Derek.

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-Le serate di uno sfigato. Atto primo.-

Berkley Park e il lago Barkley si trovano nella contea di Jefferson. Più a sud, passando per Bear Valley Heights, troviamo il Marston Lake. Molto prima, a ovest, ci sono lo Sloan Lake e il lago Cooper. 

Noi abbiamo raggiunto Rocky Mountain Lake in otto minuti e venti (abbiamo rischiato di essere fermati da una volante della polizia in sosta, per fortuna Peter ha deciso di rallentare in tempo). 

A quest'ora non dovrebbe esserci nessuno, ma le conoscenze servono a questo. Liam sembra essersi ripreso, infatti sgrana gli occhi tutte le volte che una studentessa del college gli sorride, e prontamente tira fuori il suo inalatore. 

Gruppi di ragazzi scorrazzano ovunque calpestando il prato come dei mandriani. Altri ragazzi sono radunati intorno a un fuoco scoppiettante per riscaldarsi, ubriachi marci. Un gruppetto è seduto accanto agli alberi dietro di noi a scolarsi intere casse di birra. 

In un punto tra gli alti pini, ci sono delle ragazze che ridono con le spalle appoggiate contro il grosso tronco. 

Peter solleva la linguetta di una lattina di birra che gli ha appena lanciato Justin, poi ne passa un paio a me e Liam. <<No, ti ringrazio. Ci sarà bisogno di qualcuno sobrio che guidi fino a casa.>> Dico respingendo la lattina che mi porge. <<Non essere noioso...non abbiamo ancora iniziato>> ribatte Peter, e quasi barcolla. Mi volto verso Justin, distraendomi da un ammasso di corpi che ballano strusciandosi davanti al bagagliaio aperto di un SUV blu, parcheggiato sul prato accanto a una Harley-Davidson nera lucente.

Dalle casse potenti dell'auto, il pezzo Clap Your Hands di Kungs fa tremare il prato erbaceo, accompagnato dai potenti calpestii di ragazzi sudati che si dimenano, scatenandosi in danze inappropriate. 

Peter sposta il suo sguardo dall'altra parte del falò, e io seguo la sua visuale che si concentra su una ragazza bruna; sta sorridendo a un'altra ragazza che suppongo sia sua amica, sedute entrambe su un grosso tronco disteso sul terreno. 

<<Allora, Peter?>> interviene mio fratello guardandolo con un ghigno. <<Non te la sei ancora fatta?>> Peter scrolla le spalle e continua a bere a grossi sorsi dalla lattina. <<Non so cosa le passa per la testa...fino a qualche giorno fa sembrava interessata, adesso fa la ritrosa.>> 

<<Non ci sai proprio fare.>> Commenta Justin ridacchiando. <<Io credo>> continua Peter, spostandosi la frangia castana di lato, <<che le piaccia qualcun altro. >> 

Justin si volta e il suo sguardo si incrocia con quello della ragazza, che appena si accorge del contatto visivo, sposta le sue iridi scure sul fuoco, aumentato di volume. La sua amica si accosta al suo orecchio sussurrandole qualcosa, e lei inizia a sorridere. Sembra quasi imbarazzata. 

<<Ti riferisci a me?>> chiede Justin stendendo gli angoli della bocca in un mezzo sorriso.

 <<Proprio a te.>> Conferma Peter tornando a guardarla. E credo proprio che abbia ragione: questa volta la ragazza non stacca lo sguardo da Justin.

<<Io non farei mai un torto a un amico.>> Dichiara mio fratello mentre finisce di bere la sua birra. Io e Liam ci scambiamo qualche sguardo confuso, cercando di capire di cosa diamine stanno parlando. Mio fratello non ha mai parlato di ragazze che gli interessano quando è a casa, troppo impegnato a giocare sul fatto che lo considerano un play boy. 

<<Ascolta, Peter, io non mi sono mai nemmeno avvicinato a quella ragazza. Mi piace molto, è vero, ma tu mi avevi detto che si stava sentendo con te, quindi, per me non esiste.>> Peter inizia a ridere sguaiatamente. <<Lo so, perché adesso ti metti sulla difensiva, Just?>> 

Solo per i tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora