Derek.

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Apro la porta del mio armadietto infilando qualche libro di letteratura che mi servirà per la quinta ora. In corridoio, il chiacchiericcio e i pettegolezzi sull'incidente che ha coinvolto Ben e Miranda la settimana scorsa sta ancora aleggiando tra le pareti di questa scuola, perfino la Hopkins si è precipitata in ospedale per augurare una pronta guarigione, nonostante la volta scorsa hanno rischiato di essere sospesi da scuola, quando Ben mi ha aggredito.

Una settimana di riabilitazione e convalescenza per entrambi; Ben se l'è cavata con qualche frattura al collo, quindi è costretto ad andare in giro con il collare (anche perché lo schianto contro l'airbag gli ha rotto il setto nasale)

Ancora ho davanti ai miei occhi l'immagine di Amanda che esce dall'auto coperta di sangue. Per fortuna, i tagli su braccia e gambe non sono gravi, quindi le è andata bene. Ma poteva andare decisamente peggio.

Io e Justin abbiamo dato loro soccorso quella notte. Mentre aspettavamo l'autoambulanza e il carro attrezzi, Miranda si è appoggiata a me per tutto il tempo in cerca di sostegno. La sua testa era sulla mia spalla, ma data la situazione di emergenza, quello che provo per lei da circa due anni, ha lasciato il posto a timore e panico. Tremava come una foglia, guardandosi intorno con sguardo terrorizzato. Le ho dato il mio giubbotto, che quella sera ha coperto più spalle di quante ne avesse mai viste. Ben, come suo solito, è rimasto indifferente parlando con Peter e Justin che gli ripetevano più volte se avesse altro di rotto oltre al naso.

Chissà cosa gli avrebbe fatto Just se avesse saputo che Ben è il fenomeno che tormenta me e Liam da quando abbiamo messo piede in questa scuola. (Ciao, ciao, Ben).

Non voglio passare per un cacasotto che subisce, non con mio fratello. Preferirei essere massacrato da Ben, piuttosto che essere difeso da Justin.

Un peso che casca sulla mia scarpa mi fa sussultare, e la porta già sfondata del mio armadietto malconcio sbatte con forza.

<<Liam...quante volte devo dirtelo di non piombarmi così alle spalle?>> fisso Liam che si gratta il capo scuotendo i suoi riccioli, poi mi sorride sfoderando un sorriso metallico.

<<Scusa. Ma quanto sei diventato suscettibile in questo ultimo periodo>> si lamenta raccogliendo il suo zaino come un masso dal mio piede. <<È per Miranda? Sei ancora preoccupato per lei?>>

<<No, ho visto le sue stories e a quanto pare adesso sta molto meglio.>>

<<Pensi che tornerà presto a scuola?>>

<<Me lo auguro. >> Chiudo la porta dell'armadietto cercando di non posare l'occhio sull'ammaccatura centrale. Infilo i libri in cartella e ci voltiamo per avviarci nei corridoi, ma sobbalziamo entrambi quando Vanessa Culbert compare davanti a noi in tutta la sua bassezza. Liam quasi mi salta in braccio.

Lei ha le braccia incrociate, i capelli ramati raccolti in un'alta coda, e ci guarda sporgendo il suo mento sfuggente, alzando di più la testa.

<<Voi due>> pronuncia con un filo di disgusto nella sua vocetta da oca giuliva e altezzosa, <<chi è Derek? >>

Io e Liam ci guardiamo, poi torniamo a guardare lei, confusi e accigliati.

Cosa diavolo succede ancora?

Lei inizia a muovere convulsamente una gamba, picchettando con la suola delle sue scarpette da ginnastica sul pavimento. La gonnellina del suo completino da cheerleader svolazza al ritmo frenetico della sua impazienza.

<<Allora? >> chiede seccata, infiammandosi. <<Si può sapere chi di voi due idioti è Derek?>>

<<Sono io, cosa vuoi da me, Vanessa?>>

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