Tessa.

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Le nocche del dottor Moore picchiettano gelate contro la mia schiena nuda. Inspiro e espiro per la quinta volta portando il collo in avanti. Questo lettino è scomodo e freddo, nonostante il dottore lo abbia coperto con della carta. << Ti faccio male se premo qui?>> chiede con la sua voce profonda e roca. Dev'essere un bell'uomo il dottor Moore, mia sorella Diana non smette mai di dirlo. Io non posso dare giudizi sul suo aspetto fisco, anche se potessi, non lo farei. <<No, ho solo un po' freddo.>> Rispondo tirando fuori dalla bocca altra aria. Non so neanche se in questo momento mi sta sorridendo. Lui è uno dei tanti dottori che segue il mio caso da quando ho iniziato a camminare, quando venivo sballottata da ospedale in ospedale. Credo di aver visitato in media 30 stati da quel giorno, quando mia madre ha scoperto che a dieci mesi tastavo il pavimento in cerca dei miei giocattoli. Per lei e per mio padre tutto è crollato. A un anno continuavo a strofinarmi gli occhi con le mani, e dopo la prima visita oculistica, i dottori mi diagnosticarono una grave ipermetropia. 

All'età di nove anni, una delle mie maestre avvisò mia madre che durante la ricreazione ero andata a sbattere dritta contro il muro. Arrivò la seconda diagnosi dopo l'esame del fondo oculare: retinite pigmentosa. Da lì in poi, per i miei genitori iniziò un vero e proprio calvario tra medici e ospedali. Non ricordo dettagliatamente quel periodo; tutte le figure intorno a me si presentavano come parti scure, ombre che non riesci a focalizzare. A scuola ero supportata da un insegnate di sostegno che mi ha accompagnata per tutto il percorso scolastico, fino alla quinta elementare. Rosy era buona e gentile, ed è stata attenta e presente in tutte le mie fasi.

Il 10 settembre, lo ricordo ancora. Tre anni fa. Forse pioveva, o forse grandinava. Il mio campo visivo si era completamente ridotto, ho provato a conservare quelle poche immagini che la mia mente è riuscita a fotografare, senza dare nitidezza ai colori. Poi il buio. Niente più ombre, niente più contorni. Sento rintronare le parole contrite del dottor McKinny, uno specialista e ricercatore che ha dato il responso durante una visita privata. Amaurosi Congenita di Leber. (LCA) 

La disperazione di mia madre fu istantanea, non si rese neanche conto di quello che le stava dicendo il doc. Mio padre ha provato in tutti i modi a supportarla, ma le cose tra di oro sono precipitate quando lei ha preso a pieno regime tutta la mia situazione. Diana mi copriva le orecchie con le mani quando le loro urla raggiungevano la mia camera. Mia madre è diventata una maniaca del controllo, iniziando a gestire completamente la mia vita. 

Fu Diana una sera a leggere la carta del giudice posata sul tavolo da pranzo: richiesta di divorzio c'era scritto. Per mia sorella fu uno shock, ma per me lo è stato ancora di più, perché, se ci rifletto bene, è stata la mia malattia a causare la loro rottura. Mi convinsi di questo, anche se Diana mi ripeteva che non era vero. Poi una sera se n'è andato; ricordo ancora tutte le urla quando ho iniziato a correre dietro mio padre sbattendo contro mura e spigoli per raggiungerlo alla porta. In mano una valigia e la voce rotta mentre mi accarezzava, accovacciato accanto a me. <<Ti prego papà, non andartene via, mi farò tornare la vista, ma tu non andare!>> Lui mi strinse così forte, poi mi accarezzò i capelli, e lo stesso fece con Diana. <<Papà deve andare, ma tornerà presto dalle sue piccole principesse.>> La porta si chiuse, e ancora lacrime. 

Io e Diana non parlammo alla mamma per giorni. Eppure, sono sicura che lei era chiusa in bagno a piangere quando lui è andato via, i suoi singhiozzi non erano più così silenziosi. <<Tessa, adesso stai bene, è stata soltanto una brutta influenza.>> Mi assicura la voce calda e profonda di Moore, sradicandomi dai miei ricordi. <<È quello che ho ripetuto a mia madre, ma ormai ha imparato anche lei a conoscerla e sa bene com'è fatta.>> Credo che in questo momento lui stia sorridendo, la sua mano grande mi accarezza una guancia. <<Come va per il resto? Avverti fastidi?>>

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