scherzo della mente

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Era un tramonto qualsiasi,
attorno a degli ulivi,
che respiravano silenziosamente,
per poter ascoltare le nostre parole sussurrate.

L'arancio ci dipinse i capelli,
contorno di uno sguardo deciso
di oltrepassare quel porto sciroccato,
ed immergersi nel mare aperto.

Un albero evitò la tua fine,
selvaggia tra la terra,
come vipere a maggio,
ma accolse la tua schiena, sempre più nuda.

La sigaretta non ha più un suo ruolo,
labbra immerse nella lingua,
più calda dell'alcool che ora circola,
e spinge il sangue dove da tempo non arriva.

Mi afferri come redini di un cavallo,
per indicarmi dove entrare,
nel tuo corpo,
conosciuto da tempo.

Occhi in apnea tra le palpebre,
fiato corto di un atleta all'ultimo giro,
la presa che stringe la carne,
sospiro di quando ritrovi la via di casa.

Ma alla fine,
è stato solo un bacio,
che in realtà, non è mai esistito,
se non nella mia mente.

Continuo a fumare la mia sigaretta
ed a bere la mia birra.

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