33 ~ Quando?

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Vorrei portarti al mare
Ma non ho più belle parole
Perché il tempo ha preso tutto
E ha preso anche il nostro amore

- Quando fuori piove,
Ultimo

Nathan

Il sonno per me non è mai stato un rifugio, né un luogo confortevole dove potermi riparare. Dormire ha sempre significato sognare, e i miei sogni sono collegati agli incubi.

Per questo ho sempre cercato di addormentarmi il più tardi possibile, calcolando le ore di sonno strettamente necessarie per una persona, in modo da svegliarmi presto senza prendere sonno in piedi.

Ho iniziato a passare le ore nella torre di astronomia per evitare le immagini di mio padre e le prese in giro o il senso di inadeguatezza che mi ha sempre perseguitato.

Da quando ho capito che a Marika ci tenevo veramente ho iniziato a sognare anche di lei, di perderla nei peggiori modi che la mia mente riuscisse ad elaborare. Eppure in nessuno dei miei incubi ero io a mandarla via.

Forse è stata proprio questa incapacità di realizzare che ciò potesse succedere a permettermi di dormire tranquillamente per una notte, a farmi riposare da quando non ne ho memoria. O forse, pensandola in modo meno romantico, sono semplicemente stati i farmaci che mi hanno dato.

In ogni caso non è stato il richiamo della notte a disturbare il mio sonno, ma dei timidi raggi di luce che si sono posati sul mio cuscino.

Svegliarsi in ospedale è brutto.

Svegliarsi in ospedale con un buco nel petto è orribile.

Credo però che la parte peggiore sia la realizzazione, rendersi conto che se ti sei svegliato in ospedale con un buco nel petto la colpa è unicamente tua.

Mi sono ritrovato a desiderare uno spiffero di vento dalla finestra della mia stanza e sono rimasto ad osservare i colori dell'alba che illuminavano il cielo.

La pace regna sovrana in questo momento, il mondo deve ancora svegliarsi e non intende farlo per un fenomeno naturale così banale. Ci sono persone che viaggiano per chilometri solo per vedere i migliori paesaggi, quando l'unica cosa che dovrebbero fare è alzarsi presto la mattina.

Il dolore all'altezza del torace, causato unicamente dalla mia mente, inizia a farsi sentire, ma lo interpreto come una sorta di promemoria; infatti quando i problemi diventano troppo rumorosi l'unica soluzione è trasformarli in inchiostro.

Cara Estela,

te l'avevo detto che avrei rovinato tutto.

Non sono riuscito a chiederle di riprovarci, non dopo l'ultimo periodo riempito da silenzi e incomprensioni. Non sono riuscito a farla restare, ma forse è meglio così, si sarebbe fatta solo più male.

Non sono riuscito ad amarla come merita di essere amata.

Lei così perfettamente imperfetta, io con i difetti che stonano sulla mia pelle.

Ci sono momenti in cui...

La penna smette di danzare sulla carta, il mio sguardo è fisso nel punto dove dovrei ricominciare a scrivere, senza però riuscire a tracciare solo un'altra parola. Sono talmente confuso che non so nemmeno come spiegarlo, come sbrogliare i fili ingarbugliati che mi riempiono la testa.

Stringo le dita in un pugno, poi le riapro e inizio ad osservare le nuove cicatrici che mi solcano le braccia. Esistono solo per colpa mia, eppure gli occhi di Marika non mi accusavano mentre le percorreva con lo sguardo.

Come inchiostro sulla cartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora