28. Bad News, Good News And Then The End.

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Il giorno seguente, i due ragazzi come accordato, decisero di prepararsi e di andare a trovare
quella persona che non avevano mai conosciuto, quella persona che credevano morta già da un po' di tempo,
quella persona, che era stata un vicino di casa, per bene, per la maggior parte della loro vita.
"Mamma...noi usciamo!" disse Charlie ormai fuori dalla porta, affiancata dal fratello più piccolo.
"E dove andate?" chiese Sidney affacciandosi dalla porta della cucina.
I due non sapevano cosa rispondere, erano immobilizzati, guardandosi, ognuno cercando una risposta negli occhi dell'altro.
"Devo andare da Max, il mio amico di scuola e lei mi accompagna" disse velocemente Zack,
inventandosi una scusa alla quale Sidney ci sarebbe cascata.
"Okay, ci vediamo dopo" disse per poi ritornare a rifare ciò che aveva lasciato in sospeso.
Quando i due ragazzi furono fuori dalla porta, tirarono un sospiro di sollievo, dedicato alla fortuna di non essere stati scoperti.
"Menomale, mi è venuto un colpo quando ci ha chiesto dove stavamo andando" disse Charlie ridendo per cacciare l'ansia che si era formata nel sentire quella domanda.
"Si hai ragione...ma adesso andiamo" disse il ragazzino prendendola per mano.
E assieme attraversarono la strada fino ad arrivare ai vialetti di fronte,
dove per l'appunto si trovava anche quella che sarebbe dovuta essere del nonno Justin.
"Bussa tu" dissero all'unisono i ragazzi.
"No io non busso" disse Charlie scuotendo più volte il capo, come segno di dissenso.
"Okay, bussa il più grande tra noi"
"Eh ma...uff okay, busserò io" disse Charlie arrendendosi alla intelligenza sempre maggiore del fratello,
mentre lui sorrideva orgoglioso di se.
Charlie avanzava a passo lento, e ad ogni movimento, inspirava ed espirava,
proprio come una persona che non riusciva a camminare e respirare contemporaneamente.
"Se continui di questo passo, non ci arriveremo mai"
"Arrivare dove?" chiese un uomo sulla sessantina dietro di loro, che reggeva in mano delle buste della spesa.
I due ragazzi si guardarono spaventati, e nessuno dei due proferiva parola.
"Siete sul mio vialetto, ho diritto a delle spiegazioni" disse l'uomo con tono ironico,
in modo tale da far sentire i ragazzi a proprio agio e spingerli a parlare.
"SI mi scusi signor..."
"Justin...chiamami Justin" e per Charlie e Zack, fu un tonfo al cuore sentir pronunciare quel nome.
Avevano il proprio nonno davanti agli occhi, e la voglia di correre ad abbracciarlo era tanta,
ma se solo l'avessero fatto, l'uomo li avrebbe presi per pazzi.
"Justin? Justin Bieber? Il famoso cantante canadese?" Charlie aveva avuto la brillante idea di inventare la scusa di conoscere quel ex-cantante, e passare del tempo con lui.
"Si, modestamente sono io" Justin, nonostante la vecchiaia,
aveva ancora nel suo corpo qualche briciola di adolescenza,
che la sua dolce amata aveva bloccato andandoseneper non ritornare più.
E la simpatia di Justin, aveva provocato le risa sguaiate dei ragazzi.
"Volete entrare a mangiare dei biscotti?"
"Ci farebbe molto piacere, nonno" disse convinta Charlie.
"Nonno?" chiese l'uomo allibito, per l'affermazione della ragazza.
"Ehm...scusa mi sono confusa, chiamo così mio fratello perché sta sempre chiuso in casa a studiare" si giustificò Charlie, sperando che Justin non fosse tanto sveglio.
"Sarà meglio se voi torniate a casa" disse l'uomo poggiando una mano sulla maniglia della porta di casa sua.
E prima che potesse aprire la porta, fu bloccato dalla ragazzina che aveva commesso l'errore di rovinare tutto.
Si vede che gli errori nella famiglia Jenkins, erano un vizio di famiglia.
"No aspetta...sei stato l'idolo di mia nonna, che adesso non c'è più e vorrei capire di più sulla tua vita" spiegò la ragazzina, sperando ancora una volta di essere il più convincente possibile.
Justin era indeciso, non sapeva se fidarsi o meno di quei ragazzini.
Ma guardandoli avevano un qualcosa di familiare che neanche lui sapeva spiegare,
e poi non aveva la forza di cacciarli, era come se loro appartenessero in qualche modo a lui,
anche se non ci aveva mai parlato profondamente prima di quella volta.
Sorrise e li invitò ad entrare, infondo erano dei ragazzini ed erano innocui.
"Potete anche accomodarvi in soggiorno, io prendo i biscotti" disse Justin una volta entrati in quella casa.
Charlie ebbe un senso di deja vu. Nella storia, la nonna aveva raccontato quella casa perfettamente,
e Charlie se l'era immaginata uguale. Lo stesso profumo di cui parlava la nonna,
la stessa accoglienza, era bello stare vicino alla persona che avresti voluto al tuo fianco.
I due ragazzini si sedettero su quel divano, dove Charlie ricordò che nel racconto della nonna,
Marianne e Justin avevano passato le loro giornate più noiose su quel divano.
La ragazza, aveva una grossa curiosità di andare a vedere la stanza, forse lasciata intatta dallo stesso Justin.
"Ecco, spero vi piaccia il cioccolato, li ho fatti con le mie mani" disse,
appoggiando il vassoio di biscotti sul tavolino posto appena più avanti del divano.
"Allora cosa volete sapere?" chiese Justin addentando un biscotto.
"Volevamo sentire la canzone, di cui tante Beliebers hanno aspettato il video di cui non arrivava mai" disse Charlie, arrivando al punto in cui lei e suo fratello erano andati lì.
"Mhm...fammi pensare...ho fatto penare le mie Beliebers per i video delle mie canzoni,
ma ho ricevuto molte cose buffe quando stavo facendo il video di Boyfriend" disse Justin,
ricordando per l'appunto, ciò che le sue amate Beliebers erano capaci di inventare, si ricordava addirittura di "Jerry".
"Si...mia nonna amava quella canzone, soprattutto perché le era stata dedicata" spiegò Charlie.
Justin pensò che quella ragazza doveva essere stata molto fortunata,
e che anche il ragazzo, il quale gliel'aveva dedicata, era molto fortunato,
perché forse la ragazza era rimasta dopo aver sentito la canzone,
in caso contrario di Marianne, che era fuggita una mattina, dove l'autunno era alle porte.
"Doveva avere proprio ben gusto tua nonna, soprattutto per ascoltare un ragazzo come me"
"Sei davvero molto modesto...ecco perché mia nonna ti amava" Charlie si accorse di aver detto un'altra verità,
che infatti fece insospettire Justin, il quale aveva sul volto, un espressione contorta.
"Cioè...ti amava come ti amavano tutte le Beliebers" riuscì a scamparsela ancora una volta,
ma non poteva andare oltre e farsi scappare tutto ciò di cui era a conoscenza.
"è mai stato innamorato, Justin?" questa volta fu Zack a parlare,
il quale era stato tutto quel tempo a mandare minacce di morte con gli occhi alla sorella,
la quale stava sbagliando tutto.
Justin, sembrò pensarci un attimo, e anche se ambigui, quei ragazzi gli piacevano.
"Se devo essere sincero...Si! sono stato innamorato,
e penso che lo sono tutt'ora nonostante lei adesso sia lontana da me"
disse Justin pensando al giorno della sua partenza con aria triste.
"Come si chiamava?" chiese ancora una volta, Zack.
"Si chiamava Marianne, una ragazza dai capelli rosso che andavano sul rame.
Dovete sapere che aveva delle labbra sottili, ma amabili da baciare.
Aveva un corpo da mozzare il fiato, e se solo sorrideva, emanava energia,
che se solo ne coglievi l'occasione, riuscivi a vivere in eterno" Justin, era ancora evidentemente innamorato di Marianne. Entrambi erano ancora innamorati, e nonostante i tanti e tanti anni di allontanamento,
loro non si erano dimenticati l'uno dell'altro.
"Che cosa romantica" disse Charlie, alludendo al fatto che Justin,
raccontava di Marianne con occhi innamorati, ancora.
"Già...poi dopo non ho più avuto sue notizie" Justin abbassò il capo, e stava per scoppiare a piangere,
proprio come ad un bambino che viene rubata la sua caramella.
Passarono il pomeriggio a conoscersi, e nonostante loro sapessero già tutto di Justin,
era stato per loro un grande piacere starlo a sentire ancora.
L'unico obbiettivo, adesso, era far rincontrare Justin e la nonna.
Cosa molto complicata, perché la nonna se ne sarebbe andata dalla città da lì a due giorni.
E avevano poco tempo per organizzare tutto, e raccontare tutto alla mamma, anche per farsi dare una mano.
Doveva essere un incontro puramente casuale.
Solo che, nessuno di loro, avrebbe mai immaginato, che i loro piani sarebbero andati in fumo.
Il futuro, il destino, non era dalle loro parti. Perché il giorno seguente, successero delle cose inaspettate da tutti.
Brutte notizie, belle notizie e poi la fine.

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Se trovate degli errori mi dispiace, non ho riletto.

You ... My biggest mistake but I would do it so many times.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora