Ride or Die || Charles Leclerc

21. We're drivin' down the road, I wonder if you know

Taylor's POV 🎆

Nulla mi gasa più della gara di Los Angeles, qui si respira sempre un clima completamente diverso, anche la competizione diventa più divertente e accesa del solito. Le scommesse sono più intriganti, partecipano persino i ricchi imprenditori della città, che si divertono a prendere parte, almeno per una notte, a un mondo che non gli appartiene completamente. Ma sono comunque i nostri maggiori finanziatori, scommettono cifre esorbitanti, pur non conoscendo i piloti e, a volte, si basano semplicemente sul colore o sul modello delle auto per scegliere su chi puntare. Ed è proprio qui che riusciamo a fare bei soldi, difatti volta ho scommesso persino io, che normalmente non lo faccio mai, perché Lewis me lo ha severamente vietato. Quella sera sono riuscita a portare a casa tremila dollari, una cifra per me così elevata che quando ero bambina mia madre guadagnava in due mesi e mezzo.

A Los Angeles anche i piloti sono più competitivi e i party post gara sono così stravaganti che sembra quasi di stare a Las Vegas. Pensandoci potrebbe essere una bella idea correre a Las Vegas tutti insieme, o semplicemente sfidarci in un casinò.

Sulla pista sono tutti rivali, ma alla fine ci divertiamo a trascorrere del tempo insieme.

Quando è il turno di Lewis le emozioni che provo sono un misto di preoccupazione e di eccitazione, non so mai come classificarlo, so solo che ho piena fiducia in lui e in quello che fa. Ultimamente però il suo rendimento non è al massimo, a casa il più delle volte è nervoso e frustato, ma per un uomo di trentacinque anni non sempre è facile stare dietro a dei ragazzini spericolati.

Dieci anni di differenza in questo mondo si notano eccome, Lewis è più razionale quando guida, cerca di evitare mosse azzardate che possano nuocere qualcuno, George e Charles invece no, sono affamati, pericolosi, pur di ottenere una vittoria sarebbero in grado di mettere a rischio la loro vita e quella degli altri.

Forse è proprio per questo che mi sono innamorata di lui. Correre non solo è il suo lavoro, ma è anche ciò che gli consente di portare avanti la sua famiglia, eppure riesce ad essere razionale anche in queste circostanze.

E anche nel corso di questa gara lui calcola alla perfezione ogni sua mossa, conosce questa pista alla perfezione, non sbaglia mai, sa quando sterzare, quando rallentare, quando attaccare all'interno, quando all'esterno. Ogni sua mossa è calcolata, è studiata, non è per niente improvvisata. Continua a sfrecciare su quella pista senza lasciare spazio a nessuno, Pierre prova a stargli dietro, nel tentativo di raggiungerlo rischia anche di travolgere uno dei tanti barili che illuminano la pista mandando, con questa sua mossa azzardata, fuori strada il povero Max, che per poterlo evitare urta contro un muretto che gli danneggia la fiancata laterale dell'auto.

L'urto è così potente che gli fora persino un pneumatico costringendolo a mettere fine alla sua gara.

Max scende furioso dalla sua vettura e strattona persino la povera Zoe che si era avvicinata per consolarlo. In queste occasioni diventa intrattabile perché, non solo ha perso la gara, ma dovrà anche riparare la sua auto. Ma voci di corridoio dicono che ha scommesso sulla vittoria di George, quindi probabilmente non tornerà a casa completamente a mani vuote.

Le due auto, quasi a pari passo tagliano il traguardo, ma è Lewis a ottenere la vittoria, facendomi scoppiare in un urlo liberatorio, per mandare via tutta la tensione e lo stress che avevo accumulato nel corso della gara. Mi precipito a bordo pista e non appena scende dalla sua vettura mi fiondo fra le sue braccia possenti, sempre pronte ad accogliermi.

Mi stringe con forza, mentre le sue labbra cercano avidamente le mie, che non si oppongono al suo tocco, difatti ci abbandoniamo a un bacio passionale nel bel mezzo della pista, sotto lo sguardo attento di tutti gli altri spettatori.