37 ~ Nuove possibilità

96 16 17
                                    

Noi siamo i fiori nel deserto
lo sai ci penso da parecchio
perché mi sento un vuoto dentro
le volte che guardo allo specchio
la notte tremo di paura
anche se non te l'ho detto mai
e a volte l'odio mi cattura pensando
che forse non tornerai da me

- Fiori del deserto, Will

Nathan

Cara Estela,

ho fatto un tatuaggio. So che avevo promesso che il primo sarebbe stato per te, ma è la mia stellina e non riesco nemmeno a pensare di dirle di no.

Nonostante questo è tutto complicato e non capisco cosa devo fare, o meglio cosa voglio fare. Sia con lei, ma anche con la mia vita. Forse dovrei incontrare Este, mia sorella. Anche Charlotte mi ha suggerito di farlo e quindi sarebbe un bel modo per dimostrarle, anche se troppo tardi, che la sua opinione per me contava e conta moltissimo. Non so che fare, sono confuso.

Nathan

🌠

È una serata tranquilla, una di quelle in cui ti viene voglia solo di rifugiarti in un buon libro con le cuffiette alle orecchie, mentre sprofondi tra i cuscini del divano e finalmente riesci a trovare pace.

Esattamente in questo modo scorre il tempo, con la luna che fa capolino nel cielo scuro e mamma che guarda uno di quei film romantici che sono un cliché. Lei li ama proprio per questo, ha la certezza che finiscono bene, e infatti trovo strano che spenga tutto quando i protagonisti si sono a malapena conosciuti.

A dir la verità, da quando è tornata dal lavoro mi sembra diversa dal solito, come se ci fosse qualcosa che non va e che si sta tenendo dentro. Soprattutto durante la cena è stata più silenziosa del solito e ho dovuto essere io quello che iniziava a fare conversazione.

Spesso non consideriamo i nostri genitori per quello che sono; umani. Anche loro possiedono il diritto di avere giornate in cui va tutto male, di chiudersi in loro stessi e rispondere solo a monosillabi. Mia madre si è concessa questo lusso raramente, troppo concentrata a crescermi e a recuperare l'infanzia che non ha potuto trascorrere con me per colpa della malattia.

Se dovessi scegliere il mio eroe, sarebbe la mia mamma.

Non avrei dubbi a riguardo, sceglierei la sua dolcezza e la sua forza nell'affrontare tutti i sacrifici che ha fatto per me. Siamo io e lei contro tutto.

"Devo dirti una cosa", esordisce alla fine.

Sono felice lo faccia perché almeno risolveremo la questione, ma inizio anche a sentire l'ansia arrivare.

"Anche io".

Non le ho detto niente di papà e della sorella che ho scoperto di avere, e se all'inizio ho ignorato la questione come se non esistesse adesso il segreto inizia a pesarmi parecchio e desidero solo liberarmi dal suo peso. Non so nemmeno come abbia fatto a nasconderglielo così a lungo.

"Prima te", mi dice.

Mi sistemo meglio, posando sul piccolo tavolino da caffè libro e cuffie per poterle dedicare la mia completa attenzione.

"Un po' di tempo fa ho parlato con papà al telefono". Inizio con calma e lei mi invita a continuare con un cenno della testa. "Mi ha detto che ha una figlia". Ho deciso di mandare a quel paese la delicatezza, sarebbe inutile girarci troppo intorno. "Da un'altra donna", aggiungo.

Di certo non mi aspettavo pianti o grida isteriche, ma non immaginavo nemmeno che la cosa non suscitasse nessun tipo di reazione.

"Lo so, Nathan". Mi prende la mano, quasi volesse consolarmi, quando pensavo che sarei stato io a dover consolare lei.

Come inchiostro sulla cartaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora