10 - Squadra

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Proprio come i monumenti, abbandonati e soli in una piazza
Polvere di vita che ha ricoperto tutta la bellezza
Centomila vite fa, inseparabili
Ora dove sei, adesso cosa fai?
D'improvviso penso a te
D'improvviso penso
Che ti vorrei sentire anche per un istante
Ti vorrei abbracciare come ho fatto sempre
Ti vorrei guardare senza dire niente
Lasciare indietro quello che non serve
E anche se qui in fondo non è così male
E anche se non è il giorno di Natale
Ti vorrei sentire anche per un istante, capire che
Mentre gli anni passano
Come fosse un ballo fuori tempo
Tu sei con me
Tu sei con me

D'improvviso - Lorenzo Fragola

D'improvviso - Lorenzo Fragola

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🫀 EVA  🎧

Vuoto e freddo. Ecco cosa sento in questo momento, tutto ciò che mi gira intorno non ha peso né valore, un pezzo è andato al suo posto e altri tre sono usciti dall'incastro.
Vuoto e freddo. Come il primo Natale che ho passato da sola, in quel grande collegio in cui ero rimasta mentre tutti tornavano a casa per le festività. Un pezzo dimenticato.
Vuoto e freddo. Come tutti i rapporti intrattenuti fino ad oggi, ad esclusione di Elijah, perché la gente vuole solo qualcosa, ma alla fine non dà mai nulla.

Vuoto e freddo....dove ci sarebbe dovuto essere un abbraccio e un bacio sulla prima "bua" dopo essere caduta in bicicletta, dove ci sarebbe dovuto essere un consiglio sul primo cuore infranto, dove ci sarebbe dovuto essere un urlo di esultanza dopo il primo goal.
Vuoto e freddo. È questo che hanno lasciato dentro di me i miei genitori abbandonami a me stessa, ed ora che avevo accanto qualcuno, anche se per un accordo, ora che il freddo e il vuoto sembravano un po' meno...tutto è crollato.

Tutto è caduto a terra, come quando fai un castello di sabbia al mare e ci metti troppo poca acqua, e alla prima galleria che scavi tutto crolla.
Tutto è caduto a terra, come quando fai un casa con le carte e una porta si chiude all'improvviso causando uno spostamento d'aria, e tutto crolla.
Ecco cosa sono in questo momento: una guscio freddo e vuoto caduto a terra.

Al piano di sotto le urla proseguono, ma è come se io non sentissi nulla, come se non fossi qui in questo momento.
Appoggio la schiena alla vetrata e lentamente mi faccio scivolare a terra, mi abbraccio le gambe e resto lì. Un secondo, un minuto, un'ora non lo so.
Sento solo la voce di Elijah che urla qualcosa dietro a Theo.
Non so nemmeno chi l'abbia chiamato, so che all'improvviso la porta si apre e lui fa capolino correndo subito da me.

Le sue braccia mi avvolgono, mi stacca dal vetro freddo e mi fa mettere a cavalcioni su di lui per potermi stringere meglio.
"È colpa nostra. Non avremmo dovuto spingerti a fare questo." - Dice mentre mi dondola su di lui. - "Abbiamo sbagliato tutto."
"Piccola?" - Alzo la testa e vedo Stev che mi guarda con gli occhi rossi e lucidi. - "Vieni andiamo. Chiudiamo qui questa pagliacciata. Non avremmo dovuto obbligarti a fare una cosa così."

The Perfect Match - Il destino ha fatto centroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora