Derek

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È già sabato. Io e Justin siamo appostati da circa un quarto d'ora fuori al viottolo, poco distante dalla casa di Tessa. Seduti nella sua auto, ogni tanto ci scambiano una parolina per smorzare l'attesa. Justin è nervoso: ha accettato di accompagnarmi, anche se per lui questo significa uscire ufficialmente con Diana. 

Questa lista mi è costata due mesi di turno al Diner. Per portare Tessa nei posti che le ho promesso, ne farei altri cento di mesi servendo ai tavoli al posto di Justin. 

<<Come mai ci mettono così tanto a uscire?>> chiede mio fratello, tamburellando con i pollici sul volante.

<<Forse hanno avuto un contrattempo. Da come mi ha spiegato Tessa, sua madre è un tipo un po' apprensivo.>>

<<Lo so. Diana a volte si nascondeva quando veniva a prenderla. Si inventava delle scuse su orari extra di lezioni che doveva recuperare per stare... dietro a me.>> Mi volto verso Justin corrugando la fronte. 

<<Rimorsi?>>

<<Tanti.>>

<<La risolverete. Approfitta di questa bella giornata per passare un po' di tempo con lei e magari...riuscirete a capire se questa specie di attrazione tra di voi si può risolvere. >>

Justin rilassa le spalle, poi le solleva. 

<<È lei che tende a travisare tutto. Insomma, il mio migliore amico ha capito che è stato un errore accettare di uscire con lei, sapendo che l'ha fatto soltanto per una stupida ripicca. Ho provato a chiederle scusa, ma preferisce fare la preziosa e tenermi sulle spine.>>

Rido nel vederlo curiosamente avvilito. Non è da Justin. 

<<Credo che lo faccia per attirare le tue attenzioni.>>

<<Non avrò tutta questa pazienza in eterno. Ho già rinunciato a tre splendide ragazze per lei, perché non riuscivo a toglierme...>> Si ferma e sbuffa. Ho appena iniziato a ridere di nuovo, ma sono contento che mio fratello ha trovato il modo di aprirsi con me, dopo questi anni difficili. 

<<Il grande Justin Zane che non riesce a togliersi dalla testa una ragazza.>>

<<Piantala, fratellino. Tu per una ragazza hai rischiato di finire dietro le sbarre.>> 

Sì, ormai lui sa tutto. 

<<Quella era...lasciamo perdere.>>

<<Tessa invece?>>

<<Tessa è diversa. >>

<<Parli della sua...>>

<<No, non è quello.>>

Lei è molto di più.  

Justin distende le labbra, mi sfotte con un sorriso schernitore. Nella mia espressione traspare chiaramente quello che intendevo dire. Sono felice che lei abbia accettato e, a dire la verità, non ci avrei scommesso. 

Dopotutto non è facile per lei. Ma se non può conoscermi fisicamente, posso almeno mostrarle il Derek di tutti i giorni, sperando che non scappi a gambe levate, come i miei coetanei a scuola. 

Justin indica lo specchietto retrovisore, dove finalmente vedo Tessa e Diana. 

<<Scusateci ragazzi, ma è stata dura convincere nostra madre>> ci fa sapere Diana, appollaiandosi con le braccia sul finestrino dal lato di Justin. 

<<Scommetto che ci sei riuscita, anche se oggi è sabato e la scuola è chiusa>> replica Justin, sorridendole. 

<<Hai ancora dei dubbi sui miei metodi persuasivi, Just?>>

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