cruento

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Un altro tramonto ci ha reso distanti,
un altra alba ti ha guardato, prima di me,
persa in un letto troppo grande,
persino per quelle tue lunghe gambe.

Questo gioco -cruento- abbiamo accettato,
silenzio assenso, nella notte in cui vorrei farti mia,
una fitta malinconica mi prende per la vita,
ricordando quanto sia duro il freddo senza la tua pelle.

Le tue mani, le riconosco,
le cercavo a singhiozzo nelle donne,
ancor prima che nascessero, 
le ho toccate a dicembre, come inattesi fiori di pesco.

Da quaggiù, avverto il cuore pesante,
divoro il vuoto della notte
per contar di meno, i giorni che separano,
il sapore delle tue labbra. 

Pesca succosa, fiorisci,
bagnami la bocca col tuo sapore,
taci, perchè nulla è rimasto,
se non il tuo seme, che nel mio petto è già piantato. 

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