletti che straripavano dal divano e c'era anche del muco che le scendeva dal naso,
quel film l'aveva commossa, per chi non l'avesse capito.
Proprio in quel momento suonano alla porta, e senza curarsi del suo aspetto andò ad aprire.
"Oh mio dio ho visto un mostro" disse il ragazzo sull'uscio della porta coprendosi la bocca con le mani.
"Ciao...Thomas" disse Marianne lasciando cadere ancora qualche lacrima.
"Ma cosa è successo qui?" disse il ragazzo chiudendo la porta ed entrando in soggiorno, dove c'erano fazzoletti sparsi ovunque.
"Ho visto un filmm" disse Marianne ripensando alle scene del film e ricominciando a piangere.
"Uff...io pensavo ti fosse morta la gatta" disse Thomas visibilmente più rilassato.
"Ma quale gatta?" chiese Marianne confusa.
Non sapeva se l'affermazione di Thomas fosse una battuta o se facesse sul serio.
"Quella cosa pelosa che hai lì sotto" disse Thomas facendosi spazio tra i tanti fazzoletti e sedendosi sul divano.
"Ma fai schifo!" disse Marianne facendo un'espressione disgustata.
Thomas incominciò a ridere come un matto " e adesso perché ridi?" chiese Marianne asciugandosi fino all'ultima goccia di muco e lacrime.
"La tua espressione era epica" disse aumentando le risate, fino a mantenersi la pancia.
Marianne per vendetta gli lanciò il fazzoletto che aveva appena usato.
Gli era capitato proprio in testa " Che schifo, toglimelo, toglimelo" disse Thomas alzandosi spaventato e scacciando quel coso tutto umidiccio.
Marianne si godeva la scena da lontano, trattenendosi la pancia per le troppe risate.
Thomas dopo essersi finalmente liberato di quel coso, si imbatté con Marianne in una guerra.
"Adesso hai superato il limite" disse Thomas togliendosi la felpa, rimanendo così in T-shirt.
"Nhaaa, io penso solo..." non finì la frase la piccola ragazza,
perché ormai il ragazzo si era attrezzato di tutti i fazzoletti che si trovavano sul pavimento,
ma che in quel momento finirono tutti addosso alla ragazza.
Thomas rideva, soddisfatto di quella sua vittoria, ma Marianne era pronta a controbattere.
Si alzò schifata da tutto quei fazzoletti bagnati, che ovviamente lasciarono il segno su tutta la sua pelle scoperta di lei.
Quando si accorse di ciò incominciò a sbraitare " Oh mio dio, ma sono appiccicosa, che schifo" disse notanto il bagnato sulla pelle.
"Vengo subito, tu ripulisci" ordinò all'amico per poi sparire in bagno, sotto la doccia.
Mentre lei si spazzolava per bene, Thomas aveva terminato il compito che gli aveva affidato e andò ad aspettarla in camera sua.
Si sedette sul letto e proprio lì, notò la lettera di Justin per Marianne.
Si guardò in giro, per assicurarsi che non ci fosse nessuno, la prese ed incominciò a leggerla
"Principessa,
io starò fuori tutta la giornata, mi piacerebbe stare con te 24 h su 24 ma proprio oggi dovrò dedicare un po' del mio tempo a quella che definirebbe la mia fidanzata. Mi farò perdonare tra...tre giorni, sto tenendo il conto.
A stasera. Tuo Justin"
Quella lettera rimase Thomas letteralmente sconvolto, non voleva che l'amica la leggesse,
la gettò nel piccolo cestino per le carte tenuto sotto la scrivania.
Riuscì a ricomporsi prima che l'amica rientrasse nella stanza, con solo un asciugamano.
"Uh...pensavo stessi di là" disse prendendo qualcosa da indossare dentro ad un cassetto.
"Ehm...potresti uscire per un secondo?" chiese guardando l'amico, il quale annuì senza proferire parola.
Thomas si sentiva in colpa per quello che aveva appena fatto, nascondendole quanto Justin ci tenesse a lei.
Entrambi erano orgogliosi e nessuno dei due avrebbe mai potuto confessare i proprio sentimenti l'uno per l'altra
se non qualche lettera o messaggino.
Quando poi uscì Marianne, lui era seduto sul divano guardando un documentario sugli animali.
Marianne si fermò poco più lontano dalla televisione " stai davvero guardando queste atrocità?" chiese Marianna guardando l'amico divertita.
"sempre meglio dei film che ti vedi tu" disse il ragazzo ridendo.
"Se se...io ho fame" esclamò la ragazza toccandosi lo stomaco che ormai brontolava da tempo.
" E quando mai no...tu hai sempre fame" disse Thomas alzandosi e andando verso la cucina.
Lei lo seguì a ruota.
"Cosa vuoi fare non c'è niente" disse Marianne sedendosi su una sedia vicino al bancone.
"Ah davvero?" disse Thomas aprendo un mobiletto un po' più sotto della dispensa.
Marianne spalancò la bocca, e infatti stamattina ebbe dovuto accontentarsi di qualche cereale.
"Tu stai qui da oggi e trovi un mobile pieno di prelibatezze, io sto qui da cinque giorni e trovo solo dei cereali? ma come è possibile" chiese sconvolta la ragazza.
Non poteva concepire assolutamente la scoperta di Thomas.
Anche se senza di lui, in questo momento potrebbe trovarsi a mangiare le unghie.
" ma tu ti scocci di fare tutto" disse l'amico cacciando da quel mobile un pacco di pasta e una bottiglia di pomodori.
"Eh in effetti hai ragione..." disse Marianne affermando l'affermazione dell'amico.
Alla fine Thomas preparò per entrambi un pranzetto con i fiocchi. Se lo goderono fino all'ultimo filo di pasta, Marianne fece il bis.
"Oh...adesso sono piena" disse massaggiandosi la pancia.
" Eh ci credo ti sei mangiata due piatti di pasta" disse Thomas e ponendo nel lavabo i piatti e la pentola ormai vuoti.
"Ma io non posso comandare la fame" disse Marianne.
Cercò di alzarsi " Mio dio...Non riesco nemmeno a camminare" disse facendo ridere leggermente Thomas.
I due sistemarono la cucina e dopo andarono a coricarsi sul divano.
"Facciamo il pisolino come quando si faceva all'asilo?" chiese Marianne con una voce da bambina.
"Tu dovresti farti curare" disse, ma non ebbe nemmeno il tempo di fare qualcosa che Marianne lo bloccò saltando sulle sue gambe.
"Cullami, così potrò addormentarmi" disse appoggiando la testa sul petto di lui.
Alla fine Thomas cedette a così tanta dolcezza e iniziò a cullarla lentamente.
In poco tempo si addormentarono entrambi, a vederli erano così carini che chiunque coppia li avrebbe invidiati, erano perfetti.

You ... My biggest mistake but I would do it so many times.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora