proibito

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Proibito frutto dal nettare dolce,
scorza amara,
difenderti devi da bocche affamate,
che non conoscon la tua essenza.

Caduta lontana dall'albero maestro,
per non affogare in questa rossa terra,
quel viso pianto di lacrime,
osserva, sole ad agosto.

Orfano seme,
tronco sei diventato,
i giorni passavan,
come il mio sguardo su di te ad ogni addio.

Il sentiero è delineato,
non poter scoprire il tuo sapore proibito,
ma veglio impaziente,
di vederti addobbata in primavera.

Le foglie desidero siano del verde più bello,
e se non fosse,
mio caro seme, mi troverai nel basso,
a versare vita nella tua.

Chiedi invano di cessare,
questi miei sguardi lontani,
ora che tutti si accorgon di te,
per i frutti dorati, di una vita di sacrifici.

Ma domandi l'impossibile,
a degli occhi che sono nati con te,
chiedi di chiudersi,
per non godersi più di questa luce.

Fin l'ultimo alito di vita,
guarderò il tuo punto più abietto,
sognando di avere in mano il tuo frutto,
proibito per me,
acqua che fu per le tue radici.







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