Capitolo V

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[POV SHANNON]

In quello specchio d'acqua eravamo io e lui, aveva gli occhi pieni di spavento ed il fiatone. Mi avvicinai allo sceriffo, fissava l'acqua che gli accarezzava la barba folta, lunga e ondulata. Alzò piano gli occhi sul mio viso, sfiorai la sua spalla.

"Per me valgono le parole che ti ho detto ieri, io non mollerò mai e... vorrei che ci fosse qualcosa di più di questo..." ammisi con leggero imbarazzo.

La maglia era diventata come una seconda pelle sui suoi muscoli, con dita leggere gli accarezzai il collo, portai all'indietro i capelli sulla fronte. I movimenti erano lenti seguiti dal mio sguardo. Vederlo così, senza il solito muro che egli stesso metteva fra sé e le altre persone mi intenerì il cuore. Lo sentivo battere insieme al suo, sì, riuscivo a sentire lo scalpitio del suo cuore sotto la sua corazza fatta di esperienza, terrore ed angoscia di perdere qualcuno di caro, prima che sé stesso.

Mi bloccò il polso, lo guardai impietrita da quella sua reazione. Mi sfiorò la guancia con l'altra mano. La sua mano calda, il suo tocco morbido quasi a sfiorarmi, chiusi gli occhi. Con aria di un cucciolo bisognoso d'affetto mi tirò a sé, abbracciandomi forte. Appoggiai le mani tra i suoi capelli bagnati, massaggiandogli dolcemente la nuca. Sussurrò il mio nome ed i respiri ansimanti divennero due. Sentivo il suo fiato caldo sul collo bagnato e percepii appena la mano sfiorarmi lentamente l'incavo della schiena fino ad arrivare in basso. Ci guardammo intensamente, il cuore mi galoppava in gola come un puledro impazzito. Scrutammo le labbra a vicenda, la sua presa divenne insistente intorno alla vita. Le braccia forti cingevano saldo il mio corpo ed io il suo collo. Sentivo premere il suo desiderio contro il mio intimo nudo. Appoggiai le labbra sulla sua fronte baciandola piano, poi i nasi si sfiorarono. Aveva gli occhi così blu e profondi che mi perdevo in quel bellissimo oceano ogni qualvolta li fissavo. Mi sentivo aleggiare senza toccare i piedi per terra. Dolcemente, con una mano dietro al collo, avvicinò ancora di più il mio viso al suo.

Respiri eccitati, labbra socchiuse, ci unimmo.

I baci erano dolci e brevi ma poi la passione ci travolse. Con la mano tra i capelli spingeva la mia bocca sulla sua, le lingue desiderose danzavano intrecciandosi, spingendosi sempre più in profondità. La sua bocca risucchiava le mie labbra e la mia lingua era desiderosa di abbracciare la sua. Le mie mani vagavano smaniose sulle colline toniche, poi ci staccammo quel poco per prendere fiato.

Lo osservavo desiderosa di sentirlo. Agganciai le cosce ai suoi fianchi. Brividi mi sorpresero sentendo il livello dell'acqua scendere a scoprire il mio corpo. Rick tenendomi a sé mi sdraiò sull'asciutto. Era sopra di me, gli sfilai frenetica la t-shirt incollata alla pelle, che luccicò al chiarore dei raggi del sole. Era eburneo, bello, selvaggio con quei riccioli lunghi e bagnati, castani ed ambra. La barba gocciolava. Delineai i suoi muscoli tonici dell'addome con l'indice mentre mi guardava con la bocca socchiusa ed ansante. Mi morsi il labbro inferiore nel pensare le sue labbra carnose a forma di cuore sulle mie, sul mio corpo. Si chinò e con le stesse mi sfiorò il mento, il collo, baciandomi leggiadro. La sua mano sinistra scese sul fianco, poi sul fondoschiena, l'altra giocava col mio seno facendomi eccitare più di quanto non lo fossi già. Il tocco morbido dei suoi baci si soffermò sul petto, poi le labbra calde e gonfie iniziarono a vagare sul mio ventre, alternando baci a piccoli morsi. Bramava ogni centimetro della mia pelle che fremeva ad ogni suo tocco. Alzò la testa e mi guardò con occhi ardenti.

Stava in mezzo alle mie gambe.

I respiri erano affannosi e rotti da brividi di eccitazione. Si chinò più giù, vidi la sua bocca oscurarsi dietro il mio basso ventre. Inarcai la schiena dal piacere nel sentire la sua lingua sfiorare ed inoltrarsi passionale e desiderosa. Ancorai le dita tra i suoi capelli mentre gustava soddisfatto il mio sapore. Avevo fame di lui come lui di me. Il calore pervase tutto il mio corpo accendendomi come una fiamma alimentata dalla sua bocca.

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