16🌹Gioco pericoloso🌹(14)

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L'aria nel corridoio era densa, come se una tempesta fosse sul punto di scatenarsi. Severus Piton lo attraversava con passo deciso, il mantello che fluttuava dietro di lui, scrutando ogni angolo con il suo sguardo penetrante, alla ricerca di Hermione Granger. Le sue parole, taglienti come lame, risuonavano tra le mura di pietra, interrogando gli studenti terrorizzati sul suo possibile nascondiglio. Una ragazza impaurita lo informò che Hermione non era nel bagno delle ragazze, ma Piton, determinato, si spinse oltre, esplorando ogni angolo del castello con una tensione che cresceva ad ogni passo.

Quando finalmente la trovò nel suo ufficio, seduta sul pavimento con il viso rigato di lacrime, una tempesta di emozioni gli attraversò gli occhi, anche se solo per un attimo. L'aria si fece ancora più pesante mentre la sollevava con un gesto brusco, e il suo sguardo gelido incrociò quello di Hermione con un misto di disprezzo e qualcosa di indefinibile. "Come osi piangere qui, signorina Granger?" disse con voce severa, il tono carico di un freddo disprezzo che sembrava scavare nelle profondità dell'anima di Hermione.

Per Hermione, l'atmosfera era opprimente. Sentiva la sua vulnerabilità crescere di fronte alla severità di Piton, ma qualcosa di nuovo, un fremito sconosciuto, la attraversava. Era una sensazione calda, confusa, una miscela di timore e curiosità che le faceva battere il cuore più forte. Quella sensazione si dissolse rapidamente quando vide lo sguardo disgustato di Piton, che sembrava svelare ogni sua debolezza.

L'interazione tra loro sembrava un gioco pericoloso. Piton, implacabile, esprimeva la sua autorità con fredda durezza, mentre Hermione lottava con le sue emozioni contrastanti, cercando di capire cosa significasse quel calore improvviso che sentiva dentro di sé. L'aria tra di loro era carica di elettricità, rendendo il momento ancor più teso e imprevedibile.

Hermione, con la voce tremante, tentò di spiegarsi: "Professore Piton, io... non volevo disturbare, ma è stato Draco... mi ha spinta, e poi i suoi amici... mi facevano... ridicola..." Piton la interruppe con un'alzata di sopracciglio gelida: "E tu pensi che questo giustifichi il disturbo nel mio ufficio?" Hermione abbassò lo sguardo, il senso di umiliazione che le serrava la gola. "No, professore, mi dispiace. Non era mia intenzione..."

Piton si passò una mano sul viso, quasi con disgusto. "Le tue intenzioni non contano. Dovresti imparare a controllare le tue emozioni invece di scappare qui." Hermione annuì timidamente, mordendosi il labbro inferiore. "Lo so, professore. Farò meglio."

L'aria tra loro era densa di tensione, con Hermione che si sentiva sempre più piccola sotto il peso dello sguardo severo di Piton. Eppure, non poteva negare che ci fosse qualcosa di strano e attraente nel confrontarsi con lui in un modo così intimo, una sensazione che non avrebbe mai osato confessare a se stessa.

Piton la osservò con freddezza prima di rispondere, la voce tagliente come una lama affilata: "Non intrometterti nelle faccende degli altri, signorina Granger. Torna nella Sala Grande con i tuoi problemi e lascia che io mi occupi dei miei."

Un brivido le corse lungo la schiena, ma Hermione non si lasciò intimidire. "Mi dispiace, professore, non volevo... Mi stavo solo chiedendo..." Piton la interruppe con un gesto brusco. " Non fare la stupida signorina Granger, sono il suo insegnante"

Hermione annuì silenziosamente, sentendo il peso della sua fredda disapprovazione. Si alzò in piedi, ma prima di uscire dall'ufficio, si voltò e incrociò il suo sguardo. In quegli occhi scuri c'era qualcosa di più della semplice severità, qualcosa che le fece battere il cuore più forte, anche se non riusciva a decifrare cosa fosse. Con un ultimo sospiro, uscì dall'ufficio, lasciando dietro di sé un'atmosfera carica di tensione.

Mentre si dirigeva verso la Sala Grande, la mente di Hermione era ancora avvolta nei pensieri di quell'incontro intenso con Piton. Il calore che aveva provato si mescolava con la confusione, rendendola incapace di capire i suoi sentimenti. Cercò di concentrarsi sugli esami imminenti, ma la presenza di Piton continuava a tormentarla, aggiungendo un'ulteriore distrazione alla già difficile preparazione.

Entrando nella Sala Grande, trovò un posto tranquillo e si sedette con i suoi amici, tentando di concentrarsi sulle parole del preside che parlava dell'importanza della preparazione per gli esami. Ma nonostante gli sforzi, la mente di Hermione continuava a tornare a Piton, alla sua voce, al suo sguardo, e a quel misterioso calore che l'aveva travolta.

Dopo il discorso, il preside concluse augurando agli studenti una buona notte, consigliando loro di riposare per affrontare al meglio gli impegni accademici. Hermione annuì, cercando di mettere da parte i suoi pensieri confusi, ma sapeva che quella notte sarebbe stata difficile trovare pace.

SeverGranger L'angolodellapassioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora