24. Without An Explanation

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La mattina seguente, Marianne lasciò presto la casa per dirigersi sulla spiaggia.
Stendere un asciugamano sulla liscia e morbida sabbia, e poi stendersi sopra di esso e rilassarsi sotto i raggi del sol.
Era una giornata tranquilla, soleggiata, e le onde calme del mare rendevano l'atmosfera ancora più rilassante di quanto già non fosse.
Marianne indossava un due pezzi raffinato. Di un colore nero, che sperava attirasse l'attenzione sulle sue forme ,
invece che sul piccolo ventre che andava ad accentuarsi.
Stava guardando il mare, e qualche piccolo pesciolino che usciva fuori e fare qualche acrobazia,
quando tutta quella tranquillità che la circondava, venne interrotta dal ragazzo, che tutto eccitato,
corse con violenza verso il mare, alzando per aria un accumulo di sabbia.
Ma non aveva avuto l'opportunità di urlargli contro, oppure per ucciderlo, lui era già in acqua a divertirsi come fanno i bambini piccoli.
Marianne trovava molto tenera quella scena, tanto da non accorgersi dei movimenti di richiamo che
Justin le dedicava per farla entrare in acqua.
Il ragazzo, infatti, era uscito dall'acqua per andare da lei e farla uscire dal suo coma.
"Sei sveglia? oppure stai dormendo come i cavalli?" chiese il ragazzo schizzandola con le goccioline
d'acqua che gli cadevano dalle mani.
"Sono sveglia cretino!" disse lei asciugandosi il viso ad ogni gocciolina che lui le regalava.
" Scorbutica , ti servirebbe un bel bagno rinfrescante per rilassare i nervi tesi" disse per poi sedersi al suo fianco, sulla sabbia.
"Ma io ero calma, finché non sei arrivato tu" disse indicandolo.
"L'ho detto che sei antipatica...però mi piaci anche così" disse avvicinandosi sempre di più alle labbra della ragazza.
La quale, con un gesto veloce e scattante, prese un po' di sabbia tra le mani, lui aveva gli occhi chiusi, pronto a ricevere un bacio.
Ma quello che ricevette fu solo della sabbia sulle labbra.
"Fregato..." disse la ragazza dirigendosi di corsa verso il mare.
Justin la osservava lanciarsi in acqua come una sirena, mentre lui cercava di togliersi la sabbia dalle labbra,
la quale sembrava essersi incollata e non volersi staccare.
Da buon intelligente, decise di sciacquarsela con l'acqua salata del mare, raggiungendo così,
la ragazza di diciannove anni che si divertiva a fare lo squalo da sola.
"Giochi da sola?" chiese il ragazzo poggiando entrambi le mani sui fianchi.
"No...gioco a spaventare i pesciolini, sembrano cascarci" disse eccitata all'idea di giocare con degli esserini che scappavano da lei.
Sorrise a quella buffa scena e decise di unirsi a lei a quel gioco così infantile.
Facevano a turno per chi era lo squalo più forte e sembravano divertirsi.
Chiunque passasse di lì, li guardavano come a prenderli dei matti.
Ma guardandoli non sapevano che una persona pazza, è molto più bella e divertente di quelle troppo sofisticate e noiose.
Loro erano un misto tra il sofisticato, quando serviva, e il pazzo quando erano da soli.
Arrivò anche il momento di rientrare e pranzare, così si affrettarono e prepararono da mangiare insieme.
"Allora, io non ho mai toccato dei fornelli quindi..." il ragazzo stava per continuare,
ma Marianne lo precedette intuendo le sue intenzioni.
"Eh no caro...non mi lascerai da sola a cucinare" disse la ragazza per poi trascinarlo per un braccio in cucina.
"Mi serviranno forze per affrontare questo combattimento con il cibo" disse il ragazzo attirando Marianne verso di se,
facendo combaciare alla perfezione i loro corpi.
"E mangiati delle vitamine, potrebbero ridarti le forze necessarie per affrontare questo combattimento" ribatté la ragazza.
Marianne sapeva benissimo cosa lui volesse, ma se gli dava un bacio poi dopo sarebbero andati oltre,
e non sapeva come facesse, ma Selena li controllava.
"Neanche delle vitamine saprebbero darmi la forza che mi da un tuo bacio"
Erano vicinissimi, nessuno dei due riusciva a resistersi e Marianne stava cedendo alla tentazione.
Si controllerà dopo il bacio? O andrà oltre?
Si baciarono, molto intensamente. Un bacio dolce e violento allo stesso tempo, contenente al tuo interno tutto l'amore delle coppie presenti in quel mondo. Loro rappresentavano l'amore, il sentimento fatto in persona.
"Okay adesso possiamo iniziare" disse la ragazza staccandosi e volgendo le spalle al ragazzo.
Marianne amava le labbra di Justin, non ne poteva fare a meno, era come se la chiamassero e le dicessero di farle sue.
La stessa cosa valeva per Justin, tra loro c'era una forte attrazione fisica, e in amore ci deve essere anche quella,
altrimenti a letto non si va mai d'accordo. E loro a letto, facevano scintille.
Prepararono il pranzo, e furono molto bravi. Riuscirono a preparare una bolognese, il piatto italiano preferito di Marianne,
e prepararono anche dell'arrosto, che sfortunatamente solo Justin dovette consumare a causa del fatto che Marianne fosse vegetariana.
Pranzarono tra una risata e un'altra, nonostante l'imbarazzo del bacio precedente che ancora vagava nell'aria.
Loro affrontavano anche quello, respiravano imbarazzo, ma il loro amore era più forte di tutto.
Tranne, ovviamente, delle persone che possedevano nelle loro mani, tutto il potere, tutto il male per rovinare la vita di una persona. Quello era un problema che l'amore sapeva affrontare, ma che Marianne aveva paura di affrontare e quindi non dava all'amore l'opportunità di intervenire e di agire. In quei casi, dove il male si faceva vivo, Marianne nascondeva il suo amore,
tenendolo in gabbia e liberandolo quando ormai tutto era andato via, anche se non per sempre.
Dopo aver ripulito il tutto, si ritrovarono a girarsi i pollici sul divano.
"Cosa facciamo adesso?" chiese la ragazza visibilmente annoiata dalla situazione in cui erano.
" Io una cosa avrei in mente..." disse il ragazzo con sguardo malizioso.
"Pervertito del cazzo" disse ridendo.
"Ehi...la finezza non è il tuo forte, ragazza" disse Justin prendendola in giro.
"Veramente non lo è mai stata"
"Devo insegnarti un po' di buone maniere" si stava pericolosamente avvicinando di nuovo al viso di lei.
Fu costretta a evitarlo alzandosi dal divano.
"Sarà per la prossima volta" disse per poi avvicinarsi a delle cassette che sostavano sotto il televisore antico.
"Guarda...qui ci doveva vivere un antenato vissuto nel medioevo" disse provocando una leggera risata da parte del ragazzo.
"Ma dai...saranno anche delle cassette antiche ma sono simpatiche" disse Justin avvicinandosi e
guardando una ad una i titoli di quelle cassette.
"Sono dei film...ce ne vediamo una?" chiese all'improvviso Marianne.
Il ragazzo si limitò a sorridere ed annuire, tutto per farla felice, pensò.
E così, passarono l'intero pomeriggio a guardarsi la maggior parte delle cassette che sostavano sotto il televisore.
Justin si era addormentato alle prime dieci cassette, e Marianne se l'era viste tutte, osservando ogni minimo particolare.
"Justin... svegliati, sono finite" disse scuotendogli leggermente il braccio.
"Oh finalmente" disse stiracchiandosi.
"Hai dormito tutto il tempo, non vedo motivo di cui dovresti lamentarti" disse lei con tono ironico.
"Ehi...così mi offendi, io sono stato sveglio tutto il tempo"
"Ah si? allora dimmi di cosa parlavano"
"Bhè...dell'amore?" chiese sperando di aver indovinato.
"Ritenta la prossima volta, sarai più fortunato" disse scompigliandogli i capelli.
"E di cosa parlavano?" chiese Justin, incuriosito dal contenuto di quelle cassette.
"Parlavano della guerra, degli ebrei, di tutte queste cose che a me sarebbe piaciuto studiare in una scuola che non ho mai potuto frequentare" disse e nel suo tono si poteva percepire un velo di tristezza.
Justin la abbracciò e le diede un leggero bacio a stampo, che andò ovviamente a intensificarsi.
Questa volta fu Justin a controllarsi e lasciare le cose così come stavano e avrebbe continuato la cosa domani.
"Ho una sorpresa per te..." disse Justin sorridendo.
"Ancora?" chiese Marianne stupita dall'affermazione di quel ragazzo.
"Si però te la farò vedere domani prima di tornare a casa" disse prima di dedicarle un ultimo bacio
e andare in bagno a farsi una doccia.
Marianne, invece, andò nella sua camera e usò il bagno di quella camera, per lavarsi e mettersi il pigiama,
prima di stendersi nel letto e dormire con un dolce sorriso sulle labbra.
Il giorno seguente sarebbe stato l'ultimo per i due piccioncini, e quello era l'ultimo week-end che passavano insieme,
dopodiché, Marianne sarebbe uscita, senza una spiegazione, dalla vita di Justin.

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Se trovate degli errori mi dispiace, non ho riletto.

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