1🌹(1 anno dopo)🌹 +16

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Nel tranquillo corridoio di Hogwarts, avvolto nell'ombra e nel silenzio che solo il castello magico poteva offrire, Hermione Granger procedeva con passo incerto. Le antiche pietre scolpite della dimora si ergessero maestose intorno a lei, testimoni mutevoli di segreti antichi e avventure passate. La sua mente, solitamente così aguzza e decisa, era ora tormentata da pensieri tumultuosi su uno degli uomini più enigmatici della scuola: Severus Snape, il professore di Pozioni.

Era passato 1 anno da quell'episodio imbarazzante, quando Snape l'aveva messa in imbarazzo davanti al muro delle streghe. Nonostante il suo profondo disgusto per il severo docente, Hermione non poteva negare di trovare qualcosa di intrigante in lui, nonostante avesse raggiunto la matura età di sedici anni. La sua figura, così inconfondibile, si stagliava nel suo ricordo: alto e snello, con i capelli neri come l'ebano che cadevano in modo disordinato sul volto giallastro, e un naso adunco e lungo che conferiva al suo viso un'aria severa e misteriosa, avvolta in un uomo che aveva trascorso molti anni immerso nelle tenebre. La sua pelle, quasi traslucida, era un segno dei suoi anni trascorsi nel cuore della magia oscura.

Mentre Hermione avanzava nei corridoi silenziosi di Hogwarts, le domande ronzavano incessantemente nella sua mente. Rifletteva sul fatto che Dumbledore l'avesse esclusa dall'Ordine della Fenice, chiedendosi il motivo di tale decisione. Forse c'erano segreti che il vecchio mago custodiva gelosamente, segreti che riguardavano Snape e il suo ruolo nell'eterna lotta contro le forze del male. E poi c'era quel libro proibito che Snape le aveva dato, pieno di informazioni su Voldemort e sulla magia oscura dei Mangiamorte. Perché Snape le aveva affidato quel volume? Cosa significava il legame fra Harry Potter e Voldemort di cui si parlava in quelle pagine? Hermione sapeva della cicatrice di Harry, ma quale messaggio voleva trasmettere Severus con quel libro? Perché questo finto ordine della fenice?

Il cuore di Hermione batteva con forza nel petto mentre cercava disperatamente di decifrare i segreti celati dietro gli enigmatici gesti di Severus Snape. Sapeva di dover essere cauta, consapevole che ogni passo avventato potrebbe portare conseguenze oscure e inaspettate. Eppure, la sua sete di conoscenza e la sua determinazione a comprendere il mondo magico la spingevano sempre più in profondità nel mistero che avvolgeva il professore. Mentre i suoi passi echeggiavano nei corridoi vuoti del castello, Hermione sentiva la tensione nel suo petto crescere, come un vortice che la trascinava sempre più in profondità nel cuore oscuro di Hogwarts. Era determinata a scoprire la verità, anche se ciò significava affrontare il pericolo e svelare segreti che avrebbero potuto cambiare per sempre il corso della sua vita e di quella di coloro che amava.

Improvvisamente, una figura incappucciata si materializzò davanti a lei. Hermione rabbrividì, riconoscendo la sagoma familiare di Snape. "Miss Granger", disse con la sua voce fredda e tagliente. "Cosa fate qui da sola? Sai benissimo che mi dà fastidio che qualcuno si aggiri la notte, te lo dissi quando avevi 12 anni."

Hermione sollevò lo sguardo verso Severus, con un'espressione decisa e un brillo di determinazione nei suoi occhi. "Sì, professor Snape, ora ho sedici anni e sono abbastanza grande da prendere le mie decisioni," disse con voce ferma, ma rispettosa. "Stavo solo pensando al nostro vecchio discorso .

Severus alzò un sopracciglio, sorpreso dalla sicurezza improvvisa della giovane strega. Era abituato alla sua intelligenza acuta e alla sua intraprendenza, ma questa nuova assertività lo colse di sorpresa. "È una scusa per non dormire?"

Hermione si avvicinò leggermente, abbassando la voce come se temesse di essere ascoltata da orecchie indiscrete. "Ci sono cose che non tornano, professor Snape," sussurrò, guardandolo dritto negli occhi. "Cose su cui ho bisogno di risposte. Cose che riguardano Voldemort e il suo legame con Harry. E lei..." si interruppe, rivelando una fitta di dubbi nella sua voce. "Lei ha sempre saputo più di quanto abbia voluto dire."

Severus parve colto alla sprovvista dalle parole di Hermione, i suoi occhi scuri scrutarono il volto determinato della giovane strega, cercando di cogliere ogni sfumatura di significato dietro le sue parole. "Le mie conoscenze sono limitate..."

Mentre Hermione e Severus si confrontavano nel corridoio deserto, una figura incappucciata si avvicinò furtivamente da dietro. Era un'ombra silenziosa che prendeva forma con ogni passo. Poi, con un risatina sprezzante, la figura si rivelò essere Draco Malfoy, seguito da Dobby, il piccolo elfo domestico. "Guarda chi abbiamo qui," disse Draco con un tono beffardo, indicando Hermione e Severus con un gesto sprezzante. "La piccola saputella e il professore preferito di Papà. Che coppia improbabile."

Hermione strinse le labbra, reprimendo l'impulso di rispondere alle provocazioni di Draco. Severus, invece, fissò freddamente il giovane Malfoy, con un'espressione che rivelava la sua scarsa pazienza per gli scherzi del suo studente. "Che cosa ci fa qui, Malfoy?" chiese Severus con un tono tagliente.

Draco sorrise con sufficienza, sfoggiando il suo solito atteggiamento sprezzante. "Solo una passeggiata notturna, professore. Non posso godermi un po' di libertà nei corridoi di Hogwarts?"Severus arretrò di un passo, le narici tese dall'irritazione. "La libertà non giustifica l'infrazione delle regole della scuola, signor Malfoy. Spero che tu abbia una buona spiegazione per essere qui."Draco alzò un sopracciglio con disinvoltura, come se fosse lui ad avere il controllo della situazione. "Ma certo, professore. Volevo solo fare una chiacchierata con la mia vecchia compagna di classe, mi sembra molto strano che non sia con Harry Potter e Ron Weasley...

Severus Snape fissò Draco Malfoy con un'espressione ghiacciata, i suoi occhi scuri colmi di disprezzo per l'arroganza del giovane Serpeverde. Con un movimento rapido della bacchetta, un leggero movimento che sembrava quasi un gesto di disattenzione, Severus lanciò un incantesimo che colpì Draco di sorpresa. Un'ondata di dolore lo attraversò improvvisamente mentre cadeva a terra con un gemito soffocato.

"Hai scelto male il momento per le tue chiacchiere, Malfoy," disse Snape con voce bassa, ma carica di autorità. "Non tollererò il tuo atteggiamento insolente e irrespettoso nei confronti dei miei studenti, né permetterò che tu vaghi senza scopo nei corridoi di notte."

Draco si contorceva a terra, incapace di pronunciare una parola a causa del dolore. Dobby, il piccolo elfo domestico, emise un grido di preoccupazione e si precipitò verso il suo padrone, cercando di aiutarlo a rialzarsi. Ma Severus, con uno sguardo gelido, lo fermò con un gesto imperioso della mano.

"Ricordati di questo momento, Malfoy," disse Snape con tono severo. "Le tue azioni non passano inosservate, e le conseguenze delle tue parole e dei tuoi gesti possono essere più gravi di quanto tu possa immaginare."

Con un'ultima occhiata sprezzante a Draco, Severus si voltò ed Hermione gli prese la mano a Severus quando sfortunatamente stavano passando Ron ed Harry Hermione tirò Severus cercando di convincerlo a seguirlo

SeverGranger L'angolodellapassioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora