11. "So we could be friends-broom?"

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Quando Justin si svegliò, tastò con la mano, la parte opposta del letto. Era libero.
Marianne era scappata di nuovo?No, era solo in bagno. Si udiva, infatti, la sua voce canticchiare qualcosa.
Justin rise, per quanto era stonata.
Si alzò dal letto e si avvicinò alla porta del bagno. Era semiaperta.
Non resistette a sbirciare per quella fessura, Marianne stava facendo il bagno con le cuffie nelle orecchie, non l'avrebbe mai sentito.
Justin la osservò meglio, era bella in tutto quello che faceva, anche quando stonava le note alte.
Niente era paragonabile a lei. Sarà forse l'amore ad avergli fatto pensare quelle cose?
Non lo sapeva, ma Justin voleva che durasse, perché era una sensazione bellissima da vivere.
Non la sapeva spiegare, forse perché non era mai stato bravo con le parole,
o forse perché non esistevano parole per quello che stava vivendo, anche se in piccola parte, con Marianne.
Si allontanò e non si accorse di essere ancora nudo, si rivestì e dopo aspettò Marianne sul letto.
Marianne, invece, non aveva alcuna intenzione di uscire, quella vasca aveva l'idromassaggio incorporato,
miglior posto di quello non esisteva.
Purtroppo non si poteva rimanere in eterno in quella vasca, fu costretta ad alzarsi.
Prese un asciugamano poggiato poco più lontano da lei, e se lo avvolse al corpo, aveva ancora le cuffie nelle orecchie.
Uscì dal bagno ballando, convinta che Justin se ne fosse tornato nella sua stanza. Credeva male.
Era girata di spalle e ancora non aveva intravisto Justin. Lui le toccò una spalla e con un rapido movimento,
Marianne prese un oggetto e spaventata glielo tirò in testa.
Justin cadde stordito.
Marianne accorgendosi che fosse lui, si mise una mano sulla bocca, e più volte si dava degli scappellotti sulla testa per punirsi.
Non era normale, questo si era gia capito.

Dopo un ora Justin non si era ancora ripreso. Era in una posizione, come i morti, con le braccia poggiate sulla pancia.
Era bianco in viso. Lei era visibilmente preoccupata. Decise di dargli un bacio sulle labbra,
credendo che come nelle favole si risolvesse tutto con un bacio.
Si avvicinò, quindi, alle labbra di lui, stampandogli un bacio succoso. Stava per staccarsi, ma Justin la trattenne allungando il bacio.
"Dovrei morire più spesso" disse appena allontanatosi da Marianne.
"Ma sei un cretino" disse Marianne con un certo tono di divertimento.
Si alzò e andò a prendere i vestiti.
"Mi hai fatto male comunque...mi meriterei un altro bacio" disse Justin cingendole i fianchi.
Marianne si staccò e disse "Un passo alla volta Bieber".
E si allontanò in bagno, questa volta chiudendo a chiave.
Justin scosse la testa e prese il suo telefonino.
Aveva dieci chiamate perse: Selena.
In quella notte si era proprio dimenticato di lei. Si era dimenticato di avere una relazione con lei.
Si sedette sul letto, e si prese la testa tra le mani.
Marianne uscì dal bagno vestita, e soprattutto felice.
Notò Justin triste, e il suo telefono poco distante da lui.
Collocò tutto: Selena, lui, relazione tra Marianne e lui non possibile.
L'unica cosa che poteva fare in quel momento era stargli vicino. Si avvicinò a lui e si sedette al suo fianco.
"Justin...io starò bene non ti devi preoccupare" disse accarezzandogli i capelli.
I suoi capelli morbidi, come riusciva a tenerli così lisci, fluenti e brillanti rimase un mistero.
Justin la fermò e le disse " Non voglio chiudere questa storia...ma non posso chiudere quella tra me e Selena" abbassò lo sguardo " Io credo di provare qualcosa per te...ma capisci ti prego, lei è stata importante e adesso non posso abbandonarla"aggiunse poi rivolgendole uno sguardo.
Marianne si ritrovò in una situazione complicata.
Doveva accettare e tenere tutto nascosto a Selena, oppure doveva scappare ancora?
Scelse la prima soluzione, tutto per stare al fianco dell'uomo che adesso era diventato tutta la sua vita,
l'unico che le aveva fatto provare emozioni uniche, nonostante si conoscessero da poco.
Annuì alle parole di Justin, poi si alzò e andò ad asciugarsi i capelli, mentre Justin parlava con la sua vera fidanzata al telefono.
Dopo ancora un ora passati insieme i due decisero di uscire.
Erano in auto, quando Marianne parlò " Che ne dici se andiamo a trovare tua mamma?"
Justin sembrò pensarci su.
"Si...mi farebbe piecere rivederla, dopo due anni" disse per poi prendere direzione verso Stratford.

"Sei sicura che mi voglia vedere? Possiamo anche tornare una altra volta" disse Bieber.
Erano fuori la porta di casa di Pattie ma Justin aveva paura di entrare.
"Whao il mitico Justin Bieber che ha paura di andare a visitare la mamma" lo sfidò Marianne.
Justin con superiorità bussò al campanello, gli tremavano le mani, l'attesa che lei venisse ad aprire la porta era estenuante.
"Okkey non è in casa possiamo andare" disse Justin per poi voltare le spalle.
Ma proprio in quel momento si aprì la porta, e sul viso di Pattie adesso c'era un espressione sorpresa,
ma felice di aver rivisto il figlio dopo tanto tempo.
"Justin..." esclamò la donna meravigliata della sua presenza.
Esso si girò di scatto. Era rimasta la stessa per lui non cambiava mai.
Corse ad abbracciarla. La stringeva forte come non aveva mai fatto.
Marianne stava a guardare felice della sua missione compiuta.
"Entrate vi prego.." disse infine la donna con le lacrime agli occhi facendoli accomodare.
Si sedettero insieme su un divano.
"Non è cambiato niente di questa casa" disse Justin guardandosi intorno.
"Anche la tua camera è rimasta la stessa" disse Pattie.
Justin era meravigliato e corse nella sua stanza per osservarla.
Quando le due furono sole, Pattie si avvicinò a Marianne.
"Grazie cara, sono felice dopo tanto tempo, non so davvero come ringraziarti" disse Pattie abbracciando la fanciulla.
"Pattie era mio dovere non mi devi assolutamente nulla, tranquilla" disse infine Marianne per accarezzare la guancia della donna.
"Whoa è davvero tutto come prima" disse Bieber buttandosi sulla poltrona di fianco al divano.
"Si anche se ultimamente ci ho dormito io" disse Marianne ridendo.
"Adesso mi hai impuzzolentito il letto" disse Justin mettendo su un broncio.
"Carissimo io profumo" disse Marianne incrociando le braccia.
"Si di vacca" finì Bieber per poi far ridere tutti nella stanza.
Tranne ovviamente Marianne che fece la finta offesa.
"Vabbè io devo andare a lavoro voi rimanete qui" prese il suo giubbotto,
salutò tutti ed uscì di casa lasciando i due nuovamente soli.
Justin adesso era di fianco a Marianne.
"Piccola, io stavo scherzando, era solo per far ridere un po' mia mamma" disse Justin posizionandosi giusto davanti a lei.
Incrociando i suoi magnifici occhi.
Marianne non rispose, teneva ancora il broncio.
Justin le si avvicinò lentamente, fino a stamparle un bacio sulle labbra, un piccolo ed innocente bacio sfuggente sulle labbra.
Marianne sorrise.
"Non puoi farti perdonare così" disse Marianne alzandosi e andando in cucina.
Justin la seguì.
"E come altrimenti?" disse Justin cingendole i fianchi, e lasciandole un soffice bacio sul collo,
che provocò, tanti piccoli brividi sul corpo di lei.
"Ho tanta voglia di te Justin..." disse Marianne girandosi e trovandosi faccia e faccia con Justin.
Lui era meravigliato dalle sue parole, anche lui aveva voglia di lei, ma non una sola volta, in continuazione.
Non avrebbe mai smesso. Era come una droga, una droga di cui non riusciva a farne a meno.
Si baciarono e finirono travolti sul letto di lui.
I vestiti erano sparsi ovunque, ognuno era voglioso dell'altro, ognuno non riusciva a fare a meno dell'altro.
Sfiniti dopo, movimenti violenti, e grida stridule, si stesero sul letto a parlare.
"Che stiamo facendo?" domandò Marianne confusa.
"Non lo so...ma mi piace" rispose Justin dedicandole uno sguardo.
"Il problema è che...piace anche a me" disse Marianne ricambiando lo sguardo di lui.
"Allora...cosa siamo?" chiese Marianne.
Voleva essere sicura che Justin non la stesse solo usando.
"Io provo più di una semplice attrazione verso i tuoi confronti Marianne, ma con Selena capiscimi, non possiamo avere una relazione" spiegò Justin accarezzando i capelli di lei. I suoi morbidi capelli rossi.
"Anche io provo le stesse cose" disse Marianne guardando il soffito.
Era vero, lei provava qualcos'altro, oltre all'attrazione fisica, lei pensava che le piaceva.
"Quindi potremmo essere scopa-amici?" chiese Justin aspettando una risposta.
Lui voleva che lei fosse sua, anche solo per quegli attimi che facevano sesso. Lui la voleva per se.
"Si potremmo cominciare con nell'essere scopa-amici" finì Marianne avvicinandosi alle labbra di lui e baciandolo passionatamente.
Rimasero lì, a palare del più e del meno. Avevano tanto da raccontarsi, e si trovavano bene insieme.
Si completavano a vicenda, solo che nessuno dei due se ne era ancora accorto.

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Se trovate degli errori mi dispiace, non ho riletto.

You ... My biggest mistake but I would do it so many times.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora