[POV DARYL]
Capeggiavo il gruppo che mi seguiva senza fare domande, impegnandosi ad andare avanti sotto l'acqua battente. Arrancavamo pesanti nel terriccio ormai tramutatosi in fango appiccicoso e molle, la balestra era diventata di piombo sulle mie larghe spalle. Rick teneva il mio passo, per ultima c'era Shannon con Judith tra le braccia. In lontananza, davanti a me, vidi un profilo spigoloso e scuro, una porta sbatteva forte.
"Guardate lì, in avanti! C'è un capanno!" gridai quasi con parossismo.
"Andiamo! Muovetevi!" nell'aria la voce di Rick era rotta dalla pioggia che cadeva pungente addosso come una miriade di spilli. Shannon era in difficoltà e mi guardava da lontano come in cerca d'aiuto. Feci per raggiungerla.
"Andate dentro! Muovete il culo!" intimai gli altri, ma quando scostai i capelli grondanti d'acqua dagli occhi vidi che lo sceriffo mi aveva preceduto. La stringeva a sé e la sosteneva nel cammino con una mano appoggiata al capo della piccola.
Corremmo all'interno e nell'istante in cui io e Rick chiudemmo il grande portellone di legno il cielo grigio si illuminò di azzurro accompagnato da un fragore che ci fece sobbalzare tutti.
Quella costruzione di legno era resistente, una specie di stalla divisa da grandi travi. Della paglia era sparsa qui e là ed un tavolo anch'esso di legno era disposto in fondo a sinistra. Ci guardammo intorno per un po'. Carol e Maggie abbatterono un paio di zombie chiusi in uno sgabuzzino dove c'era anche qualche fucile. Dopo esserci accertati che quel luogo fosse sicuro, ognuno prese la sua postazione, le ragazze si raggomitolarono al fianco dei propri uomini, Rick si sdraiò esausto con Judith fra le braccia, io mi sedetti in fondo, lontano dallo sguardo di tutti. Stranamente nel sentire il solo rimbombo dei tuoni mi dava calma. Mi sedetti sul pavimento di assi di legno scuro per cercare di riposare. Eravamo al sicuro. Presi una sigaretta nel taschino del giubbino, era stropicciata e quasi spezzata a metà. Riuscii ad accenderla, anche se era leggermente umida. Inspirai forte lasciando che quel fumo caldo entrasse nei polmoni.
Carl si avvicinò porgendomi un oggetto, una specie di cofanetto.
"Daryl...sai aggiustarlo? Vorrei regalarlo a Maggie", sussurrò il ragazzo adocchiando la moglie di Glenn. Accennai col capo e lui mi rispose toccandosi il cappello da sceriffo che non mollava mai.
Aprii quello scrigno rosa ed una ballerina bionda era lì al centro, immobile, aspettando che la dolce musica l'accompagnasse in quel giro senza fine. Aprii il fondo e notai che si era staccata una rotellina, niente di particolare. Lo appoggiai alla mia destra vicino alla mia fredda donna che mostrava i segni del tempo e delle burrascose avventure, scoprendo sempre più argento tra la vernice nera.
Quando mi rigirai gli occhi si posarono su degli stivali che, anche se sporchi di fango, avrei riconosciuto tra mille. Lo sguardo risalì lungo tutta la figura, fino ad incrociare quegli occhi grandi. Sbuffai una nuvola di fumo che la fece tossire.
"Posso?" sussurrò Shannon indicando il mio fianco. Non mi diede tempo di rispondere che si sedette accanto a me.
"Daryl...scusa..." disse abbassando lo sguardo sulle mie mani.
"No, chi deve scusarsi sono io...non avevo il diritto di reagire in quel modo", risposi con distacco fissando l'estremità della sigaretta che bruciava.
Mi sorrise. Il suo tocco sulla guancia mi impose di guardarla negli occhi.
"Riposiamo un po'...ti va che resti qui?". Che domande.
"Va bene", sussurrai. Lei si avvicinò fino a sfiorarmi il viso, si allungò poi a baciarmi la fronte.
"Buona notte", biascicò prima di rannicchiarsi di fianco a me.
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Just feel better
Roman d'amourRick e Daryl, uniti come fratelli, si ritrovano in un triangolo amoroso con la misteriosa Shannon, che irrompe nelle loro vite come un fulmine a ciel sereno. La storia si racconta attraverso i tre POV dei personaggi principali. DISCLAIMER: Questa è...