20. Good or bad news?

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"Allora...scusami" Justin era impacciato e si poteva vedere dal suo atteggiamento con le mani.
Mancava poco e le avrebbe fatte sanguinare.
"E per cosa Justin? non sei mica stato tu?" ribatté Marianne guardando quello che Justin stava facendo alle sue mani.
"Scusami, perché sono stato con Selena e ti ho lasciata da sola a casa...Scusami perché dovevo starci io al posto di Thomas"Justin la guardava negli occhi.
Marianne, invece, non aveva perso nessuna parola di quello che le aveva detto.
Sorrise istintivamente.
"Ma era normale che tu stessi con la tua ragazza" Marianne,
le piacevano quelle scuse così dolci da parte di Justin, quest'ultimo non doveva sentirsi in colpa per l'accaduto.
"Oh maledizione, lascia per un momento da parte quella troia e ascoltami..." sbottò all'improvviso Justin leggermente irritato.
Marianne era stupita, non perché l'avesse zittita in un secondo,
ma per il suo tono deciso con cui aveva chiamato "troia" la sua ragazza.
Justin non sapeva se parlare o rimanere zitto per non peggiorare la situazione.
Ma quelle parole gli erano uscite istintive, come se tutti i sentimenti che reprimeva si fossero ribellarti al suo volere di tenerli nascosti. E che quindi adesso si stavano facendo valere, dimostrando quanto Justin tenesse e amasse quella ragazza più di se stesso.
Aprì bocca per parlare, ma il loro discorso fu interrotto da una voce stridula che chiamava il nome del ragazzo.
"Tesoro...ho sentito urlare, è successo qualcosa?" chiese in tono preoccupato Selena.
Justin sbuffò e le dedicò uno sguardo di fuoco.
"No...stavo giusto scendendo" disse Justin per poi rivolgere di nuovo la sua attenzione alla ragazza stesa nel letto.
Selena stava per uscire dalla stanza, non prima di aver dedicato uno sguardo agghiacciate alla povera Marianne.
"Justin vai...accompagnala a casa. Thomas starà con me finché non tornerai...Okkay? Non ti preoccupare" lo rassicurò la ragazza accarezzandogli leggermente la mano.
Justin annuì debolmente, deluso da non essere riuscito a mandare a fanculo la sua ragazza,
nel momento in cui i suoi sentimenti volevano farsi sentire. Uscì a piedi pesanti fuori dalla stanza,
per poi girarsi e dedicare un sorriso forzato alla ragazza che lo seguiva con gli occhi.
Marianne rimase di nuovo sola, capì le intenzioni di Justin e pensò che sarebbe stato meglio per entrambi
se nessuno dei due si fosse dichiarato. Selena l'aveva minacciata di renderle la vita impossibile e non voleva
vedere l'uomo che amava nelle grinfie di quella strega, ma doveva pensare anche a se stessa.
Per anni si era occupata del bene degli altri senza mai accorgersi che quella che soffriva realmente era lei.
L'amore che provava nei confronti di quel ragazzo erano forti, ma Selena e le sue minacce lo erano di più,
tanto da far indietreggiare di un passo Marianne e di farla sentire di nuovo un moscerino, tenuto sott'occhio dall'ape regina.
Voleva vederlo felice, e con Selena di mezzo, la relazione tra Marianne e Justin, non sarebbe mai stata felice.
Il suono di passi sul pavimento distrassero Marianne dai suoi pensieri, la quale spostò lo sguardo verso la porta.
"Per me dovresti combattere per averlo" era Thomas,
che in tutta la sua saggezza e bellezza era entrato nella camera provocando un sorriso sincero sul volto di Marianne.
"Ma smettila...le super star devono stare con le super star...e i poveracci con i poveracci" Marianne disse quelle parole contro la sua volontà, perché lei sapeva che la relazione tra lei e Justin ci poteva essere eccome.
"Se ti dicessi di fare il gabinetto, sarei troppo volgare?" disse Thomas dando una leggera spinta all'amica,
la quale non smetteva di ridere per l'affermazione lasciata dal suo amico.
"Si saresti super volgare" disse Marianne concludendo il tutto con una risata.
"Che senso avrebbe, vivere senza la persona che si ama?" Thomas sorprese Marianne con quella domanda ben formulata.
La ragazza non sapeva rispondere, era bloccata. Tutto si aspettava da quel ragazzo, ma non una domanda del genere.
Una cosa era certa, Thomas aveva ragione. Che senso aveva?
Niente, non aveva alcun senso, perché secondo Marianne nessuno era nella condizione di scegliere tra la sua
di vita oppure l'amore per il ragazzo che aveva sempre desiderato.
"Non devi rispondere per forza, la mia era una domanda retorica" aggiunse poi il ragazzo vedendo Marianne con gli occhi lucidi.
Improvvisamente, Marianne era tra le braccia di Thomas, il quale la stringeva forte come a lei piaceva.
Essere stretta forte tra le braccia di un ragazzo, amico, fidanzato qualsiasi esso sia, l'importante era che la facesse sentire al sicuro, protetta con la sicurezza di non essere mai lasciata da sola.
Aveva bisogno di un abbraccio, non importava da chi ma aveva bisogno di conforto.
E Thomas era l'unico che in quel momento le era stato vicino.
Il ragazzo l'allontanò da se per prenderle il viso tra le mani e asciugarle tutte le lacrime
che come lame scendevano sul viso delicato di Marianne.
"Ho paura..." disse la ragazza tra un singhiozzo e l'altro.
"E di cosa?" le chiese in modo dolce Thomas, guardandola negli occhi.
"Ho paura di tutto" disse Marianne cominciando di nuovo a piangere.
"Vedrai che tutto si sistemerà" disse Thomas accogliendola di nuovo tra le sue braccia.
Rimasero in quella posizione a lungo, finché le palpebre di Marianne si fecero pesanti,
facendole chiudere gli occhi ed entrare nel mondo dei sogni.
Thomas l'appoggiò con la testa sul cuscino e si distese al suo fianco.

You ... My biggest mistake but I would do it so many times.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora