21 - Il giorno di dolore che uno ha

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Quando tutte le parole sai che non ti servon più
Quando sudi il tuo coraggio per non startene laggiù
Quando tiri in mezzo Dio o il destino o chissà che
Che nessuno se lo spiega perché sia successo a te
Quando tira un po' di vento che ci si rialza un pò
E la vita è un po' più forte del tuo dirle "grazie no"
Quando sembra tutto fermo la tua ruota girerà.
Sopra il giorno di dolore che uno ha
Tu tu tu tu tu tu...

Il giorno di dolore che uno ha - Ligabue

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🫀 EVA 🎧

Non sono nello stato mentale giusto per concentrami durante gli allenamenti, faccio fatica a dormire, mangio perché devo e non perché ne ho bisogno e sono intrattabile.
Mel ha provato a fare due battute del cazzo e c'è mancato poco che le mettessi le mani in faccia, io che in campo ho sempre mantenuto un comportamento più che corretto.
Ho bisogno di aiuto, ma anche Theo non riesce a tirarmi fuori da questa bolla di malessere in cui mi sento rinchiusa.
Sono ad un passo dalla follia.
E me ne rendo conto.
Oggi è mercoledì e questa sera alle diciannove giocheremo ed ho bisogno di calmarmi.

Mentre sto andando verso gli spogliatoi per la pausa pranzo vedo Theo che mi aspetta con un cestino in mano.
"Ma che?" - Gli dico mentre lo raggiungo.
"Un'ora di pace prima di pensare solo alla partita?" - Il suo viso rilassato mi mette in quello stato mentale giusto per liberarmi dai demoni che, ora come ora, stanno devastando il mio equilibrio.
"Ci sto! Mi dai un quarto d'ora per cambiarmi?" - Chiedo nella speranza che non voglia mangiare con me conciata a straccio.
"Venduto! Ti aspetto sotto all'albero. Ah, ho già informato la tua coach, e si è vista d'accordo con me." - Dice facendo finta di lucidarsi le unghie sulla manica.

"Demonio!" - Borbotto ridacchiando.
"Ammaliatrice." - Mi fa l'occhiolino e si avvia verso l'albero all'ombra.
Entro velocemente negli spogliatoi sotto lo sguardo di tutte.
"Come va?" - Chiede Cloe raggiungendomi alle docce.
"Non lo so, mi sembra di impazzire di non capire nulla. Ho l'incubo di ricevere la telefonata che non vorrei." - Ammetto.
"Anche se ti ha detto le peggior cose? Insomma io non so se riuscirei." - Le altre annuiscono, anche loro sono della sua stessa opinione.
"Anche così, sì. Non sento male per me. Alla fine non può mancarti una cosa che non hai mai avuto, ma provo dolore per loro. Per quello che dovranno affrontare."

"Eva, sei una bella persona. Io avrei dato fuoco a tutto." - Commenta Penny.
"Non che non ci sia andata vicina."
"Ahahah, povero Daddy. Basta che non fai arrosto Mostro." - Ridacchia Ava.
"Mai! Ci vediamo dopo pranzo. Vi voglio cariche!" - Urlo prima di lasciare gli spogliatoi.
"Sì, capitano." - Gridano di rimando.
Raggiungo il prato e mi siedo accanto a Theo. Il suo profumo raggiunge subito le mie narici e mi sento subito a casa.
"Tutto bene?" - Mi abbraccia e mi tira a se. Il solo fatto che abbia preso del tempo, nel bel mezzo della settimana, per starmi accanto, mi fa sentire importante.

The Perfect Match - Il destino ha fatto centroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora